Museo Civico di Sansepolcro, Piero della Francesca, Resurrezione

Sansepolcro, cosa vedere nella città di Piero della Francesca

Sansepolcro, loggiato di Palazzo delle Laudi
Loggiato di Palazzo delle Laudi

Sansepolcro è la città della val Tiberina in Toscana nota per essere la patria di Piero della Francesca, maestro di cui si conservano nella Pinacoteca Civica opere mirabili, ma è anche un borgo ricchissimo di storia che ha mantenuto nel corso dei secoli il suo aspetto rinascimentale: nel centro storico – cinto dalle mura ancor oggi integre, edificate in gran parte tra il XIV e il XVI secolo – si ammirano i palazzi appartenuti alle nobili famiglie, alcuni risalenti al Trecento.

La città deve il suo nome alla leggenda che ne narra l’origine: la tradizione racconta infatti che Sansepolcro fu fondata da due pellegriniArcano ed Egidio – che di ritorno dalla Terrasanta costruirono un oratorio dedicato a san Leonardo per custodire alcune reliquie del santo Sepolcro. Il borgo si sarebbe sviluppato attorno all’oratorio e nel corso dei secoli conobbe alterne vicende di libertà e sottomissione: fu libero Comune, controllato dalle potenti famiglie locali, soggetto a Perugia, Città di Castello, alla Chiesa. Nel 1441 fu venduto a Firenze per 25mila fiorini d’oro, mentre nel 1515 divenne sede vescovile per volere del papa Medici Leone X.

Sansepolcro, palazzo Alberti
Palazzo Alberti

La visita di Sansepolcro può iniziare dalla Porta Fiorentina, l’unica rimasta intatta delle antiche porte della cinta muraria, al di fuori della quale si trova un comodo parcheggio. Varcando questo ingresso, si trova a destra la chiesa di sant’Agostino, con il campanile ricavato in una torre medievale. Continuando su via XX Settembre al n. 46 s’incontra Palazzo Alberti, che sulla fronte reca il busto di Cosimo II. La famiglia Alberti, dinastia illustre di matematici, architetti, pittori e scultori, è originaria di qui. Poco oltre il palazzo parte via Luca Pacioli (l’insigne matematico nato a Sansepolcro), che passando di fronte ai palazzi Aloigi Luzzi e Pichi conduce al complesso di santa Chiara e alla chiesa di san Lorenzo, risalente al 1556 e preceduta da un piccolo porticato. All’interno si trova la splendida e drammatica Deposizione di Rosso Fiorentino (attualmente in restauro), eseguita tra il 1528 e il 1530 e ispirata all’opera di analogo soggetto conservata a Volterra, di cui riprende lo sfondo con la croce e le tre scale. Rispetto a quella, la scena qui raffigurata mostra il momento successivo, rappresentando il corpo di Cristo già deposto, circondato dal compianto dagli astanti.

Sansepolcro, piazza della Berta con palazzo Pichi Sermolli
Piazza della Berta con palazzo Pichi Sermolli

Proseguendo su via di santa Croce si giunge alla chiesa di santa Maria dei Servi, che conserva alcune tracce di una primitiva struttura due-trecentesca e una pala di Matteo di Giovanni, pittore originario di Sansepolcro: girando su via dei Servi si giunge in pochi passi alla piazza principale, piazza Torre di Berta, raggiungibile anche rimanendo su via XX settembre. La piazza deve il suo nome alla torre medievale che vi sorgeva al centro, crollata durante la Seconda Guerra Mondiale. Su di essa affacciano edifici antichi, interessati da rifacimenti nei secoli successivi: in angolo con via dei Servi il palazzetto Giovagnoli, il palazzo Pichi con le finestre a bugnato, il palazzo Pichi-Sermolli di impianto quattrocentesco, un torrione medievale mozzato.

Cappella di san Leonardo
Cappella di san Leonardo

Imboccando via Matteotti si giunge al Duomo dedicato a san Giovanni Battista, in stile romanico-gotico più volte trasformato nel corso dei secoli: qui si trovava il celebre Battesimo di Cristo di Piero della Francesca che nel 1857 venne venduto per 50 zecchini d’oro e oggi si ammira alla National Gallery di Londra. La cattedrale sorge approssimativamente sul luogo dove nel X secolo venne fondato il primo monastero benedettino, mentre tra il 1012 e il 1049 venne costruita la chiesa dedicata al santo Sepolcro. Tra le opere che si ammirano all’interno, l’Incredulità di san Tommaso di Santi di Tito, la Crocifissione di Bartolomeo della Gatta, un tabernacolo in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, la tavola con l’Ascensione di Cristo attribuita al Perugino (originario di Città della Pieve), la Resurrezione di Raffaellino del Colle (altro artista natìo di Sansepolcro). Di particolare interesse è il Volto Santo, un crocifisso ligneo di età carolingia di provenienza orientale, sul modello di quello più noto di Lucca.

Museo Civico di Sansepolcro, Piero della Francesca, Resurrezione
Museo Civico, Piero della Francesca, Resurrezione

Entrando nel chiostro che si estende sul lato destro della chiesa è possibile raggiungere la cappella di san Leonardo o “Monacato”, che secondo la tradizione venne fondata da Arcano ed Egidio e dedicata al santo protettore dei pellegrini. Venne distrutta nel XIII secolo e poi riedificata: considerata il piccolo Pantheon di Sansepolcro, qui riposano le spoglie di uomini illustri ed abati, tra cui forse Piero della Francesca. Nel libro dei morti della Fraternita di san Bartolomeo è in effetti riportata il 12 ottobre 1492 l’annotazione relativa al Maestro, che nel suo testamento aveva scritto di voler essere sepolto nella Badia di Sansepolcro – “…et volui et iussit sepelliri corpus suum… in ecclesia Abbatie Burgi in monachato dicte ecclesie” – ma le numerose ricerche condotte nel corso degli anni hanno portato al rinvenimento di fosse comuni e nulla che potesse essere ritenuta la tomba del pittore.

Museo Civico di Sansepolcro, Piero della Francesca, Polittico della Misericordia
Museo Civico, Piero della Francesca, Polittico della Misericordia

A sinistra del Duomo si trova il Palazzo delle Laudi, avviato da Alberto Alberti nel 1595 e oggi sede del Comune di Sansepolcro, mentre lungo tutta la via affacciano bei palazzi tre-quattrocenteschi, alcuni con torri mozzate. Al termine nel complesso sulla sinistra ha sede la Pinacoteca Civica, il cui ingresso si trova su via Aggiunti: per raggiungerlo è necessario superare il palazzo Pretorio varcando l’arcone che l’unisce alla Pinacoteca. Il Museo ospita una pregevole raccolta di opere d’arte e in particolare alcuni capolavori di Piero della Francesca: tra di essi l’affresco della Resurrezione, il polittico smembrato della Madonna della Misericordia e Santi (destinato alla chiesa omonima, oggi Teatro alla Misericordia), gli affreschi di san Giuliano e di san Ludovico. Fra le altre opere, alcune terracotte robbiane, il Martirio di San Quintino del Pontormo, alcune pale di Santi di Tito tra le quali il Riposo durante la fuga in Egitto, dipinti di Raffaellino del Colle.

Sansepolcro, Casa di Piero della Francesca
Casa di Piero della Francesca

A poca distanza dal Museo, al n. 71 di via Aggiunti si trova la Casa di Piero della Francesca, un palazzo da sempre appartenuto alla famiglia del maestro, che qui abitava e lavorava quando non era in giro per le corti italiane. L’artista lo fece ristrutturare in forme rinascimentali: in un salone al primo piano affrescò l’Ercole, che nel 1908 fu staccato e venduto: si ammira all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. La casa è un museo, visitabile, gestito dalla Fondazione Piero della Francesca onlus. Poco oltre si trova la chiesa di san Rocco, che custodisce una Resurrezione di Raffaellino del Colle. Subito dopo si trova l’Aboca Museum – che racconta la storia del rapporto tra l’uomo e le piante officinali con l’esposizione di utensili, libri di botanica farmaceutica, ricostruzioni di antichi laboratori – mentre proseguendo si arriva alla Fortezza Medicea, esempio di architettura militare del Cinquecento rifatta forse su disegno di Giuliano da Sangallo.

Chiesa di santa Maria delle Grazie
Chiesa di santa Maria delle Grazie

Tra la casa di Piero della Francesca e la chiesa di san Rocco si apre via Piero della Francesca, che consente di attraversare la parte nobile di Sansepolcro ed è fiancheggiata da palazzi cinquecenteschi e dei secoli seguenti: tra di essi, il Palazzo del Seminario e il palazzo Clerici-Righi, dalla facciata decorata a graffiti. Da via Piero della Francesca imboccando a destra via sant’Antonio si arriva alla chiesa di Sant’Antonio Abate, che custodisce uno splendido stendardo processionale del 1505 opera di Luca Signorelli (originario di Cortona): sul fronte si ammira il Crocifisso, sul retro sant’Antonio Abate e sant’Eligio con i confratelli della Compagnia inginocchiati.

Se dalla Pinacoteca Civica si arriva invece in piazza fra Luca Pacioli si possono ammirare due chiese poste l’una di fronte all’altra: la chiesa di san Francesco – con l’altare maggiore del 1304 – e la chiesa di santa Maria delle Grazie, fiancheggiata dalla loggetta rinascimentale dell’oratorio della Compagnia della Visitazione. La chiesa è ornata da un bel portale in legno intagliato mentre all’interno si ammira il soffitto, sempre in legno intagliato, risalente alla fine del XVI secolo. Sull’altare maggiore si trova la Madonna delle grazie di Raffaellino del Colle.

Fortezza Medicea
Fortezza Medicea

Informazioni utili. Per reperire informazioni utili alla visita della città consiglio di consultare i siti internet della val Tiberina toscana (www.valtiberinaintoscana.it) e la pagina dedicata sul portale dedicato alle Terre di Piero della Francesca (www.terredipiero.it). La visita di Sansepolcro può accompagnarsi a quella di uno dei numerosi centri vicini, fra Toscana e Umbria: ad esempio, a mezz’ora di macchina si trova Arezzo, a quaranta minuti si raggiunge il santuario della Verna (qui san Francesco si ritirò in preghiera e ricevette le stimmate), a 10 minuti si trova il bel borgo di Anghiari (luogo della celebre battaglia dipinta – e perduta – di Leonardo da Vinci), a venti minuti Città di Castello, scrigno d’arte che custodisce moltissime opere di Alberto Burri (qui nato) esposte anche negli ex seccatoi del tabacco. Agli amanti di Piero della Francesca suggerisco questo percorso dedicato alle opere del maestro in val Tiberina, fra Sansepolcro, Monterchi e Arezzo. A un’ora di macchina si trova infine la splendida Cortona.

Dove mangiare: mi sono trovata benissimo al Ristorante Fiorentino, in via Pacioli 60. A gestione familiare, con pasta e dolci fatti in casa, presenta un menù tipico con attenzione ai prodotti locali e un servizio premuroso. Molto belli gli ambienti, al primo piano dell’albergo omonimo (www.ristorantefiorentino.it).

Altre immagini di Sansepolcro:

Mappa di Sansepolcro:

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