Museo di san Marco, Scala di accesso ai Dormitori, Beato Angelico, Annunciazione

San Marco a Firenze, il convento-museo voluto da Cosimo de’ Medici

Museo di san Marco, Chiostro e chiesa
Chiostro e chiesa

Il Museo di san Marco a Firenze è situato negli ambienti del convento dove vissero Beato Angelico, Girolamo Savonarola, Fra’ Bartolomeo: progettato dall’architetto prediletto dai Medici, Michelozzo, sull’area del complesso medievale dei monaci Silvestrini, fu realizzato per volontà e a spese di Cosimo il Vecchio fra il 1436 e il 1446 per ospitare i frati Domenicani di Fiesole. Michelozzo, che per i Medici realizzò dal 1444 il palazzo di famiglia nella vicina via Larga (l’attuale Palazzo Medici Riccardi in via Cavour), sfruttò le strutture murarie preesistenti risalenti alla fine del Duecento e ai primi del Trecento, realizzando un edificio moderno e funzionale. Al Beato Angelico, uno dei pittori più importanti del Rinascimento (sepolto a Roma, in santa Maria sopra Minerva), fu affidato l’incarico di affrescare tutto il convento, dai chiostri alle celle, con immagini che invitassero alla meditazione e alla preghiera.

Il primo ambiente che si incontra nel corso della visita del Museo di san Marco è il chiostro di sant’Antonino, così chiamato per il ciclo di affreschi con le Storie della vita di san’Antonino – primo priore del convento e vescovo di Firenze dal 1446 al 1523 (sepolto nella chiesa) – realizzati nelle lunette da pittori del Seicento. Nel chiostro si ammirano due affreschi del Beato Angelico, San Domenico in adorazione del Crocifisso davanti all’ingresso e Cristo pellegrino accolto dai Domenicani sopra la porta dell’Ospizio. Proprio l’Ospizio si trova accanto all’ingresso ed era destinato all’accoglienza dei pellegrini: qui furono raccolti tutti i dipinti su tavola del Beato Angelico provenienti dalle chiese e dai conventi di Firenze, giunti dopo le soppressioni degli enti religiosi nell’Ottocento. Fra i capolavori che si ammirano, la Deposizione dalla croce (con cuspidi e predella dipinte da Lorenzo Monaco), il Giudizio Universale, gli Sportelli dell’armadio degli argenti (realizzati con l’aiuto di collaboratori), la Pala di Annalena e la Pala di Bosco ai Frati.

Sala Capitolare, Beato Angelico, Crocifissione - dettaglio
Sala Capitolare, Beato Angelico, Crocifissione – dettaglio

Negli spazi che si sviluppano lungo il chiostro parallelamente alla chiesa – ovvero nella Sala del lavabo e in particolare nel Refettorio Grande – sono esposte le opere di Fra’ Bartolomeo e della sua scuola: il pittore, seguace del Savonarola, prese l’abito domenicano nel 1500 e tenne a San Marco una bottega fino alla morte, avvenuta nel 1517. Fra i pittori della “Scuola di san Marco” di cui qui si ammirano le opere, Giovanni Antonio Sogliani e Fra’ Paolino da Pistoia. Di fronte all’Ospizio si trova la Sala Capitolare, sulla cui parete di fondo si ammira la splendida Crocifissione dell’Angelico con tutti i fondatori degli ordini monastici, i Padri della Chiesa, i santi legati alla famiglia Medici e alla città di Firenze. Sotto la Croce è effigiato san Domenico, che regge i rami dell’albero domenicano affiancato dai ritratti dei frati illustri. Nella sala è esposta anche la campana del campanile di san Marco, fatta realizzare dai Medici a compimento del cantiere di Michelozzo (intorno al 1445). E’ nota come la “Piagnona” perché divenne simbolo dei seguaci del Savonarola, chiamati “piagnoni” perché volevano imporre un tono di penitenza e di contrizione alla vita quotidiana ed evocavano riforme politiche con l’argomento della collera divina: l’8 aprile 1498, quando il convento venne preso d’assalto per catturare Fra’ Girolamo, la campana suonò per chiamare a raccolta il popolo a difesa del frate. Dopo la morte del Savonarola la campana fu esiliata a san Salvatore al Monte, venendo ricondotta nel convento solo nel 1509.

Museo di san Marco, primo corridoio dei Dormitori
Primo corridoio dei Dormitori

Il percorso di visita del Museo di san Marco prosegue dal vestibolo: salendo una scala seicentesca si giunge al primo piano, dove Michelozzo realizzò i dormitori soprelevando gli ambienti medievali preesistenti. Le quarantatré celle e i tre corridoi che le collegano, disposti su tre lati del chiostro, sono decorati con gli affreschi dell’Angelico e aiuti, realizzati tra il 1438 e il 1443. Tre scene furono affrescate fuori delle celle: l’Annunciazione – che si ammira salendo la scala di accesso – San Domenico in adorazione del Crocifisso e la Sacra conversazione. Di fronte ad esse i frati si raccoglievano nella preghiera comune nelle ore della Regola domenicana. In ogni cella si ammira invece un affresco relativo alla Vita e Passione di Gesù, destinato alla contemplazione del frate che l’abitava, tra cui: “Noli me tangere”, Compianto sul Cristo deposto, Natività, Trasfigurazione, Marie al sepolcro, Presentazione al tempio. Il ciclo – autentico capolavoro del Museo di san Marco – è opera del Beato Angelico, cui si deve il progetto della decorazione complessiva e la sinopia di tutte le scene, alcune delle quali realizzate insieme a collaboratori (tra i quali – come il Crocifisso e la Vergine dolente – il giovane Benozzo Gozzoli).

Cella del dormitorio, Beato Angelico, Presentazione al tempio
Cella del dormitorio, Beato Angelico, Presentazione al tempio

Le celle destinate ai novizi, che affiancano il secondo corridoio, sono tutte decorate con un affresco di soggetto analogo, ovvero San Domenico in adorazione del Crocifisso, con il santo raffigurato in differenti atteggiamenti a seconda della diversa modalità della preghiera. In fondo al corridoio dei Novizi si trovano le celle e la cappella del Savonarola, in cui sono conservate alcune reliquie e oggetti appartenuti al frate come lo Stendardo processionale, la Cappa e il Crocifisso. Le celle del terzo corridoio – destinate anche agli ospiti – presentano un repertorio decorativo più ampio e un maggiore apporto degli aiuti nella realizzazione delle scene. Le celle n. 38 e 39 erano riservate a Cosimo de’ Medici e destinate al suo ritiro spirituale, decorate con la Crocifissione, l’Adorazione dei Magi e Cristo in pietà. La scelta iconografica di queste scene non fu casuale: fra gli astanti della Crocifissione compare san Cosma, il santo protettore di Cosimo e compatrono della famiglia, mentre il culto dei Magi, coloro che avevano adorato il vero Re ed erano diventati simbolo della sacralizzazione del potere, fu assunto da Cosimo come strumento dell’epifania della famiglia Medici al cospetto di Firenze. Il rapporto speciale che legava la figura dei Magi e la famiglia Medici passò proprio per il complesso di san Marco nella cui chiesa, fin dal primo Quattrocento, si riunivano i membri di una “Compagnia dei Magi” che aveva il compito di preparare – ogni tre anni – una festa in loro onore: di tale Compagnia Cosimo divenne il patrono. Inoltre nell’Adorazione – riconducibile a Beato Angelico e a Benozzo Gozzoli – si osservano alcuni personaggi che i pittori poterono osservare a Firenze durante il Concilio del 1439, poi ampiamente raffigurati dal Gozzoli nella Cappella dei Magi di Palazzo Medici Riccardi. Le celle di Cosimo ospitarono papa Eugenio IV la notte dell’epifania del 1443, quando il pontefice giunse a Firenze per consacrare la nuova chiesa.

Museo di san Marco, Biblioteca
Biblioteca

La visita del Museo di san Marco prosegue con la monumentale Biblioteca, progettata da Michelozzo come un ambiente basilicale a tre navate divise da due file di colonne con capitelli ionici: qui furono custoditi testi latini e greci che Cosimo acquisì dall’umanista Niccolò Niccoli, nonché i libri liturgici miniati da Zanobi Strozzi, collaboratore dell’Angelico, sempre su commissione del Medici. La biblioteca fu la prima ad essere aperta al pubblico nel Rinascimento, ordinata da Vespasiano da Bisticci secondo le indicazioni di Tommaso da Sarzana (poi papa Niccolò V). Con le soppressioni ottocentesche, i volumi furono trasferiti nella Biblioteca Medicea Laurenziana di San Lorenzo e nella Biblioteca Nazionale Centrale. Sono invece esposti a rotazione i Corali miniati provenienti da altre chiese e conventi.

Cenacoli di Firenze, Domenico Ghirlandaio, Cenacolo di san Marco
Refettorio piccolo, Domenico Ghirlandaio, Ultima cena

Tornando a pian terreno per la medesima scala si giunge in un piccolo Refettorio – in origine destinato agli ospiti del Convento o ai frati ammalati – decorato con l’Ultima cena di Domenico Ghirlandaio: realizzato circa quarant’anni dopo la costruzione del convento, è uno dei cenacoli da ammirare a Firenze. La visita del Museo di san Marco si conclude negli ambienti della Foresteria, luogo di accoglienza dei forestieri di passaggio – dove è stato allestito il museo “Firenze antica”: questo particolare museo raccoglie i reperti lapidei, lignei e pittorici dei palazzi demoliti dal 1881 nel vecchio centro di Firenze, corrispondente alla zona dell’attuale piazza della Repubblica.

Annessa al convento vi è la chiesa di san Marco, la cui antica struttura trecentesca fu modificata da Michelozzo, poi rimaneggiata nel Cinquecento dal Giambologna e a fine Seicento da Pier Francesco Silvani. Sugli altari disegnati dal Giambologna si ammirano alcune pale, di cui le più interessanti sono la Madonna e santi di Fra’ Bartolomeo e San Tommaso in preghiera davanti al Crocifisso di Santi di Tito. Sotto l’altare della Cappella Salviati si trovano le spoglie di sant’Antonino Pierozzi, realizzata sempre dal Giambologna e affrescata con la Traslazione e Ricognizione del santo del Passignano (dopo il 1589), mentre lungo la navata sinistra si trovano i monumenti funebri di Giovanni Pico della Mirandola e Agnolo Poliziano, qui sepolti, e la tomba di Giorgio La Pira.

Museo di san Marco, Sala Capitolare, Beato Angelico, Crocifissione
Sala Capitolare, Beato Angelico, Crocifissione

Informazioni utili: per conoscere gli orari di apertura del Museo di san Marco rimando alla pagina dedicata del sito internet del Polo Museale della Toscana www.polomusealetoscana.beniculturali.it. Per approfondire la storia del luogo e delle opere qui custodite, consiglio una delle guide in vendita presso il bookshop (allestito nel piccolo Refettorio), tra cui quella appartenente alla collana “Firenze Musei” dal titolo “Museo di san Marco. La guida ufficiale”, di cui mi sono in parte avvalsa anche per la redazione di questo articolo. Altre pubblicazioni – tra cui quelle dedicate al Beato Angelico – sono in vendita presso il bookshop.

Altre immagini del Museo di san Marco:

Mappa del Museo di san Marco a Firenze:

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