Il giardino Giusti, oltre le mura della corte d'onore, dal piano nobile del palazzo

Il Giardino Giusti, un giardino del Cinquecento a Verona

Il giardino Giusti, oltre le mura della corte d'onore, dal piano nobile del palazzo
Il giardino, oltre le mura della corte d’onore, dal piano nobile del palazzo

Il palazzo e il giardino Giusti a Verona appartengono dalla fine del Trecento alla famiglia Giusti, che qui si trasferì dalla Toscana creando una manifattura per la tintura della lana. Lungo le antiche mura comunali nel 1406 Provolo Giusti creò uno stabilimento con vasche piene di acqua e coloranti nelle quali veniva immersa la lana, poi stesa ad asciugare.

Nel corso del Cinquecento quest’area industriale conobbe una profonda trasformazione per volere di Agostino Giusti, uomo di grande cultura che volle realizzare un giardino ispirato a quelli dei Medici con siepi di bosso, fontane, vasi di agrumi, statue, cipressi e grotte. Fu inoltre edificato il palazzo unendo i vari fabbricati impiegati per l’attività laniera, con un’unica facciata sulla strada e un grande salone di rappresentanza.

Il parterre alla francese del giardino Giusti
Il parterre alla francese

Il palazzo e il giardino Giusti divennero una tappa del Gran Tour di molti intellettuali e viaggiatori, fra i quali Goethe, Mozart, Ruskin, nonché di regnanti come lo zar Alessandro di Russia e l’imperatore Giuseppe II. Nella corte d’onore, che segue il portico d’ingresso e precede il giardino formale, fu allestita la prima de “L’Aminta” di Torquato Tasso nel 1581.

Il palazzo, forse opera dell’architetto veronese Paolo Farinati, presenta al piano nobile dell’ala di ponente sette sale, chiamate Appartamento ‘900, che hanno conservato le travature cinquecentesche e gli affreschi del Settecento di Francesco Lorenzi (allievo veronese di Giambattista Tiepolo, di cui ho ammirato l’opera a Villa Valmarana ai Nani a Vicenza). Il salone centrale, che accoglieva la quadreria di famiglia, introduce all’appartamento di levante, i cui soffitti furono affrescati nel Settecento da Louis Dorigny.

Il panorama di Verona dal giardino superiore
Il panorama di Verona dal giardino superiore

Oltre la corte d’onore, delimitata da mura con merli a coda di rondine, memoria dell’origine ghibellina della famiglia Giusti, si apre il giardino in piano. Questo spazio è ripartito in nove riquadri, tra i quali il parterre alla francese (che ha mantenuto il disegno del 1765) ornato da statue di divinità dell’Olimpio, e il labirinto, ridisegnato nel 1786.

L’asse principale del giardino è fiancheggiato da cipressi, tra i quali si ergeva quello secolare ricordato da Goethe nel suo “Viaggio in Italia” nel 1817 (purtroppo sradicato da un nubifragio nel 2020). Il viale attraversa il giardino in piano – in cui si trovano anche il giardino di agrumi e la vaseria – conducendo alla parte boscosa, in cui si ammirano le grotte, l’orrido (una roccia che incombe sul visitatore), il bosco sacro con tassi e allori.

Palazzo Giusti dal giardino
Palazzo Giusti dal giardino

Percorrendo i viottoli in salita si giunge al padiglione, costruito con colonnine trecentesche, e alla torre, dentro la quale una scala a chiocciola conduce al belvedere del giardino superiore. Questo luogo, che fiancheggia le mura scaligere trecentesche, regala un magnifico panorama della città di Verona. Lungo il belvedere, affacciato sul giardino inferiore e allineato al viale di cipressi, si trova un mascherone attribuito a Bartolomeo Ridolfi, che emetteva lingue di fuoco e fumo per stupire i visitatori.

Informazioni utili: per visitare il palazzo e il giardino Giusti suggerisco di consultare il sito internet giardinogiusti.com, che riporta orari e modalità di accesso. Ho dedicato una sezione del blog ai giardini più belli che ho visitato, fra i quali non poteva mancare il giardino mediceo per eccellenza, quello di Boboli a Firenze.

Altre immagini del giardino Giusti:

Mappa del giardino Giusti a Verona:

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Comments

  1. Articolo stupendo sembra ti trovarti li anche se sei lontano e spero un giorno di visitarlo grazie mille

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