Cattedrale di Verona, l'interno

Il Duomo di Verona, cuore culturale, spirituale e artistico della città

Cattedrale di Verona, la facciata
La facciata

Il complesso del Duomo di Verona si trova nel cuore della città romana – sul luogo dove sorgevano le terme e un tempio dedicato a Minerva – in un’ansa del fiume Adige: circondato da un labirinto di case e vie, è costituito dalla cattedrale, dal battistero di San Giovanni in Fonte, dalla chiesa di Sant’Elena, dal chiostro, dal vescovado e dalla biblioteca capitolare.

Al suo interno si ammirano opere come l’Assunta di Tiziano (unica opera del maestro a Verona) e l’Adorazione dei Magi di Liberale da Verona (entrambe nella cattedrale), oltre al fonte battesimale nel battistero. Il luogo testimonia la sua importanza del corso dei secoli: la cattedrale fu infatti centro di cultura grazie alla Schola sacerdotum e allo scriptorium mentre l’adiacente chiesa canonicale di Sant’Elena accolse uomini illustri. Fra queste mura Dante Alighieri declamò nel 1320 la sua dissertazione “Quaestio de aqua et terra”. La cattedrale fu inoltre il primo santuario mariano della Diocesi e ancor oggi la cappella della Madonna del Popolo è meta di grande devozione popolare.

L'atrio di Santa Maria Matricolare
L’atrio di Santa Maria Matricolare

Alla prima cattedrale, fondata dal vescovo Zeno nel IV secolo d.C., ne seguì una seconda più grande, in uso fino al VII secolo: i resti di queste due chiese paleocristiane si trovano nella chiesa di Sant’Elena e nel chiostro. Dopo il terremoto del 1117, nell’area più a sud occupata dalla chiesa carolingia di Santa Maria Matricolare, fu realizzata la cattedrale romanica dedicata nel 1187 a Santa Maria Assunta, edificata sotto la direzione di Pelegrinus prima e di Nicholaus poi (dal 1139). Della fabbrica romanica si ammirano il doppio protiro in facciata, opera di Nicholaus, e il protiro “minore” sul fianco sinistro, capolavoro di Pelegrinus.

Cappelle laterali
Cappelle laterali

All’interno della cattedrale, scandita da colonne polilobate in marmo rosa e da volte costolonate, si ammirano affreschi rinascimentali, oltre alle già citate opere di Tiziano (Assunta, 1530) e Liberale da Verona (Adorazione dei Magi, 1480 circa). Nella zona del presbiterio, definita dal tornacoro in marmi locali opera di Michele Sanmicheli (1534-1535), si osservano la tomba di papa Lucio III e gli affreschi absidali eseguiti su cartoni di Giulio Romano.

Fra la cattedrale e la chiesa di Sant’Elena si dispone l’atrio romanico di Santa Maria Matricolare, suddiviso in sei colonne da capitelli altomedievali: qui, sotto il pavimento, si trovano i resti della basilica paleocristiana del IV secolo, in particolare la zona della navata destra. Altre testimonianze, riferite all’area absidale, si mostrano al centro del pavimento della chiesa adiacente di Sant’Elena, edificata per volere dei canonici nel IX secolo.

Il fonte battesimale nel battistero di San Giovanni in Fonte
Il fonte battesimale nel battistero di San Giovanni in Fonte

La chiesa romanica di San Giovanni in Fonte è una piccola basilica a tre navate costruita in forme romaniche intorno al 1123. Al centro si trova lo splendido fonte battesimale ottagonale, realizzato tra la fine del 1100 e i primi del 1200 e attribuito alla bottega dello scultore Brioloto, attivo a Verona tra il XII e il XIII secolo (suo il rosone della Basilica di San Zeno).

Considerato un capolavoro della scultura romanica, il fonte presenta la vasca ricavata in un unico blocco di marmo dal diametro di tre metri, scolpita a bassorilievo su tutti i lati con scene ripartite da colonne angolari e archetti pensili. Il primo episodio entrando in chiesa è il Battesimo di Cristo, seguito in senso antiorario dall’Annunciazione, la Visitazione e la Natività, l’Annuncio ai pastori, l’Adorazione dei Magi, Erode ordina la strage, la Strage degli innocenti e la Fuga in Egitto.

Fonte battesimale, formella del Battesimo di Gesù, con l'acqua del Giordano che arriva ai fianchi
Fonte battesimale, formella del Battesimo di Gesù, con l’acqua del Giordano che arriva ai fianchi

Talvolta episodi diversi si affiancano in una stessa scena, come la Visitazione e la Natività, o in quella dell’Adorazione dei Magi dove si mostra l’arrivo, l’adorazione e la partenza dei tre re orientali. Nella rappresentazione dei vari episodi si osserva inoltre l’attenzione naturalistica, la resa dei dettagli anatomici e dei panneggi, la sensibilità classicheggiante.

Uscendo dalla cattedrale si giunge infine al chiostro il cui lato originale – risalente al 1144 – si mostra nella sovrapposizione di due ordini di colonne binate, mentre alle pareti si osservano tracce di affreschi trecenteschi.

Il chiostro
Il chiostro

Informazioni utili: per visitare il Duomo di Verona suggerisco di consultare il sito internet www.chieseverona.it. Per la redazione di questo articolo mi sono avvalsa di varie fonti, tra le quali il volume “Verona. Le chiese storiche” a cura di Chiara Furlattini e Claudio Pasquetto per “Associazione Chiese Vive”, Verona 2013. La basilica appartiene al novero delle chiese storiche di Verona insieme alla Basilica di San Zeno e alle chiese di Sant’Anastasia e San Fermo Maggiore, tutte gestite dall’Associazione Chiese Vive.

Altre immagini del Duomo di Verona:

Mappa del Duomo di Verona:

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