Cattedrale di Chartres

La cattedrale di Chartres, capolavoro fra romanico e gotico

Fianco sud
La cattedrale

La cattedrale di Chartres è una delle più famose di Francia, patrimonio Unesco dal 1979. Capolavoro di arte gotica, occupa un posto di particolare rilievo per lo stile omogeneo della sua architettura, caratterizzata dalla semplificazione e dall’equilibrio delle forme, e perché ha conservato le sue sculture monumentali e le vetrate, considerate le più belle di Francia. Chartres è anche un luogo di grande importanza per la storia del cristianesimo, celebre per la sua scuola di filosofia e per la prestigiosa reliquia del velo della Vergine qui custodita, donata dall’imperatore Carlo il Calvo nell’876, che ha reso questo luogo meta di pellegrinaggio nel corso dei secoli.

Portale sud, arcata centrale - dettaglio
Portale sud, arcata centrale – dettaglio

La prima cattedrale gallo-romana fu probabilmente edificata nel IV secolo, ma di essa non è stata trovata traccia. Sotto il coro vi sono testimonianze della chiesa successiva, del VI secolo, costruita nel periodo merovingio e distrutta nel 743. La terza costruzione fu devastata dai vichinghi nell’858 e sulle su ceneri venne innalzata una nuova cattedrale di stile carolingio, a sua volta distrutta da un incendio nel 1020, di cui però rimane la cripta di Saint Lubin. Il vescovo Fulbert dette avvio a una nuova costruzione, facendo erigere un deambulatorio attorno alla cripta di Saint Lubin e due navate coperte da volte a crociera. Quest’opera è sopravvissuta fino ad oggi, e rappresenta la cripta più vasta di Francia (misura 220 metri, è superata per estensione solo dalle cripte di San Pietro a Roma e della cattedrale di Canterbury). In seguito Fulbert edificò la chiesa superiore, in stile romanico, ultimando il portico reale della facciata e il campanile nord nel 1150 e il campanile sud nel 1160 (quest’ultimo costruito in un sol getto a partire dal 1145, terminante in una cuspide di pietra che da sola misura 47 metri).

Portale reale, arcata centrale - dettaglio
Portale reale, arcata centrale – dettaglio

Ma la storia della cattedrale di Chartres era segnata dalla distruzione, e nella notte del 10 giugno 1194 un incendio devastò la basilica di Fulbert, di cui si salvarono soltanto la cripta, le torri e la facciata. Il drammatico evento ebbe grande risonanza, perché il pellegrinaggio alla Vergine di Chartres era tra i più conosciuti nella cristianità, tanto più che la preziosa reliquia sembrava essere scomparsa durante il sinistro, venendo però ritrovata dopo quattro giorni di ricerche. La ricostruzione partì velocemente, sotto la direzione di un capomastro sconosciuto, portando in meno di trent’anni alla realizzazione dell’edificio gotico: la volta venne coperta nel 1220, a seguire le torri e gli atri, probabilmente anteriori al 1240. La cattedrale venne consacrata nel 1260.

Portale nord, arcata centrale, basamenti dei personaggi biblici
Portale nord, arcata centrale, basamenti dei personaggi biblici

Altri lavori furono compiuti in seguito, aggiungendo elementi alla chiesa romanico-gotica che oggi si ammira: alla metà del XIII secolo venne aggiunto un terzo piano al campanile nord e fu costruita la sagrestia, nel 1326 fu edificata dietro l’abside la cappella dedicata a San Piat, la cui reliquia attirava molti pellegrini, dal 1507 al 1513 fu innalzata la guglia del campanile nord, opera di Jean de Beauce. Lo stesso nel 1514 intraprese la costruzione del recinto del coro, che fu però ultimato solo nel 1714, e – nel 1520 – l’edificazione in stile rinascimentale del piccolo padiglione che, ai piedi del campanile nord, protegge il meccanismo di un orologio.

Nel 1836 la cattedrale di Chartres fu vittima di un nuovo spaventoso incendio: l’imprudenza di un idraulico ne fu la causa, che portò alla distruzione della “foresta”, l’intelaiatura in legno di castagno del XIII secolo che costituiva il sottotetto. Fortunatamente l’edificio non soffrì molto e le sue vetrate rimasero intatte. Il concorso per la ricostruzione fu vinto dall’ingegner Émile Martin, che realizzò una intelaiatura metallica e antincendio, oggi una delle più antiche di Francia.

Abside
Abside

Nonostante i pericoli occorsi nei secoli, la cattedrale di Chartres ha conservato l’integralità della sua decorazione scolpita, che si ammira nei nove portali suddivisi per tre su ciascuna delle tre facciate. Essi offrono una rappresentazione didattica della storia della Salvezza cristiana a partire dal portale reale, posto in facciata, che evidenzia nella sua impostazione l’influenza della locale scuola di filosofia. Realizzato alla metà del XII secolo, al centro mostra il Cristo in maestà, Giudice dell’Apocalisse, a destra la Natività, a sinistra l’Ascensione: mentre la parte di destra rappresenta l’ingresso di Cristo nel mondo, quella di sinistra segna la fine della sua esistenza terrena e quella di centro la sua seconda venuta, nell’ora del Giudizio. La vita terrena di Gesù è raccontata nei capitelli, che la narrano in trentotto episodi tratti dal Nuovo Testamento e dai Vangeli apocrifi. Il portale reale inoltre testimonia l’evoluzione della statua-colonna, che nello stesso blocco di pietra combina la funzione di sostegno con quella di decorazione, autentico capolavoro di arte romanica.

Portale nord, arcata centrale, personaggi biblici: da sinistra Melchisedec, Abramo con Isacco, Mosé, Aaron, David
Portale nord, arcata centrale, personaggi biblici: da sinistra Melchisedec, Abramo con Isacco, Mosé, Aaron, David

I due portali del transetto sono stati scolpiti poco dopo il 1200: quello nord, sempre suddiviso in tre arcate, evoca l’Antico Testamento e la Vergine, rappresentata sul pilastro centrale in braccio alla madre Anna. L’arcata di destra è dedicata alle figure dell’Antico Testamento che simboleggiano Gesù e la nuova alleanza, l’arcata di sinistra è dedicata alla Vergine e alle Virtù che vincono i vizi. Il portale sud è dedicato alla glorificazione di Cristo, raffigurato sul pilastro centrale benedicente con il libro dei Vangeli aperto, circondato dagli apostoli. Nel timpano vi è il Giudizio Universale, nell’arcata laterale sinistra i martiri, in quella di destra i confessori.

All’interno della cattedrale merita una visita la cripta, cui si accede esclusivamente con visita guidata. Terminata nel 1035, cinque anni dopo l’incendio che devastò la cattedrale carolingia, è una delle grandi creazioni romaniche dell’XI secolo. Presenta una forma a “U” e consta di due gallerie parallele larghe 5 metri, unite da un deambulatorio con tre profonde cappelle romaniche. Altre quattro cappelle in stile gotico furono aggiunte dopo l’incendio del 1194.

Galleria nord dell'abside
Galleria nord dell’abside

Le dimensioni di questo luogo, davvero imponenti, determinarono quelle della cattedrale che su di esso fu edificata. La visita ha inizio dalla galleria sud, di san Giovanni Battista, lungo la quale si trova il fonte battesimale del XII secolo nella sua collocazione originaria. Al suo termine segue la cappella di san Clemente, ornata da affreschi della fine del XII secolo rappresentanti papa san Clemente, san Nicola, san Giacomo, san Pietro, forse san Martino e infine sant’Egidio mentre celebra la messa davanti a Carlo Magno. Sopra i santi si scorgono due edifici romanici e scene animate di persone ed animali. Proseguendo, si percorre tutto il deambulatorio, su cui aprono le cappelle, e si giunge al pozzo dei “Santi Forti”, profondo 34 metri, forse anteriore al periodo gallo-romano. Il pozzo è così chiamato in ricordo dei primi martiri che qui trovarono sepoltura: una leggenda racconta che il magistrato romano Quirino ordinò il loro massacro.

Abside, affreschi della cappella di san Clemente
Abside, affreschi della cappella di san Clemente

Segue la cappella di Nostra Signora della Cripta, con la statua del 1976 fedele copia di quella che qui era venerata, bruciata durante la Rivoluzione. A sinistra, nella piccola cappella dei Santi Saviniano e Potenziano, si trova il reliquiario contenente un frammento del velo della Vergine (la parte più grande della reliquia si trova in una cappella del deambulatorio della cattedrale) e, sulla parete sinistra della galleria nord, un affresco del 1200 rappresentante Maria Sedes Sapientiae. Nella galleria nord si curavano i malati affetti dal Fuoco di Sant’Antonio e fu per questo definita “ospedale dei Santi Forti”. Scendendo una scala del XVIII secolo si accede alla cripta di Saint Lubin, il vescovo che nel VI secolo avrebbe stabilito i confini della diocesi di Chartres. A destra un corridoio conduce alle vestigia della cripta carolingia, mentre di fronte si ammira la grande colonna dell’emiciclo che poggia sul pavimento originale. In questo ambiente per lungo tempo vennero conservati il tesoro e la reliquia del velo della Vergine, condotta qui in salvo nel 1194 grazie a una scala, ancora esistente, che collega al coro soprastante.

Portale nord
Portale nord

Al termine della visita della cripta, da cui si esce all’esterno della chiesa, lungo il fianco sud, si può rientrare nella cattedrale per visitarne l’interno. Notre-Dame di Chartres costituisce una tappa essenziale nell’evoluzione delle cattedrali gotiche: costruita trent’anni dopo Notre-Dame di Parigi, annuncia il verticalismo e l’assottigliamento dei muri delle chiese di Reims ed Amiens, e all’interno dell’edificio questa evoluzione si percepisce ancora di più. Appena varcato il portale reale, si è colpiti dalla grandezza del luogo e dallo slancio delle pareti, effetto che le vetrate accentuano: sono 150 le finestre, per una superficie di circa 2.500 metri quadrati. Le vetrate più antiche sono quelle della facciata, risalendo alla metà del XII secolo: riconoscibili per la presenza dell’inimitabile blu di Chartres, sintetizzano i dogmi cristiani con la raffigurazione, da destra a sinistra, dell’Albero di Iesse, della vita di Gesù, della sua morte e resurrezione. Anche Nostra Signora della bella vetrata, nel deambulatorio sud, risale al XII secolo, mentre la maggior parte delle altre vetrate fu realizzata nel XIII secolo. Dei tre rosoni quello di facciata è del 1215 e fu il primo ad essere posto in cattedrale: rappresenta il Giudizio Universale. Il rosone sud raffigura l’Apocalisse, il rosone nord i re di Giuda e i profeti: il primo è del 1225, il secondo del 1235 circa.

Recinzione del coro
Recinzione del coro

Al centro della navata si scorge l’enorme labirinto, che i pellegrini percorrevano nei suoi meandri, simbolo della strada che conduce a Gerusalemme e alla salvezza. Il pavimento inoltre è in pendenza, per facilitare lo scorrere dell’acqua in occasione delle pulizie che seguivano alla sosta e all’accampamento dei pellegrini.

La recinzione del coro, realizzata fra il XVI e il XVIII secolo, narra nella parte sud la vita della Vergine e nella parte nord quella di Cristo. Fu intrapresa da Jean de Beauce dopo aver ultimato la guglia del campanile nord, perché i canonici desideravano maggiore raccoglimento durante i loro uffizi. Le prime quattro nicchie poste sul lato del transetto sud ospitano i gruppi scolpiti più antichi, risalenti al 1519, con gli episodi di Gioacchino ed Anna. Seguono le storie della Vergine, risalenti a qualche anno più tardi, e la vita di Gesù, scene realizzate per la maggior parte nel corso del Seicento e Settecento, via via che venivano raccolti i fondi necessari.

Informazioni utili: il servizio di accoglienza situato in biglietteria propone visite guidate facoltative all’interno della cattedrale (durata 1 ora e 30 minuti), oltre che alla cripta (altrimenti inaccessibile al pubblico). E’ inoltre possibile noleggiare l’audioguida o scegliere la visita libera (info su www.cathedrale-chartres.org). E’ infine possibile salire sulle torri, servizio gestito dal Centre des Monuments Nationaux che comprende la visita commentata (info su www.chartres-cathedrale.fr).

Ho visitato la cattedrale di Chartres in occasione di un viaggio in Normandia e Bretagna che ha avuto come tappe, tre le altre, JumiègesBayeuxGuimiliauCarnac, Giverny.

Altre immagini della cattedrale di Chartres:

Mappa della cattedrale di Chartres:

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