Albero da frutta e uccelli. Giardino di Livia

Il giardino di Livia, la primavera dipinta nella villa della moglie di Augusto

Rami di albero da frutta e uccelli. Giardino di Livia
Rami di albero da frutta e uccelli

Nella sua villa lungo la via Flaminia Livia, moglie dell’imperatore Cesare Augusto, fece dipingere un giardino eterno, caratterizzato dal rigoglio sempreverde delle piante, dallo sbocciare perenne dei fiori, dal cinguettare degli uccelli fra le fronde: il giardino di Livia ornava le pareti del triclinio, la sala da pranzo della residenza edificata presso Prima Porta a Roma. Realizzato con la tecnica ad encausto tra il 30 e il 20 a.C., questo viridarium trasmette immutato il senso della frescura e del benessere, restituendo intatta la meraviglia e lo stupore che senza alcun dubbio suscitò fra gli antichi.

Lungo le pareti si osservano alberi carichi di frutta, cespugli in fiore, uccelli che volano fra i rami mossi dal vento mentre altri cinguettano posati sulle fronde (fra di essi colombe, cardellini, passeri, merli, rondini, usignoli, pernici…): alcuni melograni in primo piano sono maturi e aperti. Agli alberi in prima fila (pino, quercia, abete rosso) resi nei loro dettagli e dipinti ritmicamente a spartire lo spazio, seguono altri che, in posizione più arretrata, sfumano via via sullo sfondo fino a divenire indistinti (per primi il melo cotogno e il melograno, poi mirti, palme da dattero, oleandri, lecci, cipressi, bossi…). In alto il cielo è contenuto dal limitare di una caverna, di cui si notano i resti di stalattiti di roccia. All’attacco della volta la decorazione era ornata da una fila di riquadri in stucco policromo. In basso il prato dipinto – punteggiato da cespugli (di acanto, edera, felci…), da fiori (rose, papaveri, crisantemi, iris…), uccelli in riposo, una gabbietta – è definito da una doppia recinzione, una staccionata di canne con alcune aperture in primo piano e, dietro, una balaustra in marmo.

Ramo di albero da frutta e uccello in volo
Ramo di albero da frutta e uccello in volo

All’attenzione naturalistica nella resa della flora e della fauna – talmente accurata da consentire l’indagine botanica ed ornitologica (sono state riconosciute ventiquattro specie vegetali e sessantanove uccelli) – si accompagna il senso di fresco e riparo che la decorazione voleva suscitare, con la predominanza dei toni verde e azzurro e la sensazione del vento che agita le foglie: un senso di benessere che senz’altro accompagnava il fresco offerto da questo ambiente interrato, mentre nella campagna circostante bruciava l’estate (I. Insolera).

Il giardino di Livia è il più antico esempio di pittura continua di giardino, testimonianza dell’importanza che i giardini assunsero nelle ville e nelle domus della età tardo-repubblicana ed augustea. Durante quell’epoca il tema assunse anche un significato simbolico: la floridezza della natura e il suo essere sempre verde era allusione della “felicitas tempororum” resa possibile grazie alla “Pax Augusta”, e al contempo celebrava l’eternità della stirpe di Augusto. Anche dal punto di vista etimologico – ricorda Michel Pastoureau nel suo “Verde. Storia di un colore” – il termine “viridis” si ricollegava a una ricca famiglia di vocaboli evocanti “il vigore, la crescita, la vita”.

Uccelli fra i rami di un albero
Uccelli fra i rami di un albero

Il triclinio fu rinvenuto nel 1863 e inizialmente mantenuto in loco. Solo nel 1951 – con il peggioramento della condizione delle pitture a causa delle infiltrazioni d’acqua – fu deciso di procedere al distacco e al restauro. Dal 1998 il giardino di Livia si ammira presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, ricomposto in un ambiente dalle stesse dimensioni del triclinio originale.

Informazioni utili: per visitare il viridarium di Livia presso il Museo Nazionale Romano suggerisco di consultare il sito internet museonazionaleromano.beniculturali.it, contenente tutte le indicazioni utili.

Il mio video sul canale YouTube:

Altre immagini del giardino di Livia:

Mappa del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo:

About the author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *