Sala Capitolare della Scuola Grande di San Rocco a Venezia

La Scuola Grande di San Rocco a Venezia e il patto artistico con Tintoretto

Facciata della Scuola Grande di San Rocco a Venezia
Facciata

La Scuola Grande di San Rocco a Venezia fu costruita dalla Confraternita di San Rocco per ospitare le riunioni dell’istituzione fondata nel 1478 da alcuni esponenti della borghesia veneziana con finalità di culto e carità. Al suo interno custodisce un ciclo di teleri di Jacopo Robusti, detto Tintoretto (1519-1594), unico al mondo: l’artista infatti legò il suo nome alla Scuola lavorandovi per più di vent’anni, realizzando oltre sessanta teleri dedicati agli episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Oltre alle opere di Tintoretto, si ammirano capolavori di Tiepolo, Tiziano, Giorgione.

Nel 1485 la Confraternita venne in possesso del corpo di San Rocco protettore degli appestati, custodendolo nella chiesa prospiciente a lui intitolata: a causa delle frequenti epidemie di peste e in virtù della profonda devozione popolare nei confronti del Santo, la Scuola conobbe nel corso del Cinquecento una rapida fortuna, diventando la più ricca della città.

Sala dell'Albergo della Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Parete frontale, con la Crocifissione di Tintoretto (1565)
Sala dell’Albergo. Parete frontale, con la Crocifissione di Tintoretto (1565)

I lavori di costruzione dell’edificio – innalzato accanto alla chiesa – cominciarono nel 1517 e si conclusero nel 1560 con la realizzazione di un immobile articolato in tre parti: a piano terreno la Sala Terrena a tre navate, al primo piano la Sala Capitolare – destinata alle riunioni in plenaria – e la Sala dell’Albergo per gli incontri del direttivo. Alla direzione del cantiere si susseguirono Pietro Bon, Sante Lombardo, Antonio Scarpagnino e a Giangiacomo de’ Grigi.

Dal 1564 la Confraternita avviò la decorazione degli ambienti a partire dalla Sala dell’Albergo: bandì un concorso per la realizzazione dell’ovato centrale e invitò i maggiori artisti presenti a Venezia – Giuseppe Salviati, Federico Zuccari, Paolo Veronese e Tintoretto – a presentare i loro disegni. All’epoca Tintoretto era già un pittore affermato grazie ad opere quali San Rocco risana gli appestati, dipinto per il presbiterio della chiesa di San Rocco. L’artista riuscì a sbaragliare tutti i concorrenti perché – anziché presentare il disegno richiesto – collocò al centro del soffitto il suo San Rocco in gloria: di fronte alla reazione sdegnata dei committenti, rispose che donava l’opera alla Scuola. In questo modo riuscì a siglare un patto artistico con la Confraternita, per la quale nello stesso anno completò gratuitamente tutti i dipinti del soffitto: oltre all’opera centrale realizzò sedici dipinti raffiguranti – tra gli altri – le allegorie delle altre Scuole Grandi di Venezia (nel Cinquecento erano sei) e le Quattro stagioni.

Sala dell'Albergo della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, parete d'ingresso. Da destra a sinistra si dispongono le tele dipinte dal Tintoretto fra il 1566 e il 1567: Cristo davanti a Pilato, Ecce Homo, Salita al Calvario
Sala dell’Albergo, parete d’ingresso. Da destra a sinistra si dispongono le tele dipinte dal Tintoretto fra il 1566 e il 1567: Cristo davanti a Pilato, Ecce Homo, Salita al Calvario

Fra il 1565 e il 1567 tutte le pareti furono decorate con dipinti rappresentanti la Passione di Cristo: di fronte all’ingresso, sopra il bancone che ospitava le riunioni del governo, Tintoretto collocò la monumentale Crocifissione, capolavoro realizzato nel 1565 che da subito godette di straordinaria fama. Al centro, fonte di luce che rischiara le tenebre, si eleva il Crocifisso, attorno al quale si dispongono tutti i personaggi.

Sulla parete d’ingresso si osservano tre scene disposte da destra a sinistra: Cristo davanti a Pilato, dove la luce proveniente dalla finestra illumina anche le architetture dipinte isolando nella sua solitudine la figura del Cristo; l’Ecce Homo, collocato sul timpano della porta, con il Cristo flagellato avvolto nel biancore del sudario; la Salita al Calvario, nel quale le figure dei condannati a morte recanti le croci creano una composizione di tagli obliqui ed ortogonali, nell’alternanza della luce e dell’ombra.

Sala Capitolare della Scuola Grande di San Rocco a Venezia
Sala Capitolare

In questa Sala Tintoretto dipinse infine il fregio continuo di ghirlande con fiori e frutta, putti e stemmi delle Scuole Grandi, che unisce il soffitto alle pareti.

A partire dal 1575 il pittore decorò anche la Sala Capitolare – ambiente destinato alle riunioni plenarie dei membri della Confraternita – dipingendo prima le tele del soffitto con le Storie dell’Antico Testamento, poi le sedici delle pareti con le Storie del Nuovo Testamento. La prima tela ad essere consegnata fu l’Erezione del serpente di bronzo, in occasione della festa di san Rocco del 1576, e ad essa seguirono le altre destinate sempre al soffitto: qui si trovano al centro tre tele maggiori (oltre alla prima, Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia e la Raccolta della manna), circondate da dieci ovati.

Tintoretto, Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia. Sala Capitolare
Tintoretto, Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia. Sala Capitolare

Nel novembre 1577 – quando il soffitto era quasi completato – Tintoretto s’impegnò a realizzare tre grandi teleri all’anno, consegnandoli in occasione della festa di San Rocco, facendosi carico delle spese dei colori in cambio di un vitalizio di cento ducati l’anno: tale accordo era vantaggioso per entrambe le parti, perché permetteva alla Confraternita di godere dell’opera di un grande pittore a un prezzo contenuto, e al contempo consentiva a Tintoretto di esprimersi liberamente senza il timore della concorrenza, beneficiando di una rendita costante.

Sulle pareti si dispiegano dunque dieci episodi evangelici, quali l’Adorazione dei pastori, il Battesimo di Cristo, la Resurrezione di Cristo, la Preghiera nell’orto, l’Ultima cena, la Moltiplicazione dei pani e dei pesci, la Resurrezione di Lazzaro, l’Ascensione, la Piscina probatica e la Tentazione di Cristo, oltre a due tele più piccole con san Rocco e san Sebastiano e la tela d’altare dedicata all’Apparizione di san Rocco.

Tintoretto, Adorazione dei pastori. Sala Capitolare
Tintoretto, Adorazione dei pastori. Sala Capitolare

La Sala è rivestita lungo le pareti da dossali in noce ornati da suggestive sculture allegoriche, opera di Francesco Pianta (1657-1676), sculture dal messaggio moraleggiante con un omaggio alle arti della pittura e della scultura. Lungo il perimetro si trovano inoltre armadi settecenteschi, che custodivano libri e documenti, i cui sportelli sono decorati da bassorilievi – opera di Giovanni Marchiori (1741-1743) – raffiguranti figure allegoriche ed episodi della vita di San Rocco.

La Sala Terrena, atrio della Scuola, fu l’ultima ad essere decorata dal Tintoretto: questo ambiente, destinato anche alle funzioni religiose, ospita otto dipinti eseguiti tra il 1581 e il 1587, rappresentanti episodi della vita della Vergine e dell’infanzia di Gesù. Si osservano l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi, la Fuga in Egitto, la Strage degli innocenti, La Vergine Maria leggente e La Vergine Maria in meditazione, la Circoncisione, l’Assunzione della Vergine.

La Sala Capitolare, le sculture allegoriche di Francesco Pianta. A sinistra il Furore, a destra la Spia
La Sala Capitolare, le sculture allegoriche di Francesco Pianta. A sinistra il Furore, a destra la Spia

La Sala Terrena e la Sala Capitolare sono collegate da uno scalone monumentale decorato – tra le altre – da una tela di Tiziano del 1535-1539 raffigurante l’Annunciazione.

Nel Settecento fu infine aggiunta la Sala del Tesoro, raggiungibile dalla Sala Capitolare tramite una scala sulla quale sono esposti due capolavori del TiepoloAbramo e gli angeli e Agar e Ismaele – accanto al Cristo portacroce di Giorgione. La Sala del Tesoro – in origine secondo per ricchezza solo a quello della Basilica di San Marco, ma gravemente spogliato nel 1797 – custodisce oggi oggetti liturgici disposti entro armadi settecenteschi.

Informazioni utili: per visitare la Scuola Grande di San Rocco suggerisco di consultare il sito internet www.scuolagrandesanrocco.org per conoscerne modalità e orari di accesso. Per approfondire la conoscenza del patrimonio storico-artistico rimando alla Guida realizzata dalla Confraternita, a cui ho in parte fatto riferimento per la redazione di questo articolo. L’edificio e il suo patrimonio sono ancor oggi affidati alla stessa Istituzione, che se ne prende cura e prosegue gli intenti caritativi per i quali fu fondata oltre cinque secoli fa.

Oltre ad essere prospiciente alla chiesa di San Rocco, la Scuola Grande è a pochi passi dalla basilica di santa Maria Gloriosa dei Frari e dalla chiesa parrocchiale di san Pantalon, due chiese da non perdere a Venezia.

Altre immagini della Scuola Grande di San Rocco:

Mappa della Scuola Grande di San Rocco a Venezia:

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