Chiesa di Sant'Ignazio a Roma, la volta di Andrea Pozzo

La chiesa di Sant’Ignazio a Roma e le sue stupefacenti illusioni ottiche

Chiesa di San'Ignazio a Roma
Chiesa di San’Ignazio, interno

La chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma fu costruita a partire dal 1562 su disegno di Giovanni da Perugia quale chiesa del Collegio Romano, istituito da Ignazio di Loyola – fondatore della Compagnia del Gesù – per formare gratuitamente i giovani. Il primo edificio fu terminato nel 1566 e presentava una navata unica, quattro cappelle per lato e abside decorata da Federico Zuccari: ben presto si rivelò troppo piccolo per un’istituzione scolastica che nel 1591 contava duemila studenti. Fu quindi disposta la demolizione e la ricostruzione di una nuova chiesa, intrapresa dal 1626 grazie alla donazione di duecentomila scudi da parte del cardinale Ludovico Ludovisi: i lavori si protrassero fino al 1685, quando l’edificio venne ultimato e il finanziamento esaurito. La nuova costruzione, però, era ancora priva della cupola.

Chiesa di Sant'Ignazio a Roma. Andrea Pozzo, la finta cupola vista dalla navata centrale
Andrea Pozzo, la finta cupola vista dalla navata centrale

Per risolvere la questione intervenne il gesuita Andrea Pozzo, architetto, matematico e pittore vissuto fra 1642 e 1709, che dipinse su tela una finta cupola in prospettiva, artificio giunto ai nostri giorni: se osservato da un determinato punto della navata centrale, il dipinto dà l’illusione della vera architettura di una cupola, impressione che svanisce progressivamente spostandosi verso il presbiterio. L’escamotage in trompe-l’œil fu in seguito replicato dal Pozzo alla Badia delle Sante Flora e Lucilla ad Arezzo e nella chiesa dei Gesuiti a Vienna.

Il genio di Pozzo si dispiegò in più luoghi della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, conoscendo il proprio apice nella volta, che senza dubbio costituisce uno dei capolavori del Barocco. La volta si presenta quale stupefacente effetto ottico ottenuto sfondando la profondità della copertura nella costruzione prospettica di un doppio tempio, sovrapposto alla chiesa reale. Guardando da sotto in su si osserva la Gloria di Sant’Ignazio svolgersi all’interno di un’incredibile architettura simulata, un loggiato che s’innalza su tutto il perimetro della navata tramite la corrispondenza tra i pilastri reali sottostanti e una finta balconata aggettante. L’espediente barocco, basato su calcoli matematici e composizioni geometriche derivanti dallo studio rinascimentale della prospettiva, dilata lo spazio reale della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in una dimensione infinita, quella del divino, dove avviene la teofania.

Chiesa di Sant'Ignazio a Roma, la volta di Andrea Pozzo
La volta di Andrea Pozzo

L’affresco, realizzato dal Pozzo a partire dal 1691, vuole celebrare l’attività apostolica della Compagnia di Gesù nel mondo. Al centro vi è Sant’Ignazio che contempla la Trinità, dalla quale dipartono raggi che si propagano scendendo lungo il finto loggiato, composto da colonne, archi e trabeazioni. Più in basso si dispone una moltitudine di figure e, tra di esse, le rappresentazioni allegoriche dei quattro continenti disposte ai quattro angoli. Ciascun continente è raffigurato da una donna seduta su un animale – l’Africa su un coccodrillo, l’America su un puma, l’Asia su un cammello, l’Europa su un cavallo – mentre con i piedi calpesta giganti incatenati, emblema dei vizi e delle eresie.

Un raggio colpisce uno specchio recante il simbolo della Compagnia (il trigramma di Cristo IHS), che riflette verso il basso la luce divina. L’immagine della luce e del fuoco (in latino ignis, richiamo del nome Ignazio) – simboli dello Spirito Santo e della Parola del Vangelo – pervadono ogni luogo della rappresentazione, con fiaccole, bracieri, fuochi. Al centro dei lati corti della volta è riportato un versetto del Vangelo di Luca che costituì la fonte di ispirazione per Pozzo: “Ignem veni mittere in terram et quid volo nisi ut accendatur”. Il punto ideale dal quale contemplare la volta, su indicazione dello stesso Pozzo, è un disco di marmo giallo inserito al centro della navata.

Chiesa di Sant'Ignazio a Roma, il presbiterio
Il presbiterio

Anche il presbiterio della chiesa di Sant’Ignazio è opera di Andrea Pozzo, il cui ingegno si svela qui in un nuovo effetto prospettico: l’abside sembra avere forma poligonale mentre in realtà è concava. È decorata da affreschi realizzati tra il 1685 e il 1701, narranti le tappe fondamentali della vocazione di San Ignazio e della nascita della Compagnia di Gesù. A destra del presbiterio si trova la cappella Ludovisi, mausoleo della famiglia che finanziò la costruzione del nuovo edificio. La cappella contiene il monumento funebre di papa Gregorio XV e del nipote, cardinale Ludovico Ludovisi, realizzati su disegno di Pierre Legros.

Le testate del transetto sono decorate da altari: quello di sinistra è dedicato all’Annunciazione, quello di destra a san Luigi Gonzaga. Realizzato su progetto di Pozzo, presenta una pala di marmo raffigurante l’Ascesa al cielo di san Luigi, coronata in alto dalle allegorie della Penitenza e della Purezza, opere tutte di Pierre Legros. Sotto l’altare un’urna di lapislazzuli contiene le spoglie del santo.

Chiesa di Sant'Ignazio a Roma. Cappella di San Luigi Gonzaga, dettaglio
Cappella di San Luigi Gonzaga, dettaglio

Nella chiesa è infine sepolto San Roberto Bellarmino, nato a Montepulciano nel 1532 (nel borgo polizianeo si ammira ancor oggi il Palazzo di famiglia, accanto alla Piazza Grande). Bellarmino fu protagonista del processo contro Galileo Galilei, che negli ambienti del convento della vicina chiesa di Santa Maria Sopra Minerva pronunciò la propria abiura. Sant’Ignazio di Loyola è invece sepolto nella vicina Chiesa del Gesù, nella cappella a lui dedicata.

Informazioni utili: per visitare la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola consiglio di visitare il sito internet santignazio.gesuiti.it contenente tutte le informazioni utili. La Gloria di Sant’Ignazio di Andrea Pozzo è fruibile anche in modalità virtuale grazie ad Haltadefinizione, una tech company specializzata nella digitalizzazione dei beni culturali: all’indirizzo www.haltadefinizione.com è possibile navigare l’affresco osservandone ogni minimo dettaglio, ingrandendolo fino a dieci volte.

Altre immagini della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma:

Mappa della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma:

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