Andrea della Robbia, Ascensione - dettaglio degli apostoli

Al Santuario della Verna, dove San Francesco ricevette le stimmate

Santuario della Verna
Santuario della Verna

Sono tornata al Santuario della Verna, un luogo di profonda spiritualità strettamente legato alla vita di San Francesco, che scelse questa montagna per le sue meditazioni e qui ricevette le Stimmate nel 1224.

Nel cuore del Casentino, fu frequentato dal santo sin dal 1213, quando il conte Orlando Cattani donò l’area su cui sorge l’attuale complesso. Negli anni successivi furono costruite alcune piccole celle e fra il 1216 e il 1218, in seguito all’apparizione della Vergine a Francesco, venne edificata la chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Preceduta da un porticato e divisa in due parti da un tramezzo, costituì il primo nucleo del successivo convento. La sua campana risale al 1257 e venne donata da San Bonaventura. Sull’altare si ammira un dossale in terracotta invetriata con l’Assunta che dona la cintola a San Tommaso tra i Santi Gregorio, Francesco e Bonaventura, opera di Andrea della Robbia risalente al 1485. (La donazione della cintola è un motivo ricorrente in alcune rappresentazioni mariane ed è un episodio fondamentale della storia di Prato, dove la reliquia della Madonna viene custodita e venerata nel Duomo cittadino: vi ho dedicato questo articolo in occasione di una mostra organizzata qualche mese fa). Il tramezzo è invece decorato con due pale raffiguranti la Natività con San Francesco e Sant’Antonio di Luca il giovane e la Pietà di Giovanni della Robbia, capolavori che tolgono il fiato appena entrati nel piccolo e raccolto ambiente a navata unica.

Le terracotte:

Basilica Maggiore del Santuario, facciata e campanile
Basilica Maggiore

La Verna ospita una preziosissima raccolta di terracotte robbiane che ornano gli ambienti sacri, risalenti alla seconda metà del Quattrocento fino ai primi del Cinquecento, e si osservando visitandone i luoghi.

La chiesa principale, la Basilica Maggiore dedicata alla Madonna Assunta, si trova poco oltre la prima chiesetta: consacrata nel 1568, fu più volte rimaneggiata. E’ preceduta da un portico che prosegue sul fianco destro fino al campanile, è a croce latina e a navata unica.  All’interno si trovano le opere più importanti di Andrea della Robbia e della sua bottega: l’Annunciazione (risalente al 1475), l’Ascensione (nella cappella a sinistra del presbiterio, del 1490), la Natività (1479).

Il primo altare a destra è sormontato dalla Madonna del Rifugio, ovvero la Madonna in trono con il Bambino tra i santi Onofrio, Antonio Abate, Maria Maddalena e Francesco (1515-1520). Sempre lungo la parete destra si apre la cappella delle Reliquie, risalente al 1635, che conserva alcuni oggetti usati da san Francesco tra cui il bastone, il saio delle Stimmate e una reliquia con il panno intriso del suo sangue.

La cappella delle Reliquie e le terracotte:

La grotta con il giaciglio di san Francesco
La grotta con il giaciglio di san Francesco

Uscendo dalla Basilica, subito a sinistra, si trova la cappella del conte Checco di Montedoglio, conclusa nel 1532, ornata da una tavola invetriata di Santi Buglioni con la Pietà.

Superando una porta ad arco si giunge al lungo corridoio delle Stimmate, edificato nel 1431, affrescato con episodi della vita di Francesco. Una porticina a metà percorso conduce sul luogo dove il santo era abituato coricarsi, una grotta fra le nude rocce della montagna: una grata copre la roccia levigata sulla quale Francesco riposava.

In fondo al corridoio si arriva alla cappella delle Stimmate, cuore del Santuario e sede dell’evento miracoloso del 1224: fu costruita nel 1263, a navata unica con volta a crociera, e sul pavimento una lapide indica il luogo esatto del miracolo. L’altare è decorato da una monumentale pala raffigurante Cristo crocifisso fra angeli con ai piedi la Madonna, san Giovanni, san Francesco e san Girolamo dolenti (1481), di Andrea della Robbia. Sopra la porta si trova un tondo della Bottega di Andrea con la Madonna con Bambino benedicente.

Il corridoio e la cappella delle Stimmate:

Tornando indietro si può passare dal precipizio, uno stretto corridoio che gira seguendo il fianco roccioso della montagna: secondo il racconto dei “Fioretti”, qui il diavolo cercò di far precipitare Francesco, che si accostò alla pietra e trovò in essa rifugio. Il sasso infatti si cavò secondo la forma del corpo del santo. Da questo luogo soprelevato si ammira lo splendido panorama sulle montagne del Casentino. Sopra il precipizio si trova la cappella dove sant’Antonio da Padova trascorse alcuni mesi nel 1230.

Il precipizio:

Sasso spicco
Sasso spicco

Ritornando indietro si osserva, nel dirupo che costeggia il corridoio delle Stimmate, il “Sasso Spicco”, un enorme masso che è isolato dalle pareti sovrastanti ed è sorretto da uno sperone roccioso che lo sospende rispetto al piano sottostante. Qui, sotto il macigno, san Francesco sostava spesso in preghiera. Poco sopra il masso si trova una piccola cappella costruita sul luogo della prima capanna del santo, attorno al 1214: sopra l’altare è stata inserita la pietra sulla quale Gesù apparve a Francesco.

Accanto alla chiesetta di Santa Maria degli Angeli si trova infine un piccolo museo – molto ben organizzato ed allestito – che conserva oggetti d’arte, paramenti e arredi sacri donati nel corso dei secoli al Santuario da parte di numerosi suoi benefattori.

Per chi ama Michelangelo Buonarroti, nei pressi del Santuario si possono osservare alcuni luoghi legati al genio che nel 1475 nacque nel vicino comune di Caprese: fanno parte di un itinerario che comprende – oltre alla casa natale e al Museo (allestito nel castello di Caprese) – la roccia di Adamo e il paesaggio del Tondo Toni. La roccia si trova nei pressi della Podesteria di Chiusi della Verna (dove il padre di Michelangelo, Ludovico, esercitava il suo mestiere di Podestà per conto della Repubblica di Firenze): è così chiamata perché la forma ricorda esattamente quella dove Adamo viene coricato da Michelangelo nella rappresentazione della Creazione della Cappella Sistina.

Il paesaggio del Tondo Doni è invece corrispondente al profilo del Monte Penna, il monte del Santuario della Verna, come si può osservare facilmente nella parte alta a destra della celebre tavola michelangiolesca (a questa somiglianza ho dedicato un post su Facebook). Ai luoghi di Michelangelo è inoltre dedicato un interessante sito internet con ulteriori informazioni e dettagli.

Il Tondo Doni e il Monte Penna:

La mappa del Santuario della Verna:

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