Villa Gamberaia, parterre d'eau dalla loggia

Villa Gamberaia e il suo splendido giardino, sulle colline di Firenze

Villa Gamberaia sulle colline di Settignano
Villa Gamberaia sulle colline di Settignano

Villa Gamberaia si trova sulle colline di Settignano che guardano a Firenze. Colpisce per la grandiosità della sua costruzione e soprattutto per la bellezza dei suoi giardini, oltre che per la splendida vista sulla vallata dell’Arno e sulla città di Firenze.

In origine qui sorgeva una casa di campagna che fin dal Trecento apparteneva alle monache benedettine della chiesa di san Martino a Mensola: il suo nome compare per la prima volta in una pergamena della Badia Fiorentina, che aveva il patronato della chiesa, a proposito della concessione della casa e del podere nel luogo detto “Gamberaia”, concessione fatta il 17 gennaio 1398 dalla Badessa di san Martino a Mensola a Giovanni di Benozzo.

Villa Gamberaia vista dal parterre d'eau
La Villa dal parterre d’eau

Nel 1412 la proprietà è di Matteo di Domenico Gamberelli, detto il Borra scalpellino, padre di cinque figli tutti scalpellini. Fra i ragazzi emersero Bernardo ed Antonio, illustri architetti e scultori che divennero famosi con il nome di Rossellino: al primo si attribuisce il progetto di risistemazione della splendida piazza di Pienza, lavoro affidato da papa Pio II Piccolomini (la cui vita è narrata sulle pareti della splendida libreria Piccolomini nel duomo di Siena), il secondo fu autore di sculture mirabili e monumenti funebri come la tomba del cardinale del Portogallo nella chiesa di san Miniato al Monte a Firenze. Sia il nome della località, sia il cognome Gamberelli sembrerebbero derivare dalla presenza di gamberi, che all’epoca venivano allevati in vasche d’acqua dolce nella zona.

Villa Gamberaia, il prato antistante il teatro di roccaglia, e il portale posteriore della villa
Il prato antistante il teatro di roccaglia, e il portale posteriore della villa

Nel 1592 il figlio di Bernando Rossellino vendette il podere e la casa alla famiglia Riccialbani, che probabilmente operò alcuni ampliamenti tanto che la proprietà venne in seguito indicata come “palagio” di Gamberaia. Nel 1618 subentrò nel possesso Zanobi d’Andrea Lapi, ricco commerciante fiorentino che trasformò l’edificio in villa, intraprendendo lavori che furono poi proseguiti dai suoi due nipoti. Nel secolo seguente la famiglia Lapi ebbe un tracollo finanziario, e nel 1718 la proprietà passò ai marchesi Capponi, che la tennero fino al 1854. I Capponi apportarono molte migliorie e opere di abbellimento alla villa e al giardino, che venne arricchito con statue, grotte, fontane e giochi d’acqua. Il complesso veniva così descritto negli atti del catasto dell’epoca: “una villa signorile posta nel popolo di santa Maria a Settignano, luogo detto di Gamberaia, con tutte le sue stanze e sotterranei, fontana, giardini, selvatichi, viali, cappella, palla a corda, pallottolaio e case per giardiniere“. Al 1744 risale un’incisione di Giuseppe Zocchi che mostra villa Gamberaia in un aspetto molto simile all’attuale, con il viale d’ingresso fiancheggiato dai cipressi, la cappellina che affaccia sulla villa, il parterre de broderie alla francese sul lato a sud.

 

Villa Gamberaia, il gabinetto di roccaglia
Gabinetto di roccaglia

Nel 1896 villa Gamberaia fu acquistata dalla principessa Catherine Jeanne Ghyka, sorella della regina Natalia di Serbia, che trasformò ulteriormente il giardino realizzando un parterre d’acqua, sostituendo l’erba delle quattro aiuole con altrettanti specchi d’acqua. I lavori ebbero inizio nel 1905 sotto la direzione di Martino Porcinai e poi di Luigi Messeri. Durante la seconda guerra mondiale la villa divenne sede dell’archivio cartografico tedesco e nel 1944 l’esercito in ritirata la incendiò provocando gravi danni anche al giardino. Nel 1954 la proprietà fu acquistata dai Marchi, che vi realizzarono importanti lavori di restauro riaprendo il complesso al pubblico.

La villa è costruita su una grande terrazza circondata da un muro a scarpa. La sua lunga facciata risale al XVII secolo e si sviluppa su due piani, con al piano terreno sei finestre inginocchiate in pietra serena e un portale bugnato.

 

Villa Gamberaia, facciata della villa e terrazza
Facciata della villa e terrazza

All’interno si trova un ampio cortile con loggia, collegato alla parte retrostante del giardino da un altro portale. La parte più antica del giardino, quella voluta dai Lapi e poi dai Capponi, si trova sul retro, posta su un terrazzamento rialzato. Qui si trovano un selvatico di lecci e il giardino della limonaia, diviso in quattro quadrati con una vasca al centro. Questo spazio è delimitato dal bowling green, il grande viale a prato lungo oltre 220 metri, al cui termine si ammira la grotta scavata in un terrapieno. Risalente al XVII secolo, quando Gamberaia era di proprietà della famiglia Capponi, presenta un antro rivestito da concrezioni rocciose, stalattiti, conchiglie, tessere in marmo bianco. Al suo centro si erge la statua del dio, forse Dioniso, con il tridente in mano e affiancato da due leoni. Altre figure realizzate a stucco si trovano lungo le pareti di ingresso.

 

Bowling green
Bowling green

Una struttura molto peculiare del giardino di Villa Gamberaia è il gabinetto di roccaglia, suggestivo spazio di forma ellittica con pareti decorate da concrezioni e conchiglie, nicchie e statue in terracotta, che si affaccia trasversalmente sul bowling green in concomitanza con il portale retrostante della villa: è collocato al di sotto della limonaia, cui è collegato da due doppie scale, abbellite da una balaustra a colonnette. Sul lato opposto si estende invece il secondo selvatico di lecci. Sul fronte della villa si trova infine il parterre moderno voluto dalla principessa Ghyka, in cui le quattro vasche sono sottolineate dalle siepi di bosso spesso doppie, terminante in un emiciclo-belvedere circondato da una quinta di cipresso lavorato ad arco: l’effetto scenografico ricorda il teatro di verzura e offre squarci di bellezza sulla vallata sottostante.

Informazioni utili: per visitare il giardino è consigliato prenotarsi. L’ingresso è a pagamento e la visita è libera. E’ possibile visitare anche la villa, con prenotazione obbligatoria. Tutte le indicazioni e i contatti sono consultabili sul sito, www.villagamberaia.com.

Per la redazione di questo articolo mi sono avvalsa, tra gli altri, del prezioso volume di Guido Carocci “I dintorni di Firenze” e de “Le ville di Firenze” di Ovidio Guaita.

Altre immagini di Villa Gamberaia:

Mappa:

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