Visitare Versailles, Giardini, Bacino di Latona

Visitare Versailles: il Castello, i giardini, il sogno di Re Sole

Visitare Versailles, Giardini, Parterre sud, Amore portato da una Sfinge
Giardini, Parterre sud, Amore portato da una Sfinge

Visitare Versailles significa ammirare il Castello simbolo della monarchia assoluta, emblema del potere dei sovrani di Francia al loro apogeo, e contemplare uno splendido museo di arte e di storia, che comprende – oltre alla dimora reale – i giardini, i Castelli di Trianon e la tenuta di Maria Antonietta.

Il Castello di Versailles nacque per volontà di Luigi XIV di Francia, desideroso di una residenza di campagna che simboleggiasse il suo potere e la sua gloria. Qui si trovava il padiglione di caccia voluto dal padre, Luigi XIII, sin dal 1630: un’ampia dimora circondata da un giardino. Quando il Re Sole, asceso al trono nel 1661, fu invitato alla festa d’inaugurazione della sontuosa dimora del suo Ministro delle Finanze Fouquet a Vaux-Le-Vicomte, decise di far valere la sua autorità: fece arrestare Fouquet e dare incarico agli artisti che avevano realizzato la tenuta di Vaux: André Le Nôtre (i giardini), Louis Le Vaux (le architetture), Charles Le Brun (l’arredamento e le decorazioni).

Visitare Versailles, la Cappella Palatina
La Cappella Palatina

In un primo momento il re avviò lavori di allestimento sia all’interno sia all’esterno, ampliando i giardini e il parco sotto la direzione di André Le Nôtre, poi a partire dal 1668 decise l’ampliamento del Castello per trasferirvi la corte e il governo. Quando il re s’installò nel Castello, nel 1682, i cantieri erano ancora aperti: la quinta ed ultima cappella venne inaugurata cinquant’anni dopo, nel 1710, senza essere del tutto finita. Alla sua morte, nel 1715, la corte lasciò Versailles per trasferirsi a Vincennes e poi a Parigi. Luigi XV, nel 1722, tornò nella residenza del suo avo, completandone l’opera di abbellimento e facendo decorare il Salone d Ercole, il Bacino di Nettuno e l’Opera. Nel 1768 venne ultimata la costruzione del piccolo Trianon e due anni più tardi inaugurò l’Opéra, in occasione delle nozze del futuro Luigi XVI con Maria Antonietta. Nel 1789, allo scoppio della Rivoluzione Francese, il castello venne invaso dal popolo in rivolta e il 6 ottobre il Re con la famiglia reale abbandonò definitivamente Versailles.

Visitare Versailles, Galleria delle Battaglie, dettaglio
Galleria delle Battaglie, dettaglio

Con la Rivoluzione il castello venne svuotato dei suoi arredi, ma risparmiato: i mobili vennero venduti, le pitture furono trasferite al Louvre. Napoleone Bonaparte restaurò l’edificio, seguito da Luigi XVIII e Carlo X. Nel 1837 Luigi Filippo, il “Re dei Francesi”, decise di trasformare Versailles in museo dedicato “a tutte le glorie di Francia”: le Gallerie storiche furono destinate a narrare la storia francese, dalla fondazione del reame fino all’epoca contemporanea. Con l’avvento della III Repubblica Versailles diventò sede del nuovo governo, con le sedute del Parlamento che si svolsero prima nell’Opéra e poi nella sala del congresso nell’ala sud. Sin dal XX secolo si cercò di riammobiliare gli Appartamenti Reali, arricchendo le collezioni di scultura e pittura.

Ingresso alla Sala di Ercole
Ingresso alla Sala di Ercole

L’itinerario per visitare Versailles prende le mosse al pianterreno dalla galleria dedicata alla storia del Castello, nell’ala nord tra la Cappella e l’Opéra, dove si ripercorre le vicende di Versailles dalla tenuta di Luigi XIII fino ai giorni d’oggi. Il percorso passa davanti alla Cappella, che si mostra nel suo splendore: a due piani, come le cappelle palatine, venne consacrata nel 1710 e dedicata a San Luigi dei Francesi, antenato e patrono della famiglia reale. Prosegue quindi al primo piano, nelle sale di Luigi XIV e poi nei Grandi Appartamenti, a partire dal Grande Appartamento del Re. Il primo salone che qui si ammira è il Salone di Ercole, il più vasto e sontuoso dei saloni di Versailles. Fu voluto da Luigi XIV per incorniciare degnamente uno dei doni più prestigiosi ricevuti, il Convito il casa di Simone di Paolo Veronese. La tela, di dimensioni monumentali, era stata offerta al re dalla potente Repubblica di Venezia per sancire la reciproca alleanza. Luigi XIV fece dunque edificare questo salone dalla sorprendente altezza di quattro piani, decorato con marmi estratti dalle cave dei Pirenei e del Belgio e da bronzi dorati e cesellati, collocando la tela del Veronese di fronte al camino più bello del palazzo. Alla morte di Luigi XIV, Luigi XV portò a compimento l’opera del bisnonno dando incarico a François Lemoyne di dipingere sul soffitto la più grande tela mai realizzata.

Visitare Versailles, Cena del Veronese e soffitto del Lemoyne, Salone d'Ercole
Cena del Veronese e soffitto del Lemoyne, Salone d’Ercole

Lemoyne s’ispirò all’architettura in trompe-l’œil e ai colori limpidi di Veronese per rappresentare l’Apoteosi di Ercole. Furono necessari tre anni di lavoro per dipingere i 142 personaggi che affollano la scena, raffigurati in una immensa composizione illuminata dai contrasti cromatici tra le sfumature di blu e celeste e la luce dorata che emana dalle figure. Dopo il Salone d’Ercole, lungo l’itinerario di visita seguono il Salone dell’Abbondanza, il Salone di Venere, il Salone di Diana, che ospita un busto di Luigi XIV eseguito da Gian Lorenzo Bernini durante il suo soggiorno in Francia nel 1665. Vi sono quindi il Salone di Marte, il Salone di Mercurio e quello di Apollo, che furono tra i più lussuosi del castello (qui si trovava il mobilio d’argento che venne fuso nel 1689 per sostenere le spese di guerra): nel Salone di Mercurio si osserva il letto ordinato da Luigi Filippo per la camera di Luigi XIV, nel Salone di Apollo si trovava un trono in legno dorato che sostituì quello originario in argento alto 2,60 metri. Il successivo Salone della Guerra, insieme alla celebre Galleria degli Specchi e al Salone della Pace, forma un unico complesso dedicato alla celebrazione delle vittorie militari e politiche di Luigi XIV, realizzato tra il 1678 e il 1686 sul luogo di una precedente terrazza della tenuta di Luigi XIII.

Visitare Versailles, Salone degli Specchi, il soffitto
Salone degli Specchi, il soffitto

Anche nella Galleria degli Specchi si trovavano mobili in argento, come torciere, tavoli, grandi vasi, che vennero fusi nel 1689. La Galleria era il luogo di passaggio del re, che dai suoi appartamenti si recava nella Cappella, la sede dei ricevimenti delle ambasciate straordinarie, la cornice dove si svolgevano le feste più sontuose, come quelle in occasione dei matrimoni dei principi. Dal Salone degli Specchi si può accedere all’Appartamento del Re, che culmina della Camera da letto voluta nel 1701 da Luigi XIV, realizzata nella sala situata sull’asse est-ovest del Castello, di fronte al sol levante. In questa camera, che presentava al centro un’alcova rivestita di broccato in filo d’oro, si svolgevano le cerimonie del “Lever” e “Coucher” del re, e qui Luigi XIV morì nel 1715, dopo settantadue anni di regno. Il 6 ottobre 1789 Luigi XVI, Maria Antonietta e il Delfino si mostrarono alla folla dalla finestra di questa stanza, prima di lasciare Versailles per sempre. Accanto alla camera da letto si trova il Gabinetto del Consiglio da una parte, l’Anticamera dell’occhio di bue dall’altra, seguita dall’Anticamera del Grand Couvert e dalla Sala delle guardie. Questi ambienti – attraverso due piccole sale interne visitabili separatamente, il Gabinetto interno della Regina e il Gabinetto della Meridiana – sono comunicanti con l’Appartamento della Regina.

Visitare Versailles, la Camera della Regina Maria Antonietta
La Camera della Regina Maria Antonietta

La prima sala che fa parte degli Appartamenti è la Camera della Regina, dov’ella pubblicamente dava alla luce gli eredi al trono. Seguono il Salone dei Nobili e l’Anticamera del Gran Couvert, dove si trova il celebre ritratto di Maria Antonietta insieme ai tre figli eseguito da Élisabeth Vigée Lebrun: il dipinto mostra la Regina insieme a Madame Royale (l’unica sopravvissuta alla Rivoluzione), al Duca di Normandia, futuro Luigi XVII (morto di sofferenze nel 1795 nella prigione del Tempio), al Delfino (morto nel 1789). Una culla vuota doveva accogliere Madame Sophie, morta prima che il quadro fosse finito. Vi sono infine la Sala delle Guardie e la scala di marmo. Dopo l’Appartamento della Regina la visita prosegue nelle Gallerie storiche, create nel XIX secolo per volere di Luigi Filippo: la Sala dell’Incoronazione, dove si trova il grande quadro di David raffigurante l’Incoronazione di Napoleone e di Giuseppina a Notre-Dame de Paris, e la Galleria delle Battaglie, che si sviluppa lungo l’ala sud. Questo ambiente prese il posto degli appartamenti riservati ai membri della famiglia reale per ospitare le grandi tele dedicate alle principali vittorie francesi, i busti degli ufficiali e dei principi morti per la Francia e le lapidi commemorative: il suo scopo era glorificare la nuova monarchia costituzionale che seguì la Rivoluzione Francese. L’itinerario di visita del Castello termina a piano terreno, dove si trovano gli Appartamenti del Delfino e della Delfina, raggiungibili dalle scale della regina. Qui vissero il Delfino Luigi e la moglie Maria Giuseppa di Sassonia: alcune stanze custodiscono il mobilio originale, che è stato recuperato.

Il soffitto del Salone di Venere, Appartamento del Re
Il soffitto del Salone di Venere, Appartamento del Re

Oltre all’itinerario descritto è possibile – solo su prenotazione, per un numero limitato di posti e solo con guida – visitare Versailles i alcuni ambienti più intimi, ovvero il piccolo appartamento del Re (abitato da Luigi XV e Luigi XVI), i piccoli gabinetti del Re, i piccoli appartamenti di Maria Antonietta, gli appartamenti di Mesdames, le Gallerie storiche (ulteriori a quelle dell’itinerario principale), l’Opéra. La sala dell’Opéra, che si trova all’estremità dell’ala nord, fu ultimata ed inaugurata in occasione delle nozze del futuro Luigi XIV con Maria Antonietta, nel 1770. Costruita interamente in legno e decorata a finto marmo, presenta un meccanismo per innalzare la platea al livello del palcoscenico, per utilizzare il teatro in occasione di feste da ballo.

Visitare Versailles, Giardini, la prospettiva ovest
Giardini, la prospettiva ovest

Attorno al Castello, a nord, sud ed ovest, si sviluppano i giardini, articolati nei parterre, nei boschetti, nel parco. In direzione ovest, partendo dal corpo centrale del Castello, si ammirano i due parterre d’acqua circondati da sculture, si scende lungo la scalinata che conduce al bacino di Latona (ispirato alle Metamorfosi di Ovidio), cui seguono altri parterre e poi una lunga distesa erbosa fino ad arrivare al bacino di Apollo (nelle cui sembianze è rappresentato Luigi XIV) e, infine, il Gran Canale, lungo 1.800 metri. Dal Castello la vista spazia senza ostacoli, seguendo una prospettiva che tocca l’orizzonte e che si sviluppa attorno al viale centrale. Perpendicolare a questo asse principale est-ovest si trova l’asse secondario orientato in direzione nord-sud, che costeggia le facciate e dà luogo ad altri due giardini. In direzione nord un pendio naturale collega i due parterre d’acqua al bacino di Nettuno, con un viale centrale ad aprire la vista. Il bacino di Nettuno, composto da 58 zampilli e 147 effetti idraulici, è preceduto dal bacino del Drago, uno dei più antichi del parco: lo zampillo lanciato dal drago arriva a un’altezza di 27 metri, il più alto di tutte le fontane. Questo giardino è chiuso al margine esterno da un boschetto, che lo ripara dal vento.

Giardini, Parterre nord
Giardini, Parterre nord

Sul lato opposto del castello, a sud, lo spazio è articolato in tre terrazze successive: quella a livello del castello con il parterre decorato da ricami di bosso e fiori, poi il parterre dell’Orangerie fiancheggiato da scale di cento gradini, infine il bacino degli Svizzeri, così chiamato in omaggio ai reggimenti che lavorarono al prosciugamento delle paludi e alla realizzazione della vasca. La serra dell’Orangerie, ricavata sotto terra, custodisce oltre mille alberi fragili come aranci, limoni, melograni, palme, oleandri, che vengono collocati all’esterno da metà maggio a metà ottobre.

Lungo il giardino ovest, ai due lati del viale centrale si sviluppano le aree boscose, che sono distinte in boschetti – otto a nord e sei a sud – dai viali che le attraversano e che si intersecano ortogonalmente. Mentre lungo i viali perpendicolari si vedono solo le pareti di verde che li delimitano, vere e proprie architetture boscose, all’interno dei boschetti si ammirano giochi d’acqua, decorazioni varie e sculture. I boschetti sono inaccessibili al pubblico se non in occasione di visite guidate o durante le Grands Eaux, quando vengono aperti e le fontane accese, solo alcuni giorni alla settimana al termine dell’orario ordinario.

Visitare Versailles, Giardini, Boschetto delle cupole
Giardini, Boschetto delle cupole

Fra i boschetti più belli vi sono la sala da ballo e il boschetto della colonnata, realizzati tra il 1680 e il 1690 rispettivamente da Le Nôtre e Jules Hardouin Mansart, che hanno mantenuto l’aspetto dei tempi di Luigi XIV. Il boschetto di Encelado fu realizzato nel 1675-77 su disegno di Charles Le Brun, e mostra il gigante sepolto sotto le rocce, mentre dalla sua bocca esce un grande zampillo. Vi sono poi il boschetto delle cupole, quello del Teatro d’Acqua – creazione del 2015 che rievoca l’antico boschetto andato distrutto nel 1775 – e il boschetto dei Bagni di Apollo, realizzato un secolo dopo tutti gli altri, in cui un gruppo scultoreo di sette figure – opera di François Giradon – è inserito all’interno di una grotta.

Visitare Versailles, Grand Trianon, Loggia
Grand Trianon, Loggia

A nord-ovest del Castello si trovano i Castelli del Grand Trianon e del Petit Trianon, sorti sul luogo dell’antico villaggio di Trianon, acquistato nel 1668 e fatto distruggere da Luigi XIV. Furono costruiti da Luigi XIV (Grand Trianon) e Luigi XV (Petit Trainon) per sfuggire ai rituali della corte di Versailles e alla loro rigida etichetta. Il Grand Trianon edificato nel 1670 era un padiglione decorato di ceramiche bianche e blu: fu sostituito da un Castello più ampio nel 1687, ad opera di Mansart. Fra le sale che qui si ammirano, arredate con gli oggetti del periodo napoleonico, vi sono la camera di Napoleone (ex Gabinetto di Luigi XV) e il Salone degli Specchi. Attorno all’edificio si sviluppa la tenuta, ricca di parterre, bacini e viali, che a sud affaccia sul Grand Canal e a nord-est si congiunge al Petit Trianon attraverso il Giardino francese. Il Petit Trianon fu fatto costruire tra il 1763 e il 1768 e donato da Luigi XVI a Maria Antonietta, che fece realizzare un giardino all’inglese con prati e ruscelli.

Petit Trianon
Petit Trianon

Vicino al palazzetto si trovano il Teatro della Regina, il Tempio dell’Amore, il Belvedere, tutti opera dello stesso architetto Richard Mique. La parte più particolare del Castello è l’Hameau de la Reine, la Tenuta della Regina formata da un villaggio di ispirazione normanna. Le capanne, che esteriormente imitavano quelle dell’epoca, all’interno ospitavano lussuosi arredi. Mique costruì dodici case tra il 1783 e il 1785, di cui oggi se ne ammirano dieci: la Casa della Regina, il biliardo, il mulino, il boudoir, la colombaia. Collegata alla latteria era stata costruita una torre, dalla cui sommità si poteva pescare gettando la lenza nel lago sottostante.

All’esterno del Castello si trova il Museo delle Carrozze, situato nella Grande Scuderia che fu costruita da Mansart nel 1679-1682: qui si trovano le carrozze riunite da Luigi Filippo, fra cui quelle del matrimonio di Napoleone I, la carrozza dell’incoronazione di Carlo X, le slitte utilizzate per percorrere i viali innevati, il carro funebre di Luigi XVIII.

Visitare Versailles, Hameau de la Reine
Hameau de la Reine

A sud del Castello si trova il Potager du Roi, creato dall’agronomo Jean Baptiste de La Quintinie per rifornire il re e la sua corte di frutta e verdura fresca. Si dice che il Re Sole amasse passeggiare nel suo orto, cui si recava percorrendo i cento gradini dell’Orangerie – di cui La Quintinie era responsabile. Appassionato di giardinaggio, Luigi XIV imparò egli stesso a potare gli alberi da frutto insieme al suo giardiniere. Le Quintinie inoltre, impiegando tecniche e strumenti diversi come il letame delle stalle e campane di vetro, riuscì ad ottenere raccolti fuori stagione e primizie da offrire al re e alle più importanti delegazioni straniere. Oggi il Potager fa parte integrante del sito Unesco di Versailles insieme al Castello, e qui si coltivano circa quattrocentocinquanta varietà di frutta e quattrocento varietà di verdura, antiche e recenti.

Hameau de la Reine, Casa della Regina
Hameau de la Reine, Casa della Regina

Informazioni utili: per visitare Versailles consiglio di leggere attentamente il sito internet www.chateauversailles.fr, che riporta gli orari di apertura specifici di ogni luogo. Ad esempio il Castello e la Galleria delle Carrozze sono aperti tutti i giorni tranne il lunedì, sin dalle 9,00; il parco e i giardini sono aperti tutti i giorni dalle 8,00, tranne che in situazioni meteo avverse; la tenuta di Trianon è aperta sempre, tranne il giovedì, ma dalle 12,00 in poi; i boschetti sono chiusi, ma vengono aperti in occasione delle Grandes Eaux Musicales, dei Jardins Musicaux, delle Grandes Eaux Nocturnes, appuntamenti settimanali che si svolgono in orari e giorni stabiliti. Le fontane del parco sono sempre in funzione, tranne il martedì. Vi sono poi innumerevoli visite guidate all’interno del Castello e della tenuta di Trianon, di cui alcune permettono di accedere a luoghi altrimenti inaccessibili.

Tenuta di Trianon, Tempio dell'amore
Tenuta di Trianon, Tempio dell’amore

Anch’esse sono indicate sul sito nella pagina dedicata, e continuamente aggiornate. Per quanto riguarda il biglietto di ingresso, consiglio di acquistare – on line, per evitare code all’ingresso – il passaporto con prenotazione oraria, che include l’accesso prioritario al Castello nell’ora prescelta, alla tenuta di Trianon, alle esposizioni temporanee. Il biglietto include anche l’audioguida, che è sostituibile con l’APP – davvero ben fatta! – scaricabile gratuitamente sul proprio cellulare. I giardini, il parco e la Galleria delle Carrozze sono aperti gratuitamente e non richiedono alcun biglietto. Per visitare Versailles autonomamente – in alternativa all’APP e all’audioguida – è possibile acquistare una delle guide cartacee in vendita presso il bookshop: consiglio “Versailles. Il castello. I Giardini. I Trianon” di Beatrix Saule, di cui mi sono in parte avvalsa anche per la redazione di questo articolo.

Ho visitato Versailles in occasione di un nuovo viaggio in Francia. Non sono tornata a Parigi, ma ho ammirato la Bretagna e la Normandia, fermandomi – tra le altre tappe – a Chartres, Jumièges, GuimiliauCarnacGiverny, Bayeux.

Altre immagini:

Mappa con alcuni punti di riferimento per visitare Versailles:

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