Una giornata a Pistoia, Città Italiana della Cultura 2017

Visitazione di Luca della Robbia nella Chiesa di San Leone

In occasione della nomina a Città Italiana della Cultura 2017, Pistoia presenta una serie di iniziative che meritano una visita e rappresentano un’opportunità per riscoprire questa città splendida, ricca di capolavori. Nella Chiesa di San Leone, recentemente restaurata,  si può ammirare la Visitazione di Luca della Robbia, realizzata nel 1445 per la Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas e dove abitualmente si trova. L’opera – in terracotta invetriata – rappresenta l’incontro, narrato nel Vangelo di Luca, tra Maria e Marta e fu destinata a una visione dal basso e da sinistra, perché collocata in una nicchia: in questo modo il fedele poteva immedesimarsi nella figura di Marta, che porta su di sé i segni del tempo e di un’età avanzata, che si inginocchia di fronte a una giovanissima Maria, in piedi di fronte a lei. E’ più di un incontro, quello raffigurato in questo capolavoro: è la rappresentazione di un’umanità dolente che si aggrappa alla Vergine, non segnata dal peccato, che si erge come una colonna di fede.

Visitazione di Luca della Robbia – dettaglio

L’allestimento voluto in occasione di Pistoia 2017 non tiene conto della collocazione originaria dell’opera, quella per cui la concepì l’artista e che la rendeva parzialmente visibile, perché la inserisce al centro della navata unica della chiesa di San Leone, stagliata contro uno sfondo grigio, che la rende godibile quasi a 360 gradi. La scenografia della Visitazione è costituita dagli affreschi della Chiesa di San Leone, uno degli esempi più importanti di arte barocca a Pistoia. Il gruppo scultoreo sarà esposto in questa suggestiva cornice fino al 7 gennaio 2018, quindi tornerà nella chiesa di San Giovanni.

Affreschi di Giovanni Boldini di Villa La Falconiera – parete ovest

Presso il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi è inoltre visitabile la mostra “Giovanni Boldini. La stagione della Falconiera”, titolo che si riferisce al ciclo di affreschi realizzati da Boldini nel 1868 a Villa La Falconiera, di proprietà di Isabella Robinson Falconer. La storia di questi affreschi sembra tratta da un romanzo: la loro riscoperta, perché di essi si era persa la memoria, si deve alla vedova di Boldini, Emilia Cardona, che negli anni Trenta del Novecento viaggiò per la Toscana alla ricerca delle pitture murali che Boldini aveva realizzato all’età di 25 anni in una città di cui non ricordava il nome, ma che cominciava per “P”.

Affreschi di Giovanni Boldini di Villa La Falconiera – parete est

La Cardona giunse a Villa La Falconiera e la ispezionò senza successo, ma sul punto di andarsene notò una vecchia rimessa di attrezzi agricoli, che non era altro che l’antica e irriconoscibile sala da pranzo, dove Boldini aveva realizzato le pitture murali: decise dunque di acquistare l’intera proprietà e di trasferirvi tutte le cose appartenute al marito, stabilendovi la propria dimora. La mostra è quindi l’opportunità per ammirare un’opera unica, che testimonia la giovinezza del pittore e il suo periodo macchiaiolo, insieme ad altri suoi sedici dipinti della stessa epoca.

Arazzo Millefiori – dettaglio

In occasione di questa esibizione ho potuto vedere per la prima volta l’arazzo millefiori, custodito anch’esso nel Museo, e così chiamato perché rappresenta una grande varietà di fiori tra i quali primule, rose, violette. L’opera, di dimensioni imponenti (quasi otto metri di lunghezza e tre di altezza), è di manifattura fiamminga di inizio XVI secolo, e forse fungeva da fondale all’altare argenteo di San Jacopo nella cappella del Giudizio della Cattedrale di San Zeno. Oltre all’arazzo e al ciclo di affreschi di Boldini alla Falconiera, il Museo comprende una sezione archeologica, numerosi arredi sacri e paramenti liturgici, il “Museo tattile” dedicato a non vedenti e ipovedenti, alcune opere moderne.

Pulpito di Giovanni Pisano

Ho visitato inoltre la Chiesa di Sant’Andrea, al cui interno di trova il magnifico pulpito di Giovanni Pisano, risalente al 1298-1301, e paragonabile ai pulpiti del Battistero di Pisa e del Duomo di Siena (attualmente non visibile perché in restauro), scolpiti dal padre, Nicola. Di forma esagonale, nei rilievi del parapetto presenta episodi della vita di Cristo, di cui giudico straordinario quello con la strage degli innocenti, caratterizzato dalla ricchezza espressiva dei personaggi e dal movimento centrifugo impresso alle loro figure. La Chiesa custodisce anche un crocifisso ligneo, sempre di Giovanni Pisano.

In occasione di Pistoia 2017 sono visitabili altre due mostre, “Marino Marini. Passioni visive”, fino al 7 settembre a Palazzo Fabroni, dedicata all’opera dello scultore pistoiese e al confronto con i grandi modelli della scultura novecentesca e con le opere del passato cui egli si ispirò, e “Libri tra i libri”, fino al 25 novembre nella Biblioteca San Giorgio, con una decina di opere realizzate da Anselm Kiefer attorno al tema del libro. Tutte le informazioni relative sono reperibili sul sito Pistoia 2017.

Battistero di San Giovanni

Altre opere da non perdere nel corso di una visita a Pistoia sono: la facciata dell’Ospedale del Ceppo, decorata con un lungo fregio in terracotta dipinta e invetriata realizzato a partire dal 1525 da Santi Buglioni rappresentante le sette opere di misericordia e le virtù, sotto il quale si trovano tondi di Giovanni della Robbia con episodi della storia della Vergine e lo stemma dei Medici; la Basilica della Madonna dell’Umiltà, la cui importanza è dovuta alla cupola cinquecentesca realizzata da Giorgio Vasari; il Battistero di San Giovanni in corte e la Cattedrale di San Zeno, che conserva l’altare argenteo di San Jacopo; la Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, il cui fianco nord – l’unico ben visibile – è caratterizzato da una ricca decorazione bicroma bianca e verde, che all’interno custodisce, oltre alla Visitazione di Luca della Robbia, un bel pergamo e un polittico di Taddeo Gaddi; il Museo di Pistoia Sotterranea, situato sotto l’Ospedale del Ceppo e dedicato alla scoperta della città romana e medievale, nonché all’edificio sovrastante.

Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas

Una passeggiata per le vie cittadine non può infine non comprendere Piazza della Sala, appartenente al nucleo più antico di Pistoia e risalente al periodo della dominazione longobarda: conserva tutt’oggi la sua funzione commerciale, ospitando bancarelle di generi alimentari.

Qui una galleria di alcune immagini di Pistoia.

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