Giardino Bardini

Il giardino Bardini e la sua villa, il panorama più bello di Firenze

Scalinata barocca
Scalinata barocca

Uno dei luoghi più belli di Firenze si trova sul fianco della collina compresa fra Borgo san Niccolò e Costa san Giorgio: è il Giardino Bardini, che insieme alla Villa prende il nome da colui che ne fu proprietario ai primi del Novecento, Stefano Bardini. Conosciuto anche come “il principe degli antiquari”, Bardini utilizzò questi luoghi come ambiente di rappresentanza per accogliere la sua facoltosa clientela, insieme allo splendido palazzo di piazza de’ Mozzi – allestito come Galleria d’arte – oggi Museo Civico.

La posizione del giardino Bardini offre una vista unica su Firenze, forse il panorama più bello della città, che è possibile ammirare da differenti prospettive passeggiando nel parco digradante lungo la collina, da Costa san Giorgio fino alla sottostante via dei Bardi e a piazza de’ Mozzi.

Giardino Bardini, scalinata barocca
Scalinata barocca

Sin dal Medioevo la tenuta – compresa in un’area delimitata dalle mura medievali di Firenze – ha mantenuto la sua vocazione agricola in virtù della pendenza del terreno, che rendeva insicura la costruzione di edifici. Appartenuta dal Duecento alla ricchissima famiglia dei Mozzi, l’area adiacente al palazzo fu utilizzata come hortus conclusus, un orto murato, con la parte superiore strutturata per terrazzamenti di tipo agricolo. Dopo il tracollo economico della famiglia, nel 1309 la proprietà venne acquisita dal Comune di Firenze, mantenendo comunque inalterato il suo aspetto anche nei secoli successivi. Nel Seicento l’area venne divisa in due parti, quella ad est riacquistata dai Mozzi – contraddistinta da una monumentale scalinata – e quella ad ovest di proprietà di Giovan Francesco Manadori, che fece edificare la villa (oggi Villa Bardini) da Gherardo Silvani. Tale divisione si protrasse nel Settecento e ancora nell’Ottocento, quando la proprietà Manadori passò a Luigi Le Blanc, che realizzò il giardino anglo-cinese. Nel 1839 le due parti vennero riunificate con l’acquisto da parte di Pier Giannozzo Mozzi della proprietà Le Blanc. In seguito a difficoltà economiche e dopo l’ennesimo passaggio di proprietà, nel 1913 Stefano Bardini acquistò il giardino e la villa dei Mozzi, insieme al palazzo sulla piazza omonima (quello che diventerà il suo atelier e la casa-museo oggi Museo Bardini). L’antiquario avviò importanti lavori di rinnovamento e modernizzazione, tra i quali il più significativo fu il viale carrabile per raggiungere la Villa su Costa san Giorgio partendo da via dei Bardi.

Prato della villa e fontana di Venere
Prato della villa e fontana di Venere

Il giardino Bardini è un luogo da scoprire non solo perché regala suggestive vedute della città sottostante, ma anche per il suo aspetto multiforme, composto dalle antiche parti agricole poste accanto al giardino all’italiana e al bosco all’inglese, con i suoi elementi esotici. La presenza delle antiche mura medievali che ne sovrastano l’estensione si accompagna infine alla ricchezza degli elementi decorativi, tra cui statue, fontane, architetture da giardino, che rendono l’insieme davvero unico.

Partendo dalla Villa, il giardino annuncia la propria magnificenza con il prato antistante coronato dalla cinquecentesca fontana di Venere, mentre sulla sinistra si trova la terrazza che affaccia su Firenze. Prendendo invece un sentiero sulla destra, si sale seguendo i tortuosi vialetti verso il bosco inglese, che nel punto più alto è delimitato dalle mura cittadine lungo le quali si estende la collezione di camelie. A metà strada fra la villa e le mura s’incontra il prato delle azalee – dominato dalla statua di Cerere e Bacco collocata dal Bardini – e il canale del Drago, elemento appartenente al giardino anglo-cinese realizzato da Le Blanc.

Canale del drago e prato delle azalee
Canale del drago e prato delle azalee

All’estremità del prato si trova la grotta rustica, ideata sempre da Le Blanc, che delimita sul lato ovest il Belvedere: dalla terrazza si ammira il panorama sulla città, affacciati al parapetto decorato con statue e canestri di frutta da Stefano Bardini, con evidente intento scenografico. Opera del Bardini è anche la loggia soprastante, creata ampliando due piccoli edifici preesistenti, chiamati Kaffeehaus sin dal Settecento. Dalla terrazza si può osservare anche la sottostante scalinata barocca, che nel suo sviluppo è tagliata dalla strada carrabile aperta dal Bardini per raggiungere la Villa da via de’ Bardi. Sulla destra si ha accesso al lungo pergolato di glicini, sotto cui è disposta la collezione di ortensie. La grande cerchiata conduce al rondò belvedere, dove una panchina in pietra è collocata sotto lecci secolari. Continuando a scendere lungo il vialetto si passa in mezzo al frutteto giungendo fino alla nicchia delle erme, realizzata a fine Settecento con mosaici rustici. Si può quindi proseguire la discesa attraverso il giardino dei fiori, costruito secondo il sistema dei terrazzi, con tre percorsi che conducono a fontane con fondali a mosaico.

Statue di Vertumno e Pomona
Statue di Vertumno e Pomona

La parte inferiore è delimitata dal pergolato delle rose, sotto il quale si trova una grotticina rustica della fine del Settecento, mentre due statue raffiguranti forse Vertumno e Pomona decorano l’ultima parte della rampa di scale. Giunti in fondo al percorso si può ammirare la grotta con la statua di Venere e infine un fondale con lo stemma dei Mozzi. Il percorso qui descritto può essere compiuto anche camminando lungo il viale aperto dal Bardini, che scende sinuosamente attraversando il bosco inglese.

Oggetto di interesse del giardino Bardini sono anche le sue collezioni botaniche, ospitate in vari luoghi sui quattro ettari di superficie del parco e ripristinate negli ultimi anni: fra di esse, le collezioni di azalee, di ortensie, di camelie, di peonie e di rose. E’ molto piacevole visitare il giardino nel corso delle stagioni, e ammirare il fiorire delle varie specie: in particolare il pergolato di glicini è un luogo di grande richiamo in occasione della spettacolare fioritura, ogni anno tra aprile e maggio.

Panorama di Firenze dalla villa
Panorama di Firenze dalla villa

La visita del giardino Bardini può accompagnarsi a quella della Villa, centro espositivo che ospita interessanti mostre temporanee e che accoglie permanentemente il Museo Pietro Annigoni, dedicato alle opere dell’artista.

Informazioni utili e altri suggerimenti: il giardino Bardini ha due accessi, uno da Via dei Bardi e uno da Costa san Giorgio, che ne consentono la visita salendo o scendendo la collina, a proprio piacimento. Sul sito internet www.villabardini.it sono pubblicate tutte le informazioni utili alla visita. L’accesso da Costa san Giorgio si trova inoltre a pochi passi dal Forte di Belvedere – che durante il periodo estivo ospita mostre di arte contemporanea e vanta un panorama indimenticabile sulla città – e dal Giardino di Boboli, un museo a cielo aperto e uno dei più importanti esempi di giardino all’italiana, alla cui simbologia ho dedicato un articolo. Ai piedi del giardino, vicino all’accesso di via dei Bardi, si trova infine il Museo Bardini, allestito secondo il gusto e la disposizione voluta dal suo proprietario, con opere articolate per genere, canone estetico e scenografico: questo magnifico esempio di casa-museo rappresenta un luogo unico – intimo e raccolto, ma di grande suggestione e ricco di storia – dove trascorrere del tempo immersi nella bellezza. Per approfondire la storia del Giardino e apprezzarne al meglio i suoi spazi consiglio la guida a cura di Mariachiara Pozzana, edita nel 2005, di cui mi sono in parte avvalsa per la redazione di questo articolo.

Altre immagini del giardino Bardini:

Mappa:

About the author