Cappella Palatina, cupola e absidi

La Cappella Palatina di Palermo, dove “gli angeli cantano”

Cappella Palatina, cupola e absidi
Cappella Palatina, cupola e absidi

La Cappella Palatina fu eretta per volontà di Ruggero II di Altavilla nel Palazzo Reale di Palermo, noto anche come Palazzo dei Normanni, situato nel nucleo più antico della città, sopra le rovine di un insediamento punico e di una successiva fortezza (Qasr) edificata durante la dominazione araba. Con l’arrivo dei Normanni a Palermo, nel 1072, la fortezza venne ampliata e ricostruita e, a partire dal 1130, anno dell’incoronazione di Ruggero II, divenne Palazzo Reale, centro nevralgico del potere normanno. Nel corso dei lavori di ampliamento venne dunque costruita la Cappella, che sul piano architettonico e decorativo rappresenta l’affascinante sintesi delle culture e dei popoli che all’epoca convivevano a Palermo e nel Regno di Sicilia: l’architettura è occidentale, la pittura islamica, i mosaici bizantini.

Parete del transetto sud con le Storie di Gesù
Parete del transetto sud con le Storie di Gesù

Una pluralità culturale favorita da Ruggero II, che divenne sovrano di un popolo composto da cristiani di rito latino e greco, ebrei e musulmani, parlanti in latino, arabo, greco ed ebraico. Come testimonia un’iscrizione trilingue che commemora la costruzione di un orologio ad acqua nel Palazzo Reale nel 1142 – scolpita nella pietra e situata sulla parete adiacente alla Cappella – il latino, il greco e l’arabo erano le lingue in cui venivano redatti i documenti della cancelleria regale.

La Cappella Palatina venne consacrata il 28 aprile 1143, come riportato da un’iscrizione sul tamburo della cupola, e venne edificata sopra la chiesa precedente, che Ruggero non reputò adeguata al suo Palazzo e che sopravvive ancora al di sotto della Cappella. L’impianto è a tre navate, con cupola sopra il presbiterio ed absidi semisferiche che chiudono le navate, elementi questi di origine bizantina. Le tre navate sono divise da due file di sei colonne – in parte di riuso da monumenti greci e romani – con archi a sesto acuto di scuola islamica. Il pavimento a intarsi cosmateschi ha influenze bizantine ed islamiche. I mosaici su sfondo dorato – di evidente origine bizantina – non sono limitati ad alcune zone ma ricoprono tutte le superfici, svolgendo la funzione, tipicamente occidentale, degli affreschi. Le scene raffigurate sono quelle della Genesi, della vita di Cristo e dei santi Pietro e Paolo, ma si ammirano anche santi – entro clipei sulla superficie interna degli archi e tra un arco e l’altro, e a figura intera al di sopra le colonne tra gli archi.

Parete di fondo con pedana del trono
Parete di fondo con pedana del trono

Sulle pareti della navata centrale al di sopra degli archi si osservano – articolate su due livelli – le storie della Genesi (Creazione, Peccato originale, Diluvio universale, Storie di Abramo, Isacco e Giacobbe), ciclo risalente al XII secolo realizzato da maestranze locali. La lettura parte dalla fascia superiore del lato sud (guardando l’altare, in alto a destra) e prosegue sullo stesso livello sulla parete di fronte, per scendere poi a livello inferiore (con le scene poste fra gli archi, intervallate da santi entro clipei) prima sulla parete sud, poi su quella nord. Ogni scena è accompagnata da un’iscrizione in latino che cita il testo sacro cui la raffigurazione è riferita.

La parete di fondo della Cappella Palatina è interamente ricoperta da un mosaico raffigurante il Cristo pantocratore affiancato dai santi Pietro e Paolo, sopra ai quali si trovano gli arcangeli Michele e Gabriele. Questa raffigurazione sovrasta la pedana con il trono, presenza che induce a ritenere che la Cappella Palatina fosse utilizzata non solo come luogo di culto anche come sala di ricevimento e rappresentanza, destinata agli incontri ufficiali del re. Al centro corre una fascia, sempre a mosaico, con una decorazione vegetale e uccelli tra i rami e due leoni entro tondi. La decorazione, di datazione incerta ma comunque successiva al XII secolo, sottolinea la legittimazione divina ed ecclesiastica al potere temporale del sovrano regnante.

Cappella Palatina, soffitto a muqarnas
Cappella Palatina, soffitto a muqarnas

Di grande valore è il candelabro per il cero pasquale adiacente al pulpito, del XII secolo: il suo fusto è ottenuto dalla lavorazione di una colonna antica, con la decorazione articolata in tre sezioni separate da corone di foglie, raffigurante scene di caccia al leone, Cristo in trono con un arcivescovo prostrato ai suoi piedi, quattro aquile con prede negli artigli. La colonna è infine sormontata da una struttura aggiunta in seguito, composta da quattro telamoni che reggono una tazza decorata, mentre alla base quattro leoni sbranano due uomini e due quadrupedi.

Il soffitto in legno dipinto della navata centrale è coperto da una fascia a muqarnas, struttura di nicchie sfaccettate diffusa nell’architettura islamica dell’Iran e del nord Africa: generalmente in stucco o legno scolpito, qui tale struttura è realizzata con sottili strisce di legno incollate su un telaio a incastro soprastante, unico esempio noto di muqarnas eseguito con questa tecnica. Opera di artisti probabilmente egiziani, la decorazione mostra le scene di una corte islamica idealizzata (si osservano immagini di danzatrici, di musicisti, di sovrani, della stessa Cappella Palatina, del gioco degli scacchi), motivi ornamentali e geometrici, creature fantastiche, favole e miti assai diffusi al tempo (il volo in cielo di Alessandro Magno – raffigurato anche nel pavimento pressoché coevo della cattedrale di Otranto, una storia di amore araba, il cavaliere che uccide il drago…), iscrizioni rituali di buon augurio e supplica. Il soffitto centrale è composto da cassettoni a forma di stella a otto punte, intervallati da cassettoni più piccoli a cupola, mentre al centro si trovano nove cassettoni di forma romboidale: dalle punte dei cassettoni scendono verso il basso stalattiti di forma piramidale.

Disputa di Paolo con i membri della Sinagoga e fuga di Paolo dalla città
Disputa di Paolo con i membri della Sinagoga e fuga dalla città

Le due navate laterali, più strette rispetto alla centrale, sono ornate sulle pareti esterne con i mosaici delle Storie di Pietro e Paolo (ai quali è dedicata la Cappella Palatina): le storie – tratte dagli Atti degli Apostoli e da fonti apocrife – si leggono in ordine spezzato tra le due pareti: nella navata nord (a sinistra guardando l’altare) si trovano sia l’inizio della vita apostolica di Pietro, sia alcuni episodi di Paolo; nella navata sud (a destra rispetto all’altare) vi sono episodi della vita di san Paolo e la fuga dal carcere di san Pietro. I soffitti delle navate laterali sono opera degli stessi artisti che crearono quello della navata centrale: la loro struttura però è più semplice, a spiovente in cassettoni in legno lunghi e stretti, terminanti in semisfere. Anche qui le superfici furono completamente dipinte, decorazione che purtroppo in parte è andata  perduta a causa delle infiltrazioni d’acqua: si ammirano immagini di sirene, sfingi, grifoni, falconieri a cavallo (la caccia con il falco era attività prediletta da Federico II di Svevia, cui dedicò il trattato De arte venandi cum avibus), donne velate dentro portantine da cammello. Anche le pareti interne degli archi sono decorate a mosaico, con immagini di santi e sante entro tondi e a figura intera.

Cupola, arcangelo Michele
Cupola, arcangelo Michele

Il presbiterio della Cappella Palatina è separato dalla navata centrale, dall’abside e dai transetti grazie ad archi, sui quali sono raffigurate l’Annunciazione (sull’arco che dà verso l’abside) e la Presentazione di Gesù al Tempio (sull’arco che dà verso la navata centrale). Lo spazio, di forma quadrata – è sormontato dalla cupola, sorretta da un tamburo cilindrico decorato con le immagini dei quattro evangelisti (inseriti a figura intera in quattro nicchie) e di personaggi biblici (Davide, san Giovanni Battista, Salomone, Zaccaria, sempre a figura intera, collocati nello spazio fra le nicchie). Al di sopra si osservano i busti di otto profeti, ciascuno con un cartiglio in mano con un brano delle loro profezie. La cupola è decorata da otto angeli (di cui quattro arcangeli) disposti a corona attorno al Cristo pantocratore iscritto in un medaglione.

L’abside centrale ospita mosaici fra i più restaurati di tutta la Cappella Palatina (ove comunque si notano, in vari punti, interventi di epoca successiva): sulla parete di fondo la Madonna risale al XVII secolo, affiancata da figure del XII secolo restaurate successivamente: la Maddalena e i santi Pietro, Giovanni Battista e Giacomo Maggiore. Sul catino absidale si trova il Cristo pantocratore e al di sopra un medaglione con i simboli della Passione, l’Etimasia.

Soffitto della navata laterale
Soffitto della navata laterale

A sinistra del presbiterio si trova il transetto nord, separato da esso da una balaustra in marmo intarsiato e da un arco, e distinto dalla navata da alcuni gradini. La parete esterna ha subito nel corso del tempo molti cambiamenti: il mosaico in alto con la Predica di san Giovanni è del XIX secolo, i Padri della chiesa nella fascia inferiore sono invece originali. La decorazione dell’abside presenta sulla parete di fondo in alto la Madonna con Gesù bambino e san Giovanni Battista e nel catino sant’Andrea (molto restaurato); al di sotto san Giuseppe con Gesù bambino (XVIII secolo) e due santi. Sull’arco che separa il transetto dal presbiterio sono raffigurati cinque santi, quattro dei quali in armatura, mentre nella volta a botte si ammira l’Ascensione di Cristo (molto restaurato).

Soffitto a muqarnas, dettaglio di musicisti e danzatrice
Soffitto a muqarnas, dettaglio di musicisti e danzatrice

A destra del presbiterio si trova il transetto sud, la cui parete di fondo è stata più volte oggetto di interventi: sopra l’altare, il mosaico con sant’Anna e Maria è del XIX secolo, mentre i santi ai lati sono originali del XII secolo. Nel catino absidale si trova il busto di san Paolo, in gran parte originale, che porta un libro chiuso: sopra di lui si ammira il Cristo pantocratore, che invece reca il libro aperto con un versetto del Vangelo di Giovanni. Fra le due figure si colloca la Natività, scena che è disposta sulla parete di fondo ma che prosegue anche su quella laterale, contigua all’Annuncio ai pastori. Tutta la parete sud è occupata dalle scene della Vita di Cristo, disposte su tre fasce sovrapposte, con la Fuga in Egitto, il Battesimo, la Trasfigurazione, la Resurrezione di Lazzaro, l’Ingresso a Gerusalemme. Sull’arco verso il presbiterio si trovano cinque Profeti mentre sulla volta è raffigurata la Pentecoste.

Soffitto a muqarnas, dettaglio
Soffitto a muqarnas, dettaglio

Dalle scale dei transetti si accede alla chiesa inferiore, la primitiva chiesa del Palazzo sulla quale è stata eretta la Cappella Palatina, che si compone di ambienti diversi: una cappella a tre navate con absidi e volte a crociera, una stanza rettangolare e corridoi che la circondano.

La parete esterna alla Cappella Palatina, sotto il colonnato del Cortile Maqueda, è ornata di mosaici risalenti all’inizio del XIX secolo, raffiguranti il Genio di Palermo (sopra la porta di ingresso), le vicende di Davide e Assalonne (lungo la parete), Ruggero II che consegna il diploma di istituzione della Cappella (lato ovest).

Il valore artistico e culturale della Cappella Palatina è tale che Guy de Maupassant la definì “la più bella che esiste al mondo, il più stupendo gioiello religioso vagheggiato dal pensiero umano ed eseguito da mani d’artista”, mentre Oscar Wilde scrisse che in questo luogo non ci si può sentire che “come seduti nel cuore di un grande alveare a osservare gli angeli che cantano”.

Informazioni utili: per organizzare la visita della Cappella Palatina consiglio di consultare attentamente le indicazioni fornite dal sito dell’ente gestore, la fondazione Federico II, all’indirizzo www.federicosecondo.org, sia in merito agli orari e ai giorni di apertura (passibili di modifiche in base all’attività dell’Assemblea Regionale Siciliana, che ha sede nel Palazzo dei Normanni), sia per scegliere il biglietto più consono ai propri interessi (oltre alla Cappella Palatina è possibile visitare gli Appartamenti Reali, la splendida sala di Ruggero II, la torre pisana, la mostra temporanea nelle sale del Duca di Montalto, i Giardini reali). La biglietteria si trova in piazza della Vittoria di fronte all’ingresso al Palazzo. In alternativa è possibile acquistare i biglietti on line. Per visitare la Cappella consiglio di far riferimento a una delle guide in vendita presso il bookshop del Palazzo dei Normanni, tra cui l’agile e ben fatta “La Cappella Palatina a Palermo” a cura di Alessandro Vicenzi, della quale mi sono in parte avvalsa anche per la redazione di questo articolo e a cui appartengono alcune delle immagini che qui ho inserito.

Il video della Cappella Palatina:

Mappa del Palazzo dei Normanni:

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