Isola del Garda. La villa e i suoi giardini dalle acque del Lago di Garda

Isola del Garda, da romitorio francescano a villa neogotica

Isola del Garda. La villa dal giardino inferiore
La villa dal giardino inferiore

Isola del Garda è la più grande delle isole del Lago di Garda, a poca distanza dalla sponda bresciana di San Felice del Benaco. Un paradiso verdeggiante di fiori e alberi centenari che circondano un palazzo edificato nel XIX secolo in stile neogotico veneziano, adornato da splendidi giardini all’italiana, all’inglese e da un grande parco.

Oltre ad essere un luogo d’incomparabile bellezza, l’isola ha una storia antica: frequentata sin dall’epoca romana (come testimoniano le numerose iscrizioni gallo-romane qui rinvenute), nell’879 fu donata da re Carlomanno (fratello minore di Carlo Magno) ai monaci del monastero di San Zeno a Verona. Divenuta rifugio per briganti e pirati, nel 1180 Federico Barbarossa la dette in concessione al nobile Biemino da Manerba.

Isola del Garda vista dalle acque del Lago
Isola del Garda vista dalle acque del Lago

Nel 1221 Isola del Garda ospitò San Francesco d’Assisi, che qui si fermò fondando un piccolo eremo nella parte a settentrione, ricca di grotte naturali. Ospitò Sant’Antonio da Padova e verosimilmente anche Dante Alighieri, che ad essa probabilmente fece riferimento nella terzina della Divina Commedia: “Suso in Italia bella giace un laco, / a piè de l’Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli, c’ha nome Benaco. […]. Loco è nel mezzo là dove ‘l trentino / pastore e quel di Brescia e ‘l veronese / segnar poria, s’e’ fesse quel cammino.” [vv. 67-69, XX Canto dell’Inferno].

Dal 1420 il romitorio francescano fu trasformato in convento per volontà di San Bernardino da Siena, che volle costruirvi il monastero e la chiesa. Nel 1517 padre Francesco Lechi vi istituì il collegio di Santa Maria del Gesù, frequentato da una trentina di discepoli (fra i quali si racconta il futuro papa Adriano VI) e fornito di una stamperia.

I giardini dalla terrazza della villa
I giardini dalla terrazza della villa

Nel 1797 Isola del Garda fu requisita da Napoleone Bonaparte, che soppresse il monastero ormai fatiscente. L’isola conobbe quindi vari proprietari privati tra i quali dal 1817 il conte di Brescia Luigi Lechi, che fece recuperare l’edificio trasformandolo in villa e avviò la realizzazione dei giardini, della darsena e della torretta del porto insieme all’architetto Rodolfo Vantini. Al Lechi nel 1837 succedette il fratello Teodoro, che restaurò ulteriormente la villa ospitandovi le riunioni clandestine dei Carbonari.

Durante le guerre d’indipendenza, in considerazione della sua posizione strategica, nel 1860 l’isola venne espropriata: ceduta infine dall’Austria al Veneto nel 1866, perse la sua importanza militare e nel 1869 fu acquistata dal duca di Genova Gaetano de Ferrari. Il duca, insieme alla moglie russa Maria Annenkova, realizzò il parco naturale – per il quale trasportò grandi quantità di terra fertile dalla penisola colmando le rocce calcaree della zona a sud – e la villa, progettata ed edificata dall’architetto e paesaggista Luigi Rovelli tra il 1893 e il 1903.

Le acque attorno all'Isola, in prossimità del porticciolo
Le acque attorno all’Isola, in prossimità del porticciolo

Alla morte del Duca la villa passò alla figlia Anna Maria, che nel 1895 sposò il principe Scipione Borghese. Scomparsa prematuramente nei gorghi del lago, lasciò la proprietà alla figlia Livia, andata in sposa al conte Alessandro Cavazza di Bologna: oggi Isola del Garda è di proprietà dei sette nipoti, figli di Camillo Cavazza e Lady Charlotte Chetwynd-Talbot, che dal 2001 l’hanno aperta al pubblico.

Informazioni utili: per visitare Isola del Garda suggerisco di consultare il sito internet www.isoladelgarda.com. Sulla sponda bresciana del lago, a Gardone Riviera, consiglio di visitare il Vittoriale degli Italiani, mentre a sud si protende il promontorio di Sirmione, che custodisce il magnifico castello e il complesso archeologico delle Grotte di Catullo.

Altre immagini di Isola del Garda:

Mappa di Isola del Garda:

About the author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *