Giardini del Belvedere, giardini delle ville pontificie di Castel Gandolfo

I giardini di Castel Gandolfo, dalla villa di Domiziano alla residenza dei Papi

Giardini del Belvedere, giardini delle ville pontificie di Castel Gandolfo
Giardini del Belvedere

I giardini delle Ville pontificie di Castel Gandolfo si estendono per cinquantacinque ettari tra la sommità del colle di Castel Gandolfo – dove sorge il Palazzo Apostolico – e l’abitato di Albano, lungo il crinale del cratere che forma il lago di Albano. Uniscono tre ville e sorgono sui resti dell’antica Alba Longa (fondata, secondo la leggenda, da Ascanio, figlio di Enea) e sulle rovine dell’impressionante residenza di campagna dell’imperatore Domiziano.

Le tre tenute che compongono la proprietà vaticana furono acquistate nel corso dei secoli dai Papi: sono la rocca di Castel Gandolfo, Villa Cybo e Villa Barberini. La rocca – da cui prende il nome il paese di Castel Gandolfo – fu edificata intorno al 1200 dalla famiglia dei Gandolfi, forse sulle rovine dell’antica Alba Longa: comperata dopo alcuni secoli dai Savelli, alla fine del Cinquecento fu acquisita dalla Camera Apostolica per l’insolvenza di un grosso debito maturato dai Savelli.

Giardini del Belvedere
Giardini del Belvedere

Urbano VIII Barberini fu il primo papa a villeggiare in questa residenza, affidando i lavori di ampliamento del palazzo a Carlo Maderno e facendovi impiantare il giardino del Moro. In seguito, per ingrandire i giardini, Clemente XIV nel 1773 acquistò la proprietà e il giardino della vicina Villa Cybo.

Dopo il periodo di decadenza intercorso tra il 1870 (la fine dello Stato Pontificio) e il 1929 (i Patti Lateranensi) la tenuta di Castel Gandolfo tornò ad essere la residenza estiva dei papi e raggiunse le dimensioni attuali con l’acquisto del complesso della Villa Barberini, dove furono creati nuovi giardini. Questa proprietà era stata comperata da Taddeo Barberini (nipote di Urbano VIII) a partire dal 1628 sul luogo dell’imponente Villa di Domiziano (81-96 d.C.), una delle residenze più famose dell’antichità. La villa imperiale – di cui oggi si ammirano i resti dell’impressionante criptoportico – fu realizzata dall’architetto Rabirio (artefice delle costruzioni domizianee sul Palatino a Roma) e comprendeva portici, teatri, palazzi, ninfei, un ippodromo, disposti su tre grandi ripiani lungo il pendio.

Criptoportico di Domiziano, giardini delle ville pontificie di Castel Gandolfo
Criptoportico di Domiziano

La visita dei giardini di Castel Gandolfo consente di ammirarne alcuni luoghi lungo un percorso che si dipana su cinque ettari, tra i quali: i giardini seicenteschi del Palazzo Apostolico, i giardini del Belvedere con la galleria di lecci secolari e il criptoportico, la piazza quadrata con la statua di Settimio Severo.

Informazioni utili: la visita dei giardini può essere abbinata a quella del Palazzo Apostolico. Per conoscere le modalità di accesso rimando al sito internet www.museivaticani.va. L’abitato di Castel Gandolfo merita una passeggiata, per apprezzare gli scorci di questo luogo appartenente al novero dei Borghi più belli d’Italia, giungendo fino al lago d’Albano, incastonato in un antico cratere vulcanico. L’occasione della visita potrebbe accompagnarsi alla scoperta dei Castelli Romani, diciassette borghi a pochi passi da Roma: fra di essi Albano Laziale, Frascati con le sue Ville Tuscolane, Genzano, Grottaferrata e la sua abbazia, Nemi e il museo delle navi dell’imperatore Caligola, Velletri… Suggerimenti e spunti si trovano sul portale turistico www.visitcastelliromani.it.

Altre immagini dei giardini delle Ville pontificie di Castel Gandolfo:

Mappa dei giardini di Castel Gandolfo:

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