San Fruttuoso

San Fruttuoso di Capodimonte, l’abbazia millenaria che affiora dal mare

San Fruttuoso, l'abbazia e la Torre Doria
San Fruttuoso, l’abbazia e la Torre Doria

L’abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte, affacciata sul mare e incastonata nel monte di Portofino, al centro del piccolo borgo marinaro su cui veglia la torre cinquecentesca di Andrea Doria, è un luogo indimenticabile. La bellezza di questo anfiteatro naturale, con il verde della macchia mediterranea e le sfumature turchesi del mare, è rispettata ed esaltata dalla sapienza dei costruttori medievali, che vi edificarono il monastero per ospitarvi la comunità fondata nell’VIII secolo da san Prospero di Aragona.

La leggenda racconta che intorno al 711-714 d.C., dopo la conquista araba della Spagna, il vescovo tarragonese Prospero trovò riparo in questa insenatura naturale – denominata Capite Montis – e vi traslò le reliquie di Fruttuoso, il primo vescovo di Tarragona, e dei diaconi Augurio ed Eulogio, martirizzati nel III secolo. Fu così che ai primi dell’VIII secolo nacque il cenobio di San Fruttuoso, probabilmente appartenente all’ordine benedettino, sotto la protezione di Liutprando re dei Longobardi. I primi due secoli di vita della comunità sono scarsamente documentati. Già prestigioso centro spirituale e politico, il monastero fu arricchito da donazioni, come quelle di Giovanni II, vescovo di Genova, nel 994, e di Adelaide di Borgogna, moglie dell’imperatore di Sassonia Ottone I.

Tombe Doria a San Fruttuoso
Tombe Doria

A partire dal XII secolo si stabilirono relazioni fra l’abbazia e la famiglia Doria: nel 1125 Martino Doria – divenuto monaco – fece costruire la chiesa di san Matteo a Genova e la pose sotto il controllo dell’abate di Capodimonte; nel 1171 Armando Doria divenne abate. Dal XIV secolo ebbe inizio il declino dell’abbazia: nel 1348 la comunità fu decimata dalla peste, poi nel 1438 venne fusa con quella del monastero di San Gerolamo Cervara, fondato nel 1361. La fusione fu annullata otto anni dopo, ma le incursioni dei corsari barbareschi, che trovavano rifugio nella baia di Capodimonte, obbligarono i monaci ad abbandonare il luogo nel 1458.

Nel 1467 l’abbazia venne trasformata in commenda, ovvero in beneficio ecclesiastico personale conferito a un secolare, che ne godeva delle rendite. Fino al 1883 si susseguirono diciannove abati commendatari, tra i quali va ricordato Imperiale Doria (1535-1544), nipote di Andrea: a partire da Imperiale la famiglia Doria governò San Fruttuoso per quasi tre secoli. Nel corso del Cinquecento l’ammiraglio Andrea fece costruire il sepolcreto con le tombe degli avi, trasferendone le spoglie dalla chiesa genovese di San Domenico, eresse la torre che ancora oggi veglia sulla baia, mantenne il complesso. I suoi discendenti – tra i quali Camillo (1733-1739 e 1759-1764) e Giorgio (1816-1837) – si occuparono di riordinare l’amministrazione e restaurare il patrimonio storico-artistico.

Chiostro superiore e poliforio
Chiostro superiore e poliforio

Alla metà del XIX secolo nel borgo viveva una comunità di un centinaio di abitanti, dediti alla pesca e alla coltivazione. Nel 1860 Filippo Andrea V Doria riacquistò i diritti sulla proprietà, che nel 1915 fu pesantemente danneggiata da una grave alluvione, che causò il crollo della copertura dell’abbazia e della prima campata della chiesa. Nel 1983 San Fruttuoso fu infine donato al Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano, che dopo lunghi restauri l’aprì al pubblico e ancora oggi si occupa della sua cura e gestione.

San Fruttuoso si compone degli ambienti dell’abbazia e della chiesa, oltre che delle abitazioni del piccolo borgo e della Torre Doria. La chiesa, collocata trasversalmente alla piccola valle, custodisce nell’altare maggiore le reliquie di Fruttuoso, Augurio ed Eulogio. A tre navate, presenta una facciata che non è quella originaria: l’attuale fu infatti realizzata nel 1922 tra i pilastri della seconda campata, dopo la distruzione della prima campata con l’alluvione del 1915. Nello spazio rovinato oggi si trova il sagrato. La costruzione è sormontata dalla cupola e dalla torre nolare ottagona, eretta – con forte valenza simbolica – sopra una sorgente d’acqua dolce: si tratta della fonte a regime perenne che consentì la presenza umana qui sin dall’epoca romana, e permise la fondazione del cenobio di san Prospero.

Chiostro inferiore
Chiostro inferiore

La visita dell’abbazia ha inizio dal chiostro, su due livelli, interposto con la chiesa e in origine destinato ad area cimiteriale: ricostruito tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, dà accesso a vari ambienti. Percorrendone il deambulatorio inferiore si possono visitare il sepolcreto, risalente all’XI-XII secolo e utilizzato fino al XVI secolo, l’antica sagrestia, la chiesa primitiva dell’XI secolo di cui si osservano la cappella, la cripta, il coro e il presbiterio, il matroneo, le tombe Doria, una scala a ponte levatoio che consentiva l’accesso direttamente dal mare.

Il sepolcreto della famiglia Doria ospita le tombe del XIII-XIV secolo: si compone di sei arche in muratura, in marmo bianco e pietra grigia alternati in bicromia. Ciascun sepolcro è distinto da un’iscrizione e sormontato da un arcosolio a sesto acuto con tettuccio a capanna. Accanto alle tombe si trova un piccolo vano, probabilmente il Sancta santorum del primo cenobio, destinato a custodire le reliquie e i libri liturgici. Sempre dal deambulatorio inferiore si ha accesso all’abbazia inferiore che affaccia sulla baia, aperta da cinque trifore gotiche e da tre aperture a livello del piano di calpestìo, varchi per accedere alla terrazza lignea in origine disposta lungo la facciata.

Giardino pensile
Giardino pensile

All’esterno si apre il giardino, da cui si ammira lo splendido panorama della baia di san Fruttuoso e si gode del prospetto della facciata dell’abbazia: occupa lo spazio in cui sorgeva l’ala est del monastero, forse destinato a dormitorio dei monaci, demolito nel XVI secolo per reimpiegarne i materiali nella costruzione della Torre Doria. Dal giardino si giunge al chiostro superiore, innalzato nel XII secolo sopra l’inferiore – più antico – e rifatto nel XVI secolo nell’ambito del rinnovamento voluto dai Doria: della costruzione primitiva è rimasta una splendida polifora con otto archi a tutto sesto sorretti da colonnine. Dal deambulatorio superiore si ha accesso all’ambiente oggi adibito a biglietteria, in origine soprelevazione del primitivo nucleo monastico, nonché all’abbazia superiore.

Arcone di sostegno
Arcone di sostegno

Scendendo sulla spiaggetta di San Fruttuoso si possono ammirare le fondazioni del complesso, composte da grandi arcate poggianti su piloni, che sorreggono la chiesa, il chiostro e tutti gli ambienti attigui. Esse affioravano direttamente dal mare, prima che l’alluvione del 1915 creasse la spiaggia. Dalla spiaggia e dal giardino, ma anche arrivando in barca, si può ben osservare la facciata del XIII secolo, su due livelli, aperta su ciascun livello da cinque trifore ad archi acuti: realizzata in pietra, si distingue per l’eleganza della bicromia con le colonnine, gli archetti e le cordonature in marmo bianco.

Sul crinale a levante della baia si erge la Torre Doria, fatta costruire dagli eredi di Andrea Doria nel 1562: a pianta quadrata su tre piani, presenta sulle facciate rivolte al mare il grande stemma di famiglia affrescato. Persa la sua funzione difensiva, cadde rapidamente in abbandono. Sul crinale di ponente di san Fruttuoso si eleva una torretta costruita dai genovesi nel 1561 per difendere il borgo dalle incursioni dei corsari barbareschi.

Abbazia superiore
Abbazia superiore

Informazioni utili. Prima di visitare l’abbazia consiglio di consultarne condizioni ed orari di apertura sul sito www.fondoambiente.it/luoghi/abbazia-di-san-fruttuoso. San Fruttuoso è raggiungibile solo in barca o a piedi, percorrendo i sentieri che si dipanano nel Parco Naturale Regionale di Portofino: per conoscerne i percorsi suggerisco di consultare il sito internet dell’ente Parco, all’indirizzo www.parcoportofino.com.
Per raggiungere San Fruttuoso in barca ci sono due possibilità: imbarcarsi a Rapallo, Santa Margherita Ligure o Portofino oppure salire su un traghetto a Recco o Camogli. Le compagnie di battellieri che garantiscono il collegamento sono il Servizio Marittimo per il Tigullio (traghettiportofino.it) per il primo tragitto, Golfo Paradiso (www.golfoparadiso.it) per il secondo: consiglio di contattare la compagnia prescelta il giorno della partenza per assicurarsi che le condizioni del meteo e del mare siano buone e che il collegamento venga effettuato.

Torre nolare ottagona della chiesa di San Fruttuoso
Torre nolare ottagona

Durante il periodo estivo è inoltre possibile prendere il sole sulla spiaggia di San Fruttuoso e fare il bagno nel suo specchio di mare: date le dimensioni ridotte dello spazio è necessario munirsi di un ticket gratuito distribuito il giorno stesso presso la Pro Loco di Camogli. In assenza del ticket è comunque possibile accedere alla spiaggia, ma non sostarvi. Questa limitazione è applicata solo durante l’estate.

L’abbazia di San Fruttuoso è uno dei beni storico-artistici italiani salvati e curati dal Fondo per l’Ambiente Italiano: in Puglia ho ammirato un altro luogo affidato al FAI, l’abbazia di Santa Maria di Cerrate, dal fascino e dalla storia altrettanto peculiari.

Per la redazione di questo articolo mi sono avvalsa dell’apparato didascalico consultabile durante il percorso di visita, nonché della guida “Abbazia di san Fruttuoso” a cura di Lucia Borromeo Dina.

Altre immagini di San Fruttuoso:

Mappa:

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