Nel corso del mio ultimo soggiorno ho deciso di riservare del tempo alla visita delle chiese di Venezia, che avevo sempre visto in parte e di sfuggita (ad esempio non durante l’ultimo fine settimana veneziano). Ecco dunque un itinerario, articolato per Sestieri, dedicato a quelle che ritengo più interessanti (escludendo la Basilica di San Marco, che merita una visita a se stante), sia per la loro storia sia per i capolavori che vi si ammirano.
SAN MARCO
Santa Maria del Giglio: vanta origini molto antiche fra le chiese di Venezia, risalenti al X secolo, ma subì nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti fino ad essere totalmente riedificata nel 1680 con l’attuale struttura ad aula e la copertura piana. La facciata barocca è particolarmente significativa: realizzata in seguito al lascito testamentario di Antonio Barbaro, “capitano da mar”, fu concepita dal Barbaro come monumento funebre alle glorie proprie e della famiglia. Realizzata da Giuseppe Sardi (1678-1683), raffigura nelle statue della facciata i componenti della casata e in basso sei vedute di città legate ai successi militari di Antonio: Zara, Candia, Padova, Roma, Corfù, Spalato. All’interno nella Cappella Molin si trova l’unica opera di Rubens conservata a Venezia, rappresentante la Madonna col Bambino e San Giovannino, mentre dietro l’altare maggiore si ammirano quattro Evangelisti realizzati da Tintoretto.
San Giorgio Maggiore: situata sull’Isola di San Giorgio è uno dei capolavori di Andrea Palladio, iniziata nel 1565 e terminata ben oltre la sua morte, nel 1611. La facciata presenta l’originale aspetto a doppio frontone, mentre l’interno a croce latina è combinato con elementi (come il transetto e la cupola) che richiamano una pianta accentrata. Nel presbiterio si trovano l’Ultima cena e la Raccolta della Manna di Tintoretto (quest’ultima forse la sua ultima opera). Magnifico il coro ligneo intarsiato, opera di Gasparo Gatti, Albert den Brulle e Livio dei Comaschi. Vi è inoltre un San Giorgio che uccide il drago di Vittore Carpaccio, variante della versione che si trova nella Scuola dei Dalmati. Dalla sommità del campanile si ammira uno splendido panorama su Venezia. Annesso alla chiesa si trova il Monastero di San Giorgio, in gran parte occupato dalle attività della Fondazione Giorgio Cini e visitabile con guida: l’ho visitato nel corso di un fine settimana e ne consiglio assolutamente la scoperta.
SAN POLO e SANTA CROCE
Santa Maria Gloriosa dei Frari: la chiesa venne fondata dai frati francescani (frari) nel Duecento, ma quel che oggi si ammira è l’impianto risalente al 1340. Al suo interno è talmente ricca di opere d’arte da rappresentare un vero e proprio museo. Fra i capolavori la maestosa Assunta di Tiziano sull’altare maggiore e la Madonna di Ca’ Pesaro, sempre di Tiziano, recentemente restaurata; il polittico di Bellini sull’altare della sagrestia rappresentante la Madonna col Bambino tra i santi del 1448; la scultura raffigurante San Giovanni Battista di Donatello. L’interno è scandito da altari, urne pensili e monumenti funebri, tra i quali quelli di Tiziano, Monteverdi e Canova. Impressionante la “macchina macabra” di Baldassarre Longhena per il doge Giovanni Pesaro. Fra le chiese di Venezia, appartiene a quelle “imperdibili”.
San Rocco: situata subito alle spalle dei Frari, definisce lo splendido Campo di San Rocco insieme all’abside della chiesa di Santa Maria Gloriosa e al prospetto della Scuola Grande di San Rocco, di cui riprende la monumentale facciata marmorea. All’interno conserva otto tele di Tintoretto e, custodite in un’urna sull’altare maggiore, le reliquie di San Rocco, traslate a Venezia nel 1485.
San Giacomo all’Orio: è una delle chiese più antiche di Venezia, la sua fondazione risale al X secolo. Ha uno splendido soffitto ligneo a carena di nave del XIV secolo, un’acquasantiera quadrilobata in marmo anatolico (forse una delle tante spoglie giunte a Venezia dopo la Quarta Crociata del 1204) , una pala con Madonna col Bambino di Lorenzo Lotto, una colonna in marmo verde (ricordata nei propri scritti da Gabriele D’Annunzio e John Ruskin) proveniente da Bisanzio. Rimane impressa inoltre per la complessità della sua volumetria, che dilata le sue tre navate all’altezza del transetto, dove si sviluppa quasi a croce greca.
DORSODURO
San Sebastiano: chiesa a navata unica con un atrio, sopra il quale si trova il coro, custodisce uno straordinario ciclo di affreschi e tele di Paolo Veronese, cui il pittore si dedicò tra il 1555 e il 1565. Tra di esse, le più ardite per fantasia compositiva sono quelle che ornano lo stupendo soffitto ligneo a cassettoni, con tre riquadri narranti le Storie della regina Ester. Nel presbiterio vi sono altre tre opere di Veronese, la grande pala d’altare con la Madonna in gloria con santi e due grandi tele laterali con scene di martirio. Anche l’organo fu disegnato e dipinto da Veronese, che ne realizzò gli sportelli e il parapetto con Episodi della vita di Gesù. Altre opere ornano il soffitto a scomparti della sagrestia, prima opera eseguita da Veronese a Venezia. La chiesa è anche il mausoleo del pittore, che qui venne sepolto, e suoi sono gli affreschi che narrano le storie di san Sebastiano, i Discepoli, le Sibille, l’Annunciazione.
Santa Maria della Salute: è un capolavoro di architettura barocca opera di Baldassarre Longhena, affacciata sul Canal Grande in prossimità di Punta della Dogana. E’ così chiamata perché fu eretta come ringraziamento dopo la fine della peste del 1630, che aveva fatto 40.000 morti solo in città. La sua struttura deriva dalla composizione di un corpo ottagonale su una cupola semisferica, con il presbiterio anch’esso coronato da una cupola. Attorno al corpo centrale si aprono sei cappelle e nella sagrestia sono conservate numerose opere di Tiziano.
Il Redentore: voluto dal Senato veneziano a difesa della pestilenza del 1576, fu iniziato da Palladio e con il suo prospetto richiama il Pantheon di Roma. E’ al centro dei festeggiamenti in occasione della festa del Redentore, la terza domenica di luglio, quando un ponte galleggiante di barche lo collega alle Zattere, all’altezza di Santa Maria del Giglio, attraversando il canale della Giudecca. Un magnifico spettacolo fra le chiese di Venezia!
CANNAREGIO
Gli Scalzi: la chiesa fu costruita su progetto di Baldassarre Longhena per una comunità di Carmelitani scalzi qui trasferitisi da Roma. La facciata, indimenticabile per chi la osservi dal ponte omonimo, a doppio ordine di colonne binate inframezzate da nicchie con statue, è l’unica di tutta Venezia realizzata in marmo di Carrara.
CASTELLO
Santa Maria dei Miracoli: è uno scrigno prezioso, uno dei primi esempi di arte rinascimentale a Venezia. Fu costruita grazie al concorso popolare per dare adeguata e degna sistemazione all’immagine ritenuta miracolosa della Madonna col Bambino, collocata sull’altare. La sua costruzione iniziò nel 1480 su progetto di Pietro Lombardo e venne portata a compimento nel 1489. Colpisce l’unità della sua decorazione interna ed esterna, con le superfici scandite da motivi geometrici grazie alla policromia dei marmi parietali: mentre il geometrismo richiama lo stile rinascimentale fiorentino, il cromatismo rivela il gusto veneziano. La facciata è coronata da un frontone semicircolare mentre l’interno, a navata unica, ha una volta a botte con cassettoni lignei dipinti con cinquanta di Profeti e Patriarchi. Il presbiterio è sopraelevato, delimitato da una transenna decorata con sculture (opera dello stesso Pietro Lombardo), e sull’altare si trova la venerata immagine.
Santi Giovanni e Paolo: insieme ai Frari la chiesa di San Zanìpolo (San Giovanni e Paolo alla veneziana) è l’esempio più grandioso di architettura religiosa gotica cittadina. Fu, dalla metà del Quattrocento, il luogo dei solenni funerali dei Dogi ed è un vero pantheon delle glorie di Venezia: custodisce numerose opere d’arte, tra cui vari monumenti dei dogi ed altre personalità illustri. In controfacciata si trova l’imponente monumento al doge Pietro Mocenigo di Pietro Lombardi, nella seconda cappella a destra il Polittico di San Vincenzo Ferrer opera di Bellini, proseguendo si ammira la cappella di San Domenico decorata con marmi policromi. Vi sono poi una pala di Lorenzo Lotto, quattro tele del Veronese (nella cappella del Rosario), un Trittico di Bartolomeo Vivarini, altri monumenti funebri (tra cui quello al doge Andrea Vendramin capolavoro di Pietro e Tullio Lombardo).
Santa Maria Formosa: secondo la tradizione venne fondata nel VII secolo in seguito all’apparizione della Vergine (bellissima, “formosa” in latino) a San Magno, vescovo di Oderzo. Ricostruita nel XII e poi nel XV secolo, ha un impianto bizantino a croce greca a cupola centrale. All’interno si ammira il rifacimento rinascimentale compiuto da Mauro Codussi, che organizzò lo spazio secondo proporzioni geometriche, equilibrio accentuato dall’uso del bianco sulle superfici e dal grigio della pietra delle profilature, secondo il modello brunelleschiano. Affiancata da un campanile barocco, custodisce il Trittico della Misericordia di Bartolomeo Vivarini e un polittico di Palma il Vecchio (rappresentante Santa Barbara attorniata da santi), oltre a un’antichissima icona bizantina chiamata la Madonna di Lepanto: accompagnò il comandante Sebastiano Vernier nella battaglia contro i Turchi del 1571.
Altre chiese a Venezia: nel sestiere di San Marco consiglio la chiesa di Santo Stefano, a Dorsoduro I Gesuati e I Carmini, a Cannaregio San Giobbe e la Madonna dell’Orto, a Castello San Zaccaria e San Francesco della Vigna.
Altre chiese nella Laguna di Venezia: con un po’ di tempo a disposizione suggerisco di arrivare a Murano e visitare la chiesa dei Santi Maria e Donato, basilica forse fondata nel VII secolo e tra i più significativi esempi di architettura veneto-bizantina presenti in laguna. Si affaccia sul canale con una splendida abside composta da un porticato cieco sormontato da una loggia di colonne binate. All’interno si contempla un pavimento musivo del 1140 e un mosaico a fondo oro con la Madre di Dio nel catino dell’abside, risalente al XIII secolo. Consiglio infine di giungere a Torcello, dove si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, che come recita un’iscrizione a sinistra dell’altare maggiore venne fondata nel 639. L’interno è decorato con capitelli intarsiati e un pavimento policromo dell’XI secolo, oltre che da splendidi mosaici: in controfacciata la decorazione musiva racconta il Giudizio Universale, mentre nel catino absidale raffigura la Vergine col Bambino benedicente, stagliata su fondo oro con i dodici apostoli allineati ai suoi piedi. Altri mosaici si ammirano nell’abside della cappella laterale destra.
Informazioni utili in merito a questo itinerario dedicato alle chiese di Venezia: molte delle chiese qui elencate appartengono al circuito gestito dall’Associazione Chorus. L’ingresso a ciascuna di esse è a pagamento (al prezzo di 3€ a ingresso) ma è possibile anche acquistare un unico pass, che consente l’accesso a tutte a un costo ridotto (12€). Per conoscere l’elenco completo delle chiese e acquistare on line il pass, il sito è www.chorusvenezia.org.
Per chi vuole organizzare un soggiorno a Venezia, consiglio infine il mio articolo con una proposta di itinerario da svolgersi nell’arco di tre giorni.
Altre immagini delle chiese di Venezia:
Mappa delle chiese di Venezia: