Duomo di Trento, la navata centrale

Il Duomo di Trento, memoria millenaria della città

Duomo di Trento, la facciata
La facciata

Il Duomo di Trento custodisce le spoglie di san Vigilio, terzo vescovo e patrono della città, e sorge sui resti della basilica dedicata al culto dei martiri Sisinio, Martirio e Alessandro, trucidati dai pagani nell’Anaunia (l’odierna Val di Non) nel 397.

Situato all’esterno delle mura della città romana di Tridentum – subito all’esterno della porta urbica (Porta Veronensis, I secolo d.C.) sui cui resti fu edificata la Torre Civica – delimita insieme al retrostante Castelletto dei vescovi e all’adiacente Palazzo Pretorio la piazza principale della città.

Nel XIII secolo l’antica basilica paleocristiana fu sostituita dall’attuale, caratterizzata da un impianto architettonico romanico in particolare nella zona dell’abside e del transetto e nel perimetro esterno, cui si coniuga felicemente lo stile gotico della navata principale, realizzata nei decenni successivi. Il cantiere si protrasse per più secoli, con interventi nel XV e XVI secolo, in epoca barocca e nel corso del Settecento.

Duomo di Trento, arca marmorea con epigrafe in onore dei tre martiri anauniensi e di san Vigilio, collocata nella basilica paleocristiana di san Vigilio
Arca marmorea con epigrafe in onore dei tre martiri anauniensi e di san Vigilio, collocata nella basilica paleocristiana di san Vigilio

All’esterno si osservano, lungo il fianco settentrionale affacciato sulla piazza, il grande rosone con la Ruota della Fortuna – opera di uno scultore campionese risalente alla fine del Duecento – e la lunetta del portale della “Porta del vescovo”, recante il Cristo Pantocrator circondato dal Tetramorfo, attribuito alla bottega di Adamo d’Arogno (il costruttore cui nel 1212 fu conferito l’incarico di edificare la nuova chiesa).

Il rosone in facciata con il Cristo e gli Evangelisti è attribuito a Egidio da Campione. La zona absidale è straordinariamente ricca e variegata nelle sue forme architettoniche, con l’abside maggiore ornata da colonne ofitiche (annodate) sorrette da grifi e l’absidina del transetto meridionale dedicata a santo Stefano accompagnata da un protiro sorretto da telamoni e un leone stiloforo.

All’interno, il Duomo di Trento colpisce per il verticalismo della navata maggiore, con pilastri a fascio e due scale rampanti – ricavate nello spessore delle mura esterne, rivolte verso la controfacciata – a dilatare ulteriormente lo spazio delle campate. La zona del presbiterio fino al XVIII secolo presentava una cripta e un piano soprelevato su cui si trovavano l’altare e il coro: qui si svolsero le sessioni solenni del celeberrimo Concilio, che la città di Trento ospitò dal 1545 al 1563. Questa zona fu modificata, con la demolizione del piano soprelevato e della cripta, in seguito a un voto della città per la liberazione dall’assedio dei Francesi nel 1703 durante la Guerra di successione spagnola.

Il rosone raffigurante la Ruota della Fortuna, collocato lungo il fianco settentrionale
Il rosone raffigurante la Ruota della Fortuna, collocato lungo il fianco settentrionale

Le pareti custodiscono alcuni affreschi due-trecenteschi, in particolare quelli del transetto settentrionale (utilizzato come battistero): sulla parete settentrionale si dispiega in otto scene la Leggenda di San Giuliano, opera di un non meglio identificato “Mons de Bonomia” (seconda metà del Trecento), mentre nell’absidina si osserva una Crocifissione duecentesca.

Ai lati della finestra della piccola abside del transetto meridionale, dedicata a santo Stefano, sono murati due pannelli scolpiti raffiguranti la Lapidazione del santo, risalenti alla prima metà del Duecento.
Nella cappella Alberti, edificata nel 1682 per volontà del principe vescovo Francesco Alberti Poja, si trova il Crocifisso ligneo cinquecentesco – in origine collocato sull’altare della navata centrale – davanti al quale furono proclamati i decreti del Concilio.

Ciclo ad affresco raffigurante la Leggenda di san Giuliano, collocato sulla parete del transetto settentrionale, firmato "Mons de Bonomia". Sotto, altri affreschi frammentari
Ciclo ad affresco raffigurante la Leggenda di san Giuliano, collocato sulla parete del transetto settentrionale, firmato “Mons de Bonomia”. Sotto, altri affreschi frammentari

Dal transetto settentrionale è possibile accedere alla basilica paleocristiana, sottostante l’attuale duomo, osservandone le varie epoche costruttive: la chiesa di san Vigilio risalente al IV secolo, i sacelli laterali absidati aggiunti nel VIII secolo, gli ampliamenti e le ristrutturazioni dell’XI-XII secolo.
A partire dalla sepoltura dei tre martiri ad opera di Vigilio, la basilica antica svolse funzione cimiteriale e commemorativa (lungo il percorso espositivo si possono osservare alcune tombe terragne nel pavimento), divenendo chiesa cattedrale solo tra il IX e il X secolo, quando qui venne trasferito il palazzo vescovile. Nel 1145 il vescovo Altemanno riconsacrò questa chiesa, poi sostituita nel XIII secolo dall’attuale.

Fra gli oggetti esposti si osserva la grande arca marmorea con un’epigrafe dedicata ai tre martiri e a san Vigilio (risalente all’XI-XII secolo) e un sarcofago longobardo del VII secolo, oltre a tracce di pavimentazione a mosaico.

Duomo di Trento, la navata centrale
La navata centrale

Il complesso costituito dal Castelletto e dal Palazzo Pretorio fu la residenza dei principi vescovi di Trento fino al XIV secolo, quando elessero a tale scopo il Castello del Buonconsiglio, e oggi ospita il Museo Diocesano Tridentino. Il Museo, fondato nel 1903, custodisce opere provenienti dal duomo e dalle chiese della diocesi, datate dall’XI al XX secolo. Particolare attenzione è prestata alla storia del Concilio, con una sezione dedicata del Museo, e alle opere tessili, fra le quali spiccano i ricami con le Storie di San Vigilio e lo straordinario ciclo di arazzi con Storie della Passione di Cristo.

Informazioni utili: per la redazione di questo post mi sono avvalsa delle informazioni fornite durante la visita e dell’opuscolo “Duomo di Trento” di Iginio Rogger. Il Duomo di Trento ha un sito internet (www.cattedralesanvigilio.it) ricchissimo di informazioni, che suggerisco di consultare per approfondirne la conoscenza.  Per visitare il Museo Diocesano Tridentino rimando al sito www.museodiocesanotridentino.it circa modalità ed orari di accesso.

Altre immagini del Duomo di Trento:

Mappa del Duomo di Trento:

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