Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti

La Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti, meraviglia del Rinascimento

Storie di Giosuè, a sinistra Giosuè comanda al popolo d'Israele di attraversare il Giordano conducendo l'arca dell'alleanza, a destra il popolo trasporta le pietre per l'altare
Storie di Giosuè, a sinistra Giosuè comanda al popolo d’Israele di attraversare il Giordano conducendo l’arca dell’alleanza, a destra il popolo trasporta le pietre per l’altare

“[Opus] Laurentii Cionis de Ghibertis / mira[bile] arte fabricatum“: queste parole incise sul bronzo, accanto all’autoritratto dell’artista, invitano a contemplare una delle meraviglie del Rinascimento, la Porta del Paradiso realizzata da Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze. Per la sua bellezza la porta riscosse da subito il plauso generale e venne collocata nel posto d’onore, di fronte alla facciata del Duomo, nello spazio anticamente chiamato Paradiso. Nel vedere le due ante, secondo il Vasari, Michelangelo avrebbe detto: “elle son tanto belle che starebbon bene alle porte del Paradiso”.

La porta fu commissionata al Ghiberti dall’Arte di Calimala nel 1425, a un anno dalla conclusione della seconda delle tre porte del Battistero, la prima eseguita da Andrea Pisano (1330 – 1336), la seconda dallo stesso Ghiberti (1402 -1424). La realizzazione dell’opera – in bronzo e oro con una doratura al mercurio – impegnò l’artista per ben ventisette anni, fino al 1452: un periodo molto lungo, conseguente sia alla complessità tecnica dell’esecuzione, sia alle dimensioni imponenti della porta (il suo peso è di 8 tonnellate, è alta 5,20 metri, larga 3,10, con uno spessore di 11 centimetri). L’impresa vide il Ghiberti affiancato dal figlio Vittorio e dai migliori talenti dell’epoca, tra cui Donatello, Michelozzo, Luca della Robbia, Benozzo Gozzoli, Bernardo Cennini.

Storie di Giuseppe. In alto a destra Giuseppe viene tirato su dal pozzo e venduto agli Ismaeliti, al centro il granaio del Faraone, in basso a sinistra Beniamino viene accusato di aver rubato una coppa d'argento, in alto a destra Giuseppe si rivela ai suoi fratelli
Storie di Giuseppe. In alto a destra Giuseppe viene tirato su dal pozzo e venduto agli Ismaeliti, al centro il granaio del Faraone, in basso a sinistra Beniamino viene accusato di aver rubato una coppa d’argento, in alto a destra Giuseppe si rivela ai suoi fratelli

Ciascuna delle due ante è un pezzo unico, un telaio ricavato da un getto di bronzo. Su tale struttura furono incastrati 58 rilievi fusi singolarmente, quindi cesellati a freddo e dorati con l’amalgama di mercurio. Rivoluzionando l’approccio narrativo trecentesco delle altre due porte del Battistero, che prevedeva le storie organizzate in ventotto riquadri all’interno di quadrifogli gotici, nella Porta del Paradiso il Ghiberti eliminò i quadrifogli e ridusse i riquadri a dieci, disposti a coppie su cinque registri orizzontali: all’interno di ciascun riquadro dispose più scene, a profondità e livelli diversi, obbligando lo spettatore a rintracciarne la sequenza. Si osservano le Storie dell’Antico Testamento, dalla creazione dell’uomo e della donna fino a Salomone, secondo un ordine di lettura che procede dall’alto in basso e da sinistra verso destra.

La prima formella della Porta del Paradiso del Ghiberti è dedicata alle Storie della Genesi, con quattro episodi: la creazione di Adamo, la creazione di Eva, il peccato originale e la cacciata dal Paradiso Terrestre. Nel secondo riquadro – dedicato alle Storie dei Progenitori – vi sono ben sei scene: i Progenitori, Abele al pascolo con le pecore, Caino mentre coltiva la terra, il sacrificio compiuto dai due fratelli, Caino uccide Abele e infine Caino che parla con Dio. La formella con le Storie di Noè mostra tre episodi: Noè e i figli che escono dall’arca al termine del diluvio universale, il sacrificio offerto a Dio, l’ubriachezza di Noè. Sono tre le scene del riquadro successivo, incentrato sulle Storie di Abramo: l’incontro con i tre uomini alla quercia di Mamre, i servi di Abramo con l’asino e il sacrificio di Isacco.

Storie di Giosuè, Giosuè e il popolo marciano sette volte attorno alla città di Gerico, le cui mura crollano
Storie di Giosuè, Giosuè e il popolo marciano sette volte attorno alla città di Gerico, le cui mura crollano

Le Storie di Esaù e Giacobbe, protagoniste della quinta formella, sono articolate addirittura in sette scene: Dio annuncia a Rebecca la nascita di Esaù e Giacobbe, il parto di Rebecca, Esaù cede la sua primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie, Isacco invita Esaù alla caccia, Esaù parte per la caccia, Rebecca spiega a Giacobbe come ingannare Isacco ed, infine, Isacco benedice Giacobbe. Il sesto riquadro della Porta del Paradiso del Ghiberti è dedicato alle Storie di Giuseppe, sintetizzate in quattro episodi: Giuseppe viene tirato su dal pozzo e venduto agli Ismaeliti, il granaio del Faraone, Beniamino viene accusato di aver rubato una coppa d’argento e Giuseppe si rivela ai suoi fratelli. Le Storie di Mosè si dispiegano in tre momenti: l’accampamento del popolo d’Israele al di là del mar Rosso, Mosè riceve le tavole della Legge, il popolo eletto è terrorizzato ai piedi della montagna.

Storie di Mosè. A sinistra l'accampamento del popolo d'Israele al di là del mar Rosso, in alto la montagna con Giosuè, in basso il popolo eletto terrorizzato
Storie di Mosè. A sinistra l’accampamento del popolo d’Israele al di là del mar Rosso, in alto la montagna con Giosuè, in basso il popolo eletto terrorizzato

Giosuè, già presente insieme al Mosè sul monte, è protagonista dell’ottava formella: comanda al popolo d’Israele di attraversare il Giordano recando l’Arca dell’Alleanza, il popolo porta le pietre per l’altare e, nella scena più in alto, Giosuè e il popolo marciano per sette volte attorno alla città di Gerico, le cui mura crollano. L’ottavo riquadro della Porta del Paradiso di Ghiberti raffigura le Storie di Davide, con Saul che conduce l’esercito d’Israele, Davide decapita Golia, l’esercito dei Filistei viene messo in fuga, Davide reca la testa di Golia alle porte di Gerusalemme. L’ultima formella narra l’incontro di re Salomone con la regina di Saba, davanti al tempio e alla reggia: il corteo della regina arriva a Gerusalemme, dove avviene l’incontro con Salomone, di fronte agli astanti in festa.

La ricchezza di episodi all’interno dello stesso riquadro è resa possibile grazie al ricorso a tecniche e strumenti del tutto nuovi, quali lo stiacciato (il rilievo sottilissimo), la prospettiva, le coeve innovazioni architettoniche del Brunelleschi: tali artifici permettono di sfruttare lo spazio nel senso della profondità di campo e dell’articolazione degli scenari. Ne deriva un racconto che si dispiega nel tempo, nel susseguirsi di episodi collegati gli uni agli altri, all’interno di ogni singola formella e fra una formella e la successiva.

Storie di Davide, in alto a sinistra Saul conduce l'esercito d'Israele, in basso al centro Davide decapita Golia, a destra gli israeliti mettono in fuga i filistei
Storie di Davide, in alto a sinistra Saul conduce l’esercito d’Israele, in basso al centro Davide decapita Golia, a destra gli israeliti mettono in fuga i filistei

Ai bordi delle formelle sono disposte venti statue all’interno di nicchie e quattro figure sdraiate – altri personaggi dell’Antico Testamento – oltre a venti tondi con teste di esponenti biblici: le due teste centrali, accanto alla scritta incisa, sono quelle del Ghiberti e del figlio e assistente Vittore.

La Porta del Paradiso rimase nella sua originaria collocazione fino al 1943, quando venne rimossa per ragioni di sicurezza durante la Seconda Guerra Mondiale e riparata nella galleria ferroviaria dismessa di Sant’Antonio a Incisa Valdarno. Fu ricollocata in Battistero nel 1948 dopo un restauro condotto da Bruno Bearzi (che tra l’altro fu il restauratore dei bronzi di Cartoceto): Bearzi per primo riportò alla luce la doratura originaria, dimenticata sotto strati di sporco e sepolta dalla vernice nera apposta nel 1772. Il capolavoro del Ghiberti venne danneggiato dall’alluvione del 1966, quando l’acqua colpì le ante con una tale violenza da aprirle e staccare sei pannelli dal telaio di bronzo. La Porta del Paradiso venne quindi ripulita dal fango e i pannelli distaccati furono ricollocati, ma l’inquinamento atmosferico ne rese impossibile la permanenza all’esterno: a causa di alcune reazioni chimiche, l’oro cominciava a perdersi.

Storie di Salomone. A sinistra il corteo della regina arriva a Gerusalemme, al centro l'incontro con Salomone davanti al tempio, in basso gli astanti in festa
Storie di Salomone. A sinistra il corteo della regina arriva a Gerusalemme, al centro l’incontro con Salomone davanti al tempio, in basso gli astanti in festa

La porta venne sostituita da una copia – realizzata nel 1990 grazie alla generosità di un magnate giapponese e che ancor oggi si ammira al Battistero – e fu riparata all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dove fu interessata da un restauro durato ben 27 anni: un periodo pari a quello della sua realizzazione. Le innovative metodologie messe a punto e impiegate per il suo recupero sono state poi applicate nel restauro di altri capolavori in bronzo, tra cui i pulpiti di Donatello nella chiesa di San Lorenzo a Firenze.

Informazioni utili: la Porta del Paradiso di Ghiberti si ammira nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, nella Sala del Paradiso. La sala del museo in cui è collocata, entro una teca di vetro per garantirne la conservazione, è un ambiente monumentale, il più scenografico, che ricrea in scala 1:1 la piazza esistente tra il Duomo e il Battistero: da un lato si osserva la ricostruzione della facciata trecentesca di Santa Maria del Fiore, dall’altro le tre porte del “Bel san Giovanni”. Per visitare il Museo suggerisco di consultarne il sito internet, duomo.firenze.it. Per avere alcune preliminari indicazioni sull’opera rimando all’agile guida del Museo, “Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo” a cura di Timothy Verdon, a cui ho fatto in parte ricorso per la redazione di questo articolo. Interessanti indicazioni sul restauro sono infine riportate sul sito dell’Opificio delle Pietre Dure.

Il video:

Altre immagini della Porta del Paradiso di Ghiberti:

Mappa:

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