L’immaginazione del futuro con le “Citazioni pratiche” di Fornasetti: in mostra a Palazzo Altemps a Roma

A Palazzo Altemps a Roma si è da poco inaugurata la mostra “Citazioni pratiche. Fornasetti a Palazzo Altemps” (fino al 6 maggio 2018), esposizione che celebra l’universo onirico e ironico di Piero Fornasetti con l’esposizione di oltre ottocento oggetti e disegni. Il progetto mette a confronto le creazioni di Fornasetti – articolate in ventisette installazioni artistiche – con la collezione permanente d’arte antica del museo, con esiti giocosi, talvolta irriverenti, e fantastici. Lo spazio di questo confronto, secondo le parole di Barnaba Fornasetti – figlio di Piero e direttore artistico dell’atelier – è quello “tra familiarità ed estraneità”, nell’accostarsi all’arte classica e alle sue rovine con il rispetto che essa suscita, ma anche con la semplicità e la confidenza che la sua frequentazione induce. Una familiarità tanto più stimolata dal contesto della mostra, il Palazzo Altemps che fu casa aristocratica di tante famiglie, Riario, Medici, Orsini, Altemps e Hardouin, e che dialoga con gli oggetti di uso quotidiano, “pratico”, creati dall’atelier Fornasetti. L’itinerario espositivo parte dal cortile, dove tra le colonne spuntano sagome di volti maschili, passa dalla sala della torre, dove gatti in ceramica decorata sono accovacciati sulle rovine delle antiche mura, tocca la sala di Polifemo, il cui torso si staglia sullo sfondo di una video-proiezione di pesci fluttuanti sul fondale marino, e arriva al primo piano: nella sala del trono Ludovisi un cumulo di piatti infranti sembra scivolato ai piedi della tavola imbandita affrescata sulla parete, mentre il manichino di una visitatrice è intento a scattare un selfie, e nella sala del Galata suicida un set scenografico con un fondale alto sei metri raffigura l’opera “Follia pratica”. Disegni, oggetti e accessori, che citano e suggeriscono un passato artistico, architettonico, archeologico, creano un gioco di rimandi ed echi stimolando la fantasia del visitatore e invitando al pensiero: scopo alto della mostra è infatti, sempre secondo le parole di Barnaba Fornasetti, generare una “riflessione sull’attualità e immaginazione del futuro”, risvegliando “un’idea di ciò che siamo stati, di ciò che siamo oggi e forse persino di ciò che potremmo essere in futuro, chissà…”. Perché, come sancisce una citazione di Lewis Carrol esposta in mostra, “E’ una ben povera memoria quella che funziona solo all’indietro”.

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