Villa romana del Casale, Sala delle Palestrite

Villa romana del Casale, i mosaici patrimonio Unesco a Piazza Armerina

Villa romana del Casale, Sala della Piccola Caccia, dettaglio della cattura del cinghiale. In basso vi è un cacciatore a terra, ferito. Il cinghiale è spinto contro una parete rocciosa e affonda le zampe in un terreno paludoso, mentre altri cacciatori lo colpiscono dall'alto con pietre
Sala della Piccola Caccia, dettaglio della cattura del cinghiale. In basso vi è un cacciatore a terra, ferito. Il cinghiale è spinto contro una parete rocciosa e affonda le zampe in un terreno paludoso, mentre altri cacciatori lo colpiscono dall’alto con pietre

La Villa romana del Casale, immersa nella verde campagna di Piazza Armerina (Enna), è Patrimonio dell’Umanità Unesco per la sontuosità dei suoi mosaici e il loro pressoché perfetto stato di conservazione. Risalente al IV secolo d.C. è composta da oltre 40 ambienti a destinazione pubblica e privata, per una superficie di oltre 3.500 mq.. Si suppone sia appartenuta a un alto esponente dell’aristocrazia senatoria romana, forse un governatore di Roma, oppure all’imperatore stesso: a tale proposito è stato fatto il nome di Massimiano Erculeo, che alla fine del III secolo d.C. governò insieme a Diocleziano.

La Villa è una delle più lussuose residenze del mondo romano e uno degli esempi più significativi di dimora di rappresentanza dell’epoca, in cui il committente viene celebrato attraverso il ricco programma iconografico dei mosaici. Attribuiti a maestranze del Nord Africa, essi propongono un’ampia varietà di soggetti – con scene di vita domestica, raffigurazioni mitologiche, scene di caccia, motivi di flora e fauna – costituendo al contempo una preziosa testimonianza della vita romana nei suoi ambiti economici, politici, religiosi, culturali, familiari.

Atrio porticato semicircolare di accesso alle stanze private
Atrio porticato semicircolare di accesso alle stanze private

L’impianto attuale della Villa del Casale fu edificato sopra una villa rustica, modificata fra I e III secolo d.C.. Nel corso del V e VI secolo il complesso fu fortificato a scopo difensivo e poi in parte abbandonato. Alcuni ambienti conobbero nei secoli successivi una serie di trasformazioni, con la sovrapposizione di nuove strutture abitative, fino all’invasione araba del IX secolo. Nel XV secolo nella zona si trovava un insediamento noto come Antico Casale dei Saraceni, da cui deriva il nome attuale della Villa.

Il complesso residenziale è suddiviso in quattro grandi aree, ovvero l’ingresso monumentale, con la corte porticata e l’area termale; il peristilio centrale con attorno le stanze di soggiorno e di servizio; la basilica e il nucleo degli appartamenti privati; il triclinio e il peristilio ovale.

Villa romana del Casale, il peristilio
Peristilio

Il percorso di visita costeggia gli ambienti delle terme – di cui si osservano esternamente i calidari, il laconico, il tepidario, la stanza dei massaggi, il frigidario, la palestra – e attraversa la corte porticata sulla quale si erge l’ingresso monumentale. Seguono il vestibolo – il cui mosaico probabilmente raffigura il proprietario della villa e il suo corteo – e il grande peristilio quadrangolare. Il peristilio, interamente decorato da un mosaico con teste di animali entro corone d’alloro, dà accesso a tutti gli ambienti della residenza a partire dall’ingresso privato alle terme, ambiente di passaggio dove si osserva la rappresentazione a mosaico della padrona di casa insieme ai figli (o ai servitori, tra i quali biondi schiavi di origine germanica). Da qui, tramite una porta, si scorge il pavimento della palestra delle terme, ornato da una rappresentazione del Circo Massimo con una corsa di quadrighe.

Villa romana del Casale, Ambulacro della Grande Caccia, il carico degli struzzi sulla barca
Ambulacro della Grande Caccia, il carico degli struzzi sulla barca

Proseguendo la visita della Villa romana del Casale si ammirano le stanze collocate sul lato nord del peristilio, quelle di servizio – con i pavimenti ornati da motivi geometrici – e gli ambienti dedicati agli ospiti, tra cui la Sala degli Eroti pescatori, in cui si osservano ampi lacerti degli affreschi parietali originali. Segue la Sala della Piccola caccia, con uno splendido mosaico raffigurante scene di caccia (al cinghiale con lance e pietre, al cervo con le reti, ai tordi col falcone, alla volpe con i cani) e al centro Scena di banchetto sotto gli alberi e Scena di sacrificio a Diana: la stanza era forse utilizzata come soggiorno o sala da pranzo invernale, e raffigura le attività venatorie che effettivamente dovevano svolgersi nella campagna attorno alla dimora.

Villa romana del Casale, Ambulacro della Grande Caccia
Ambulacro della Grande Caccia

Procedendo si giunge a uno degli ambienti più spettacolari della Villa del Casale, l’Ambulacro della Grande Caccia, che mostra le battute di caccia di animali feroci ed esotici da esibire negli spettacoli circensi a Roma: le venationes mostrano esemplari come struzzi, tigri, pantere, bufali, dromedari, elefanti, rinoceronti, e anche animali fantastici come grifoni, rappresentando cacciatori intenti alla cattura e inservienti che rinchiudono la selvaggina dentro grandi casse, poi caricate su carri trainati da buoi e infine su navi a vele e remi. Sono inoltre illustrate le differenti modalità di cattura, tra cui quella della pantera – che prevedeva l’uso di un capretto come esca all’interno di una gabbia – quella dei cuccioli di tigre – per prendere i quali veniva usata una sfera a specchio per confondere la madre, quella del grifone – attirato da un uomo in gabbia usato come esca.

Alle estremità dell’ambulacro si dispongono due absidi con le personificazioni di due Province, l’Arabia e l’Armenia (oppure l’India o l’Etiopia), mentre al centro – in prossimità dell’ingresso alla Basilica – sono illustrate le operazioni di scarico delle fiere, presso un porto che potrebbe richiamare Portus, nei pressi della foce del Tevere, oppure gli attracchi di Ostia o Laurento. Due funzionari imperiali effigiati al centro sovrintendono le operazioni di trasbordo.

Villa romana del Casale, Ambulacro della Grande Caccia, dettaglio di tre personaggi, al centro potrebbe essere raffigurato il dominus
Ambulacro della Grande Caccia, dettaglio di tre personaggi, al centro potrebbe essere raffigurato il dominus

Ricorrono lungo tutto l’ambulacro raffigurazioni ulteriori, come scene di lotta fra animali selvatici (ad esempio il leopardo che azzanna un’antilope) ed episodi di vita quotidiana (tra cui il centurione che punisce con una verga il servo inoperoso). In un gruppo di tre figure si è riconosciuto il dominus di Villa del Casale, affiancato da due guardie.

Fra le sale seguenti vi è quella delle Palestrite, fanciulle in costume simile al moderno bikini impegnate in gare atletiche femminili quali il salto in lungo, il lancio del disco, la corsa libera, la corsa con i cerchi e il gioco con la palla. Vi è poi la Sala della Diaeta di Orfeo, il cui mosaico mostra Orfeo circondato da animali – sono state contate circa cinquanta specie! – mentre suona la lira: collocata lungo il peristilio sul lato opposto rispetto alla Sala della Piccola Caccia, forse questa stanza era adibita a sala da pranzo estiva o era dedicata agli intrattenimenti musicali.

Villa romana del Casale, Sala delle Palestrite
Sala delle Palestrite

Nella parte sud della Villa romana del Casale si trova un ulteriore peristilio di forma ovoidale che introduce a un triclinio decorato con le dodici fatiche di Ercole: nelle tre absidi della sala sono rappresentati l’apoteosi dell’eroe, l’agonia dei Giganti da lui sconfitti e il mito di Licurgo.
A nord della Villa – ai lati della Basilica – sono disposti gli appartamenti privati. In quelli meridionali vi è un atrio porticato semicircolare – ornato da un mosaico con eroti pescatori – che dà accesso alla sala centrale, di maggiori dimensioni, con la rappresentazione del corteo marino di Arione, con Nereidi, Tritoni, bestie marine e altre figure mitologiche come gli Ittiocentauri: tale ambiente era forse destinato a sala da pranzo della famiglia o a biblioteca del padrone di casa.

Sala dei bambini intenti nella cattura di animali da cortile
Sala dei bambini intenti nella cattura di animali da cortile

Attorno si dispongono le sale più piccole, tra le quali quella con il circo dei fanciulli, che si sfidano in una corsa di bighe trainate da volatili (richiamo alla corsa di quadrighe al Circo Massimo presente nella palestra delle terme), la Sala della Sfida tra Pan ed Eros, la Sala dei bambini intenti nella cattura di animali da cortile (che riecheggia l’Ambulacro della Grande Caccia, dove sono impegnati gli adulti). Nell’appartamento settentrionale della Villa del Casale spiccano le sale con Ulisse che offre del vino a Polifemo – secondo il racconto omerico per farlo ubriacare e poi accecare nel sonno – e la stanza da letto con alcova con il celebre abbraccio degli amanti – interpretati come le figure mitologiche di Eros e Psiche, simbolo di amore eterno – collocati al centro di esagoni con i busti delle quattro Stagioni.

Sala del circo dei fanciulli, che si sfidano in una corsa di bighe trainate da volatili
Sala del circo dei fanciulli, che si sfidano in una corsa di bighe trainate da volatili

Tra le due ali di appartamenti privati, disposta centralmente rispetto all’Ambulacro della Grande Caccia, vi è la Basilica della Villa romana del Casale, ovvero la sala delle udienze, l’ambiente pubblico più importante della dimora e quello più elevato: il suo ingresso era tripartito da due colonne in marmo rosa egiziano e i marmi – provenienti da tutte le regioni del Mediterraneo – ne ornavano il pavimento e le pareti con la lavorazione ad opus sectile. Al centro dell’abside era posto il trono, sul quale siedeva il padrone di casa.

Informazioni utili: per visitare la Villa romana del Casale suggerisco di consultare il sito internet dedicato, www.villaromanadelcasale.it, che riporta orari e modalità di visita.

Altre immagini della Villa romana del Casale:

Mappa della Villa romana del Casale:

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