Benozzo Gozzoli in Valdelsa

Benozzo Gozzoli in Valdelsa: i tabernacoli di Castelfiorentino

Benozzo Gozzoli, Tabernacolo della Visitazione di Castelfiorentino, Registro superiore e intradosso
Registro superiore e intradosso

A Castelfiorentino si trova il Museo BEGO dedicato alle opere di Benozzo Gozzoli in Valdelsa, ovvero il tabernacolo della Madonna della Tosse, realizzato nel 1484 e situato presso Castelnuovo d’Elsa, e il tabernacolo della Visitazione, risalente al 1491 e collocato all’ingresso del paese.

Quando giunse a Castelfiorentino, Benozzo era già un pittore affermato a capo di un’operosa bottega: aveva infatti conseguito lo status di “maestro” dopo aver affrescato la chiesa di San Francesco a Montefalco in Umbria nel 1452, ed entro il 1462 aveva realizzato la Cappella dei Magi a Palazzo Medici Riccardi a Firenze su commissione di Piero il Gottoso, figlio di Cosimo il Vecchio. Tra il 1464 e il 1465 aveva quindi lavorato a San Gimignano, dipingendo il ciclo dedicato a Sant’Agostino nella chiesa cittadina, ed infine dal 1468 aveva portato a compimento la sua opera più celebre presso il Camposanto di Pisa, un ciclo di ventisei storie sull’Antico e Nuovo Testamento rimasto irreparabilmente danneggiato nel corso dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Benozzo Gozzoli, Tabernacolo della Madonna della Tosse di Castelfiorentino, Finta pala d'altare
Finta pala d’altare – dettaglio

Il borgo di Castelfiorentino, ubicato lungo l’antica via Francigena e sulle sponde del fiume Elsa, fra Firenze e Volterra, vantava una posizione strategica che ne consentiva la costante crescita economica: qui Benozzo ottenne l’incarico di affrescare un monumentale tabernacolo posto lungo la strada per Castelnuovo. Il lavoro gli fu commissionato nel 1484 da messer Grazia, priore della chiesa di Santa Maria Assunta a Castelnuovo: fu dedicato alla Vergine, e in particolare alla Dormitio Virginis, ma venne in seguito chiamato “tabernacolo della Madonna della Tosse” perché i fedeli vi portavano i bambini colpiti dalla pertosse, che all’epoca aveva anche conseguenze mortali. Nella parete centrale è affrescata una finta pala d’altare con effetto a trompe l’œil (effetto illusionistico già sperimentato nella chiesa di Montefalco, dove Benozzo aveva dipinto un finto polittico d’oro): cinque angeli rimuovono un drappo per mostrare la finta pala, con raffigurata la Vergine in trono col Bambino circondata dai santi Pietro, Caterina d’Alessandria, Margherita e Paolo.

Benozzo Gozzoli, Tabernacolo della Madonna della Tosse di Castelfiorentino, Scena delle esequie della Vergine - dettaglio di messer Grazia
Scena delle esequie della Vergine – dettaglio di messer Grazia

Davanti alla finta pala è appoggiata una finta icona con l’effige del Volto Santo, collocata in posizione asimmetrica. La volta a crociera riporta Gesù benedicente al centro, all’interno di un clipeo e, nelle quattro vele, gli evangelisti con i tradizionali attributi iconografici. Sulla parete destra si trova la scena con le Esequie della Vergine, dove inginocchiato in primo piano è raffigurato con grande realismo il committente, messer Grazia. Sulla parete sinistra è rappresentata infine l’Assunzione della Vergine in cielo. Benozzo interpreta questo momento secondo quanto narrato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, ovvero mostra la Madonna mentre getta la cintola a San Tommaso, apostolo che aveva dubitato della Resurrezione di Cristo: si tratta di una tradizione molto popolare in Toscana e in particolare a Prato, nel cui Duomo cittadino è custodita la reliquia della Sacra Cintola.

Il video del tabernacolo della Madonna della Tosse:

Altre immagini del tabernacolo della Madonna della tosse:

Benozzo Gozzoli, Tabernacolo della Visitazione di Castelfiorentino, Scena della cacciata di Gioacchino dal tempio - dettaglio
Scena della cacciata di Gioacchino dal tempio – dettaglio

Nel 1491 messer Grazia commissionò a Benozzo un secondo tabernacolo, dedicato alla Visitazione, edificato lungo la via Volterrana vicino al convento delle clarisse di Castelfiorentino. Un’iscrizione, andata perduta, correva lungo il perimetro esterno e così recitava: “Questo tabernacolo ha fatto fare il Venerabile prete messer Gratia Francesco priore di Castelnuovo di val d’Elsa. Il dipintore fu messer Benozzo fiorentino e Francesco e Alfonso suoi figlioli. Nel 1490 a dì 12 di febbraro“. Gli affreschi, che si svolgevano all’interno e all’esterno, furono dunque realizzati da Benozzo insieme ai figli e raffigurano alcuni episodi della vita della Vergine tratti dal Vangelo apocrifo dello Pseudo Matteo e dal Vangelo di Luca. Le scene sono disposte su due registri e sono intervallate da elementi architettonici dipinti: la prima scena raffigura la Cacciata di Gioacchino, allontanato dal tempio dal sacerdote Ruben a causa della sua infertilità, considerata dalla tradizione ebraica segno della maledizione divina.

Benozzo Gozzoli, Tabernacolo della Visitazione di Castelfiorentino, Scena dell'incontro di Gioacchino e Anna - dettaglio
Scena dell’incontro di Gioacchino e Anna – dettaglio

Segue la scena dell’Annuncio a Gioacchino, che pieno di vergogna si era allontanato da casa, abbandonando per cinque mesi la moglie Anna: mentre egli pascola le greggi appare un Angelo, che lo invita a tornare a casa e gli annuncia la nascita di una figlia. Gioacchino offre in sacrificio un agnello e poi cade in un sonno profondo: ha una nuova visione dell’Angelo, che lo esorta a tornare da Anna. La moglie, avvisata anch’ella nel frattempo, va incontro al marito e i due si incontrano nei pressi della porta Aurea, come raffigura la terza scena: alle spalle dei personaggi si estende il profilo di una città fortificata, identificata in via ipotetica con la veduta di Castelfiorentino dall’attuale via Gozzoli (dove si trovavano in origine gli affreschi), e al contempo trasposizione della Gerusalemme Celeste. La cupola che spicca sui tetti degli edifici potrebbe essere quella del Santo Sepolcro, secondo una lettura che identifica Castelfiorentino e Gerusalemme.

Benozzo Gozzoli, Tabernacolo della Visitazione di Castelfiorentino, Annunciazione - dettaglio dell'Arcangelo Gabriele
Annunciazione – dettaglio dell’Arcangelo Gabriele

Segue quindi la scena con la Natività della Vergine. Gli episodi del registro inferiore sono purtroppo andati quasi completamente perduti a causa delle frequenti piene del fiume Elsa, che scorre poco distante dal tabernacolo: seguivano la Presentazione di Maria al Tempio, lo Sposalizio della Vergine, la Visitazione di Maria ad Elisabetta, la Natività di Cristo e l’Adorazione dei Magi. Vi era infine una finta pala d’altare, sul modello del tabernacolo della Madonna della tosse, con la Vergine in trono col Bambino tra i santi. Sul fronte del tabernacolo si ammira la scena dell’Annunciazione, con l’arcangelo Gabriele e la Vergine sull’estradosso e, nell’intradosso, gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa.

Informazioni utili: tutte le informazioni utili alla visita sono reperibili sul sito internet del Museo Bego, www.museobenozzogozzoli.it.

Altre immagini del tabernacolo della Visitazione:

Mappa:

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