Chiesa abbaziale di Notre-Dame, vista dal giardino laddove sorgeva il chiostro

L’abbazia di Jumièges, “la più bella rovina di Francia”

Chiesa abbaziale di Notre-Dame, vista del presbiterio, del transetto e delle navate
Chiesa abbaziale di Notre-Dame, vista del presbiterio, del transetto e delle navate

Le rovine dell’abbazia di Jumièges lasciano intuire la magnificenza e l’imponenza di questo luogo, che fu uno dei più importanti centri del monachesimo normanno. Immersa in un parco che ne circonda le vestigia, trasmette il fascino della sua storia antica: fondata nel 654 da San Filiberto e saccheggiata nell’841 dai Vichinghi, venne ricostruita nell’XI secolo per volontà di Guglielmo il Conquistatore, che presenziò personalmente alla sua consacrazione. Venne poi devastata nel 1562 dai protestanti, abbandonata nel 1789 e infine utilizzata come cava di pietra. I ruderi che sono sopravvissuti si elevano ancora in tutta la loro maestosità, svettando sulla campagna circostante e offrendo uno spettacolo scenografico unico, tanto che che l’abbazia fu definita la “più bella rovina di Francia”.

Oggi si ammirano solo un terzo degli edifici originari del complesso, su cui domina la facciata della chiesa abbaziale di Notre Dame, affiancata da due torri quadrangolari alte 46 metri. Costruita tra il 1040 e il 1067 la chiesa è un esempio eccezionale di arte romanica normanna, con la navata culminante a 25 metri – la più alta della Normandia – ritmata dall’alternanza di pilastri forti e deboli. Scandita su tre piani di altezza decrescente – le grandi arcate, i matronei e infine le finestre soprastanti – la navata conserva, all’incrocio con il transetto, la torre-lanterna che illuminava l’interno, alta quasi quanto la facciata.

Navata centrale della chiesa abbaziale di Notre Dame
Navata centrale della chiesa abbaziale di Notre-Dame

In stile gotico sono il transetto e il coro, che – ricostruito nel XIII secolo – conserva due cappelle radianti. Una galleria, ancora esistente, collegava il transetto all’adiacente chiesa di Saint Pierre, ricostruita nel XIII-XIV secolo ma con portico e prime campate risalenti all’età carolingia: sono queste le vestigia più antiche dell’abbazia, risalenti a prima delle invasioni vichinghe.

Oltre la chiesa di Saint Pierre si trovava il chiostro, che serviva i vari ambienti dell’abbazia unendo le due chiese alla sala capitolare, alla sala del tesoro, al refettorio e alla foresteria. Ricostruito nel 1530 in uno stile misto gotico fiammeggiante e rinascimento, fu interamente demolito nel XIX secolo e al suo posto si erge un tasso pluricentenario.

La portineria, che ancora oggi costituisce l’ingresso all’abbazia, nel suo aspetto odierno risale al XIX secolo: l’antico portico del XIV secolo, in stile gotico con le chiavi di volta scolpite, fu rimaneggiato in stile neogotico e trasformato in abitazione dalla famiglia Lepel-Cointet, proprietaria delle rovine e del parco dal 1852 fino al 1946, quando tutto il complesso venne acquisito dallo Stato francese.

E’ un edificio a se stante l’abitazione dell’abate, risalente al 1666 in sostituzione dell’antica costruzione medievale situata presso la chiesa di Saint Pierre e all’epoca caduta in rovina: in stile classico, ricorda un piccolo castello. Con la Rivoluzione francese fu venduta come bene nazionale: passata di proprietà in proprietà, venne infine acquistata dalla famiglia Lepel-Cointet, già proprietaria dell’abbazia. Oggi ospita la collezione lapidaria ed alcune esposizioni temporanee.

Portineria
Portineria

Attorno alle rovine si estende un magnifico parco di 15 ettari, il cui aspetto attuale è riconducibile alla sistemazione voluta dagli ultimi proprietari. I Lepel-Cointet chiamarono infatti i due paesaggisti Henri e Achille Duchêne per ridisegnare i giardini in stile inglese con lo scopo di valorizzare le rovine. A questa epoca risalgono gli alberi più antichi e maestosi, come i faggi e i pini che svettano accanto alla portineria. Al XVII secolo risale invece la grande scala circolare che conduce alle terrazze, che ospitavano gli orti del monastero: è necessario salirne i gradini per raggiungere l’abitazione dell’abate attraversando i giardini.

Tutte le informazioni utili alla visita sono reperibili sul sito internet dell’Abbazia, www.abbayedejumieges.fr. Per una sosta a pranzo consiglio il vicino ristorante Auberge des Ruines, segnalato come Bib gourmand dalla guida Michelin.

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