Piero della Francesca, Cappella Maggiore della chiesa di San Francesco, Vittoria di Costantino su Massenzio - dettaglio

Itinerario di Piero della Francesca a Sansepolcro, Monterchi ed Arezzo

Piero della Francesca, Resurrezione
Piero della Francesca, Resurrezione

Questo itinerario dedicato alle opere di Piero della Francesca è rivolto a chi voglia ammirare dal vivo le opere del maestro del Rinascimento nella sua terra natìa, Sansepolcro, e conoscere un angolo di Toscana ricco di storia e di bellezza. A partire da Sansepolcro e dal suo museo cittadino il percorso tocca il vicino borgo di Monterchi, dove si trova la Madonna del parto, fino ad arrivare ad Arezzo, che nella chiesa di San Francesco ospita il magnifico ciclo della Storia della Vera Croce.

A Sansepolcro si trova la Resurrezione, recentemente restaurata dopo un cantiere durato tre anni: fu dipinta fra il 1450 e il 1463 per il Palazzo dei Conservatori, attuale sede del museo civico, ed è il simbolo stesso della città che, secondo la tradizione e il nome, fu fondata su alcune reliquie portate dalla Terra Santa dai pellegrini Arcano ed Egidio. Ha una composizione piramidale, con al centro il Cristo risorto in posizione ieratica, rappresentato mentre osserva lo spettatore e ha il piede destro appoggiato al sarcofago che ne custodiva il corpo: nella mano sinistra tiene uno stendardo. Attorno a lui, in terra addormentati, i quattro soldati che dovevano fare la guardia al sepolcro: sono rappresentati di scorcio, con una prospettiva diversa rispetto a quella frontale del Figlio di Dio, per sottolinearne la diversa appartenenza all’ordine del tempo e alla dimensione umana. Quello frontale è tradizionalmente riconosciuto come autoritratto di Piero della Francesca. Anche il paesaggio che fa da sfondo alla scena esprime un significato simbolico: gli alberi a sinistra sono spogli e secchi, quelli a destra sono pieni di fronde, emblematici della rinascita e della nuova vita testimoniata dall’evento divino.

Piero della Francesca, Resurrezione, dettaglio dei soldati addormentati attorno al sepolcro

Il restauro ha svelato anche particolari relativi all’esecuzione dell’opera: il disegno è stato impresso sulla parete con il metodo dello spolvero, che ha consentito di trasferire da un cartone preparatorio bucherellato i contorni delle figure da realizzare, mentre l’affresco è stato ultimato in diciotto giornate, ovvero tramite diciotto stesure di intonaco. La cornice invece è stata completata in almeno quattro riprese. Infine Piero ha utilizzato una tecnica mista, coniugando all’affresco l’impiego dei colori sul muro a secco, forse – dicono i restauratori – per ottenere un effetto pittorico più vicino alla tavola.

Oltre alla Resurrezione, il Museo Civico custodisce lo splendido Polittico della Misericordia, che venne realizzato tra il 1445 e il 1562 per la chiesa cittadina della Misericordia. Al centro si erge la Madonna della Misericordia, che apre il suo mantello a offrire rifugio e accoglienza ai fedeli inginocchiati che a Lei si rivolgono in preghiera, mentre ai suoi lati vi sono san Sebastiano, san Giovanni Battista, san Bernardino da Siena, san Giovanni Evangelista. Al di sopra della Madonna vi è la Crocifissione con, ai piedi della Croce, san Giovanni e la Vergine rappresentati in preda al dolore.

Piero della Francesca, Polittico della Misericordia, dettaglio della Madonna della Misericordia

Gli altri pannelli del polittico, ovvero quelli ai lati della Crocifissione e i pannelli della predella furono probabilmente eseguiti da un aiuto. Tutte le figure e le scene – ad eccezione di quelle della predella, che rappresentano episodi della Passione e hanno un’ambientazione naturalistica – sono su fondo oro.

Dopo il Museo civico di Sansepolcro l’itinerario dedicato alle opere di Piero della Francesca si ferma a Monterchipaese natale della madre di Piero, Monna Romana di Perino – dove si ammira la Madonna del parto. L’opera, anch’essa un affresco, fu realizzata fra il 1450 e il 1465 nella chiesa di Santa Maria di Momentana, luogo che fin dall’antichità era legato ai culti pagani della fertilità. Piero intervenne sopra un affresco precedente, risalente al Trecento e rappresentante una Madonna del latte, che venne rinvenuta in occasione dello stacco del 1911 e anch’essa conservata nel museo di Monterchi.

La Vergine di Piero si mostra sotto una tenda, i cui lembi sono sorretti da una coppia di angeli posta ai suoi fianchi: il maestro la rappresenta di tre quarti, in una fase avanzata della gravidanza, con la mano destra appoggiata sul ventre e la sinistra sul fianco, mentre la veste celeste si apre a mostrare la camicia bianca sottostante. E’ assorta, con lo sguardo rivolto a una dimensione altra che è dentro di lei, forse meditando nel suo cuore il miracolo che sta per compiersi. Gli angeli che la affiancano guardano verso lo spettatore, in un delicato equilibrio cromatico che vede le loro vesti, i calzari e le ali perfettamente alternati nei toni del verde e del rosso scuro.

Piero della Francesca, Madonna del parto @ www.madonnadelparto.it

Arrivando sino ad Arezzo è possibile ammirare un altro capolavoro, l’imponente ciclo di dipinti dedicato alla Leggenda della Vera Croce realizzato nella cappella Bacci (la cappella Maggiore) della Basilica di San Francesco. L’opera fu compiuta tra il 1452 e il 1466 (con un’interruzione negli anni 1458-1459 in occasione del soggiorno romano di Piero) e il suo soggetto è tratto dalla Bibbia e dalla “Legenda Aurea” di Jacopo da Varagine (o Varazze), narrante la storia della Croce di Cristo.

I precedenti iconografici a disposizione di Piero erano gli affreschi di Agnolo Gaddi nella chiesa di Santa Croce a Firenze e quelli di Cenni di Francesco nella cappella della Croce di Giorno della chiesa di San Francesco a Volterra: il maestro tuttavia si discostò da questi precedenti sia nella trattazione delle storie, sia a livello iconografico, sia infine nella scelta dell’andamento dei riquadri, che non rispondono a un criterio cronologico ma puramente estetico e simmetrico: le scene infatti sono disposte su tre livelli, in alto si fronteggiano quelle ambientate all’aperto, al centro le scene di corte e in basso quelle di battaglia. Sono dodici gli episodi principali, a partire dalla morte di Adamo, nella lunetta della parete di destra, fino all’esaltazione della Croce nel 628 d.C., con la Croce che – dopo essere stata rubata, viene riportata a Gerusalemme da Eraclio.

Piero della Francesca, Cappella Maggiore della chiesa di San Francesco, Adorazione della Vera Croce
Adorazione della Vera Croce

Fra le scene rappresentate, il ritrovamento della Croce da parte di Elena, madre dell’imperatore Costantino (questo episodio è rappresentato anche nel ciclo di affreschi duecenteschi dell’Oratorio di San Silvestro della Basilica dei Quattro Santi Coronati a Roma; la tortura dell’ebreo che sapeva dove si trovava la Croce, sepolta dopo la morte di Cristo; il riconoscimento della Croce da parte della Regina di Saba e il suo incontro con Salomone; la battaglia fra Eraclio e Cosroè, re sasanide che aveva conquistato Gerusalemme e rubato la Croce; l’Annunciazione; il sogno di Costantino; la vittoria di Costantino su Massenzio durante la battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C.. La luce dei dipinti è modulata su quella naturale, proveniente dalla finestra al centro della cappella, e rappresenta un elemento unificatore delle varie scene, insieme ad artifici quali la continuità del paesaggio e degli edifici di fondo.

Vale particolare attenzione la scena del sogno di Costantino, che è una veduta notturna di grande suggestione, nella quale è molto forte il senso della luce: la figura dell’angelo – illuminata in controluce – è rappresentata con uno scorcio di grande audacia, mentre il motivo della la tenda scostata che mostra l’imperatore addormentato ricorda la similare composizione della Madonna del parto.

Il video della cappella maggiore:

Informazioni utili alla visita: tutte le indicazioni necessarie alla visita del Museo Civico di Sansepolcro sono reperibili sul sito internet www.museocivicosansepolcro.it/, così come quelle per l’accesso al museo di Monterchi, consultabile all’indirizzo www.madonnadelparto.it/. Per l’accesso alla chiesa di San Francesco consiglio la prenotazione, possibile anche on line, sul sito dell’ente gestore discoverarezzo.ticka.it.

Altre immagini della Leggenda della Vera Croce:

Mappa dell’itinerario dedicato alle opere di Piero della Francesca:

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