Giardino dei Semplici, Sughera del 1805

Il Giardino dei Semplici di Firenze, l’orto botanico di Cosimo I de’ Medici

Laghetto del Giardino dei Semplici
Laghetto

Il Giardino dei Semplici a Firenze è il terzo orto botanico più antico al mondo: il 1° dicembre 1545 Cosimo I de’ Medici acquistò il terreno dalle suore del monastero di san Domenico e ne affidò la creazione al Tribolo, il primo artefice del Giardino di Boboli. Fu detto “dei Semplici” perché venne concepito quale orto di piante medicinali, dette “semplici”.
L’antichità del luogo è superata solo dal Giardino Botanico di Pisa, il primo esempio di Orto Botanico Universitario – fondato dal Granduca su consiglio di Luca Ghini nel 1543 – e dall’Orto Botanico di Padova, istituto pochi mesi prima di quello fiorentino (poi divenuto il più antico ad essere ancora in situ, in seguito al trasferimento dell’orto pisano in una nuova sede nel 1563).

Giardino all'italiana
Giardino all’italiana

Il disegno originale del Giardino dei Semplici fu concepito dal Tribolo secondo il modello cinquecentesco ad impianto geometrico: il Tribolo in quel periodo aveva già realizzato altri progetti di parchi privati tra cui, per i Medici, quello della Villa di Castello. I lavori di costruzione furono diretti da Luca Ghini, che terminata la realizzazione ne implementò la collezione.
Nel corso dei Seicento il Giardino dei Semplici conobbe un periodo di decadenza fino a quando, nel 1718, Cosimo III de’ Medici ne affidò la cura alla Società Botanica Fiorentina diretta da Pier Antonio Micheli, fondatore della Società stessa: Micheli incrementò notevolmente le collezioni con l’acquisto di preziosi esemplari e rese l’orto famoso in tutto il mondo. Alla sua morte la direzione passò a Giovanni Targioni Tozzetti e quindi a Saverio Manetti. Merito del Manetti fu di aver – per primo – compilato l’index seminorum, l’elenco di tutti i semi che venivano raccolti dalle piante dell’orto con l’intento di favorirne lo scambio con altre istituzioni botaniche.

Viale delle serre
Viale delle serre

Nel 1783, a seguito della fusione tra la Società Botanica Fiorentina e l’Accademia dei Georgofili, il Giardino dei Semplici passò alle dipendenze dell’Accademia, cambiando il nome in “Orto sperimentale Agrario della Accademia dei Georgofili”. L’interesse si concentrò sulla coltivazione delle piante agrarie e ornamentali rispetto allo studio di quelle medicinali, e la stessa architettura del Giardino – fino ad allora rimasta immutata – cambiò notevolmente: sparì la partitura in assi diagonali e le aiuole divennero grandi riquadri bordati.
Nel 1801 la direzione passò a Ottaviano Targioni Tozzetti (figlio di Giovanni) e poi nel 1829 al di lui figlio Antonio (marito di Fanny Targioni Tozzetti, l’ispiratrice della figura di Aspasia di Giacomo Leopardi): sotto la sua direzione l’orto riacquistò l’antico nome di Giardino dei Semplici e furono ripresi la coltivazione e lo studio sia dell’essenze medicinali sia di esemplari di interesse scientifico.

Alberi monumentali del Giardino dei Semplici
Alberi monumentali

Nel 1825 divenne direttore Teodoro Caruel, che arricchì e abbellì il giardino con la costruzione delle serre che ancora oggi si ammirano, e ne salvò la sorte quando – per motivi economici legati alla sua gestione – questo luogo rischiò di essere soppresso. Nel 1925 per rendere il Giardino dei Semplici visibile al pubblico furono demoliti gli alti muri che lo circondavano, sia verso l’attuale via La Pira sia verso via Gino Capponi, sostituiti da bassi muri con cancellata. Nel 1944 alcune aiuole furono adibite alla sepoltura dei defunti, poiché a causa degli eventi bellici i cimiteri cittadini erano diventati irraggiungibili: in seguito le salme vennero riesumate e il Giardino dei Semplici poté tornare alla funzione. Altre migliorie furono apportate dai direttori che seguirono, con l’ampliamento delle collezioni e la manutenzione del luogo.

Collezione di ortensie
Collezione di ortensie

Il Giardino dei Semplici si sviluppa su un’area di oltre due ettari, al chiuso e all’aperto, nel cuore di Firenze: il terreno è regolarmente suddiviso in aiuole intersecate da viali e vialetti, fiancheggiati da alberi. Lungo via Micheli si possono ammirare le serre ottocentesche, costituite dalle serre calde per le piante tropicali e dalle serre fredde, in cui vengono riparate alcune delle collezioni più belle – come le cicadee (di cui qui si trova forse la maggiore collezione in Italia), le palme e gli agrumi (comprendenti varietà come l’arancio turco e il chinotto). A seconda delle stagioni l’assetto delle serre cambia notevolmente: durante l’inverno infatti esse ospitano moltissime piante che poi, con l’arrivo della stagione calda, vengono spostate all’esterno. Vi sono poi la zona del “Laghetto”, nell’angolo nord, costituita da una piccola vasca di forma irregolare, e la zona della “Montagnola”, nell’angolo sud, rialzata di livello e suddivisa in quattro aiuole coltivate con piante arbustive. Accanto alla Montagola si trova l’albero più vecchio dell’orto, un esemplare maschile di tasso (Taxus baccata) piantato da Pier Antonio Micheli nel 1720. Nel quadro accanto si erge una magnifica sughera (Quercus suber) di quasi duecento anni di età.

Collezione di agrumi
Collezione di agrumi

Attorno alla vasca centrale, abbellita da piante di ninfea, si estendono alcuni settori destinati alle piante alimentari. Lungo il grande viale che costeggia via La Pira è riunita una delle collezioni più significative del Giardino dei Semplici, quella delle piante medicinali, oltre a un piccolo Giardino Zen. Nello spazio su via Capponi vivono alcuni degli esemplari arborei più vetusti, come il cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara), il cedro del Libano (Cedrus libani), una metasequoia “fossile vivente” scoperta in Cina nel 1941 (Metasequoia glyptostroboides).
Passeggiando nel giardino si possono infine apprezzare la collezione delle azalee – alcune centenarie – di cui è eccezionale la fioritura e le numerose varietà di ortensie.
Il Giardino dei Semplici oggi fa parte del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, di cui rappresenta la sezione più antica.

Per visitare il Giardino consiglio di consultare la pagina all’interno del sito internet del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo fiorentino, all’indirizzo www.msn.unifi.it. Sono numerose le guide dedicate alla storia di questo luogo splendido, io mi sono avvalsa di quella redatta da Giovanna Cellai Ciuffi e Fernando Fabbri, “Guida alla visita del Giardino dei Semplici di Firenze”.

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