Porta Venere, Spello

Il borgo di Spello: “splendidissima colonia” romana e scrigno della pittura del Rinascimento

Porta Venere, Spello
Porta Venere

Il borgo di Spello è adagiato alle pendici del monte Subasio ed è immediatamente riconoscibile per il suo antico centro abitato, che si sviluppa assecondando il declivio della collina. Città di origine umbra, fu rifondata dai romani con il titolo di Colonia Julia Hispellum, “Splendidissima Colonia Julia” secondo l’imperatore Augusto: il suo impianto urbanistico risale a questa fase, quando il centro acquisì rilevanza grazie alla sua posizione strategica sulla via Flaminia. Venne dominata dai Longobardi del Ducato di Spoleto e divenne Comune indipendente nel XII secolo. Dalla fine del XIV secolo fino al 1583 fu sotto i Baglioni di Perugia e visse un’epoca di intensa attività artistica, di cui restano i capolavori di Pinturicchio e Perugino.

La visita del borgo non può prescidendere dalla splendida Villa dei Mosaici, la cui struttura museale è stata inaugurata poco tempo fa: il museo utilizza ricostruzioni in 3D, postazioni multimediali e una APP dedicata (e gratuita) per accompagnare la visita degli ambienti, con un apparato didascalico e di comunicazione davvero ben fatto.

Sala del Triclinio, la mescita del vino
Villa dei Mosaici di Spello, la Mescita del Vino del mosaico della Sala del triclinio @ VMS

Della villa romana, una residenza risalente a due fasi costruttive, la prima di età augustea (27 a.C. – 14 d.C.) e la seconda di epoca imperiale (II secolo d.C.), si ammirano i mosaici policromi che decorano i pavimenti delle stanze, distribuite attorno a un giardino interno. Con una estensione di quasi cinquecento metri quadrati, gli ambienti sono identificati dalle figure e dai motivi dei mosaici: vi sono quindi la stanza degli uccelli, la stanza delle anfore, il triclinio, la sala del sole radiante, la stanza del mosaico geometrico, la stanza degli scudi, l’ambiente riscaldato e il peristilio, ovvero il cortile porticato che circondava il giardino esterno.

L’ambiente più bello è senz’altro quello del triclinio, la sala dove si svolgevano i banchetti, con al centro del pavimento una scena di mescita del vino, e attorno personaggi  simboleggianti le stagioni, animali selvatici, domestici e fantastici. Oltre ai mosaici, sugli zoccoli delle pareti interne sono stati rinvenuti affreschi e stucchi. L’alta qualità delle opere testimonia l’abilità delle maestranze impiegate nella loro realizzazione, probabilmente provenienti da Roma, e l’elevato rango del proprietario della villa, particolarmente facoltoso: della sua identità, però, non vi è alcuna traccia.

Villa dei Mosaici di Spello, Sala del Triclinio, ricostruzione virtuale
Ricostruzione virtuale della sala del triclinio @ VMS

La scoperta archeologica, una delle più importanti avvenute in Umbria per l’estensione degli apparati decorativi e il loro ottimo stato di conservazione, risale al 2005 e fu del tutto fortuita: nel corso dei lavori di scavo per la realizzazione di un parcheggio pubblico affiorarono i resti di un mosaico antico, scoperta che diede il via allo scavo archeologico, al restauro, e alla musealizzazione di tutto il complesso.

Dopo la visita della villa consiglio di passeggiare nelle strade nel borgo, che offrono angoli e scorci pittoreschi e vedute suggestive sulla campagna circostante. Suggerisco di partire dalla Porta Consolare e salire lungo via Sant’Angelo (poi via Cavour) fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore, che purtroppo è chiusa per motivi di sicurezza in seguito al terremoto del 2016.

Pinturicchio, L'adorazione dei pastori e l'arrivo dei Magi
Pinturicchio, Cappella Baglioni, L’adorazione dei pastori e l’arrivo dei Magi

Nella chiesa si trova la Cappella Baglioni, tesoro del rinascimento, completamente affrescata dal Pinturicchio tra il 1500 e il 1501, a cui ho dedicato un approfondimento. Nelle cappelline ai lati dell’altare maggiore si trovano due affreschi del Perugino, “Pietà, San Giovanni Evangelista, e la Maddalena” e “Madonna con Bambino, Santa Caterina d’Alessandria e San Biagio”.

Accanto a Santa Maria Maggiore si trova la chiesa di Sant’Andrea Apostolo, che conserva una grande pala di Pinturicchio raffigurante “Madonna con il Bambino tra i Santi Andrea apostolo, Ludovico, Francesco, Lorenzo e San Giovannino”, con “Cristo risorto benedicente” nella cimasa, risalente al 1508. L’opera era stata commissionata al pittore nel 1506 e doveva comprendere la pala, la predella e un gradino con un tabernacolo per il Corpo di Cristo. Nel 1507 però Pinturicchio, impegnato nei lavori della Libreria Piccolomini a Siena, affidò a Eusebio da San Giorgio l’ultimazione del lavoro – che doveva rispettare il suo disegno – impegnandosi però a eseguire personalmente le teste dei personaggi e a fornire i disegni della predella (andata dispersa).

Pinturicchio, Madonna col Bambino, Spello
Pinturicchio ed Eusebio da San Giorgio, Madonna col Bambino tra i santi Andrea, Ludovico, Francesco, Lorenzo, Giovanni Battista

A Pinturicchio va attribuita dunque l’ideazione dell’insieme, le teste della Madonna e del Bambino, il paesaggio di fondo, San Giovannino seduto e il martirio di San Lorenzo ricamato, dipinto sulla dalmatica del diacono. Alla sua inventiva va ricondotta anche la panchetta in primo piano, su cui si trova una lettera spiegata di cui è leggibile il contenuto: è una missiva inviatagli dal vescovo di Orvieto, Gentile Baglioni, che sollecita il suo rientro a Siena. L’invenzione pare un’evidente giustificazione per non aver completato la pala di Spello in prima persona, come impegnatosi nel 1506. (A chi ama Pinturicchio, come me, consiglio una selezione di articoli dedicati alle sue opere a Roma, Spoleto, Siena).

Dalla chiesa di Sant’Andrea Apostolo imboccando via Torri di Properzio si arriva facilmente alla Porta di Venere, di epoca augustea, che presenta una forma ad arco trionfale affiancato da due torri a pianta dodecagonale. Una vera meraviglia e uno dei luoghi più identificativi (e fotografati) di Spello. Risalendo su via Cavour si giunge in breve al Palazzo Comunale, in piazza della Repubblica, dove è custodito un prezioso rescritto dell’imperatore Costantino (333-337 a.C.) che conferisce a Spello il diritto di mettere in scena le proprie rappresentazioni teatrali con i gladiatori.

Belvedere, panorama, Spello
La vista dal belvedere

Superata la chiesa di San Lorenzo si può imboccare via Giulia, che conduce ai resti di un arco di epoca augustea (di cui si conservano i soli piedritti). Risalendo via Cappuccini si arriva alla chiesa di San Severino, dove si ammirano i resti della fortezza di Spello del XIV secolo e si trova il belvedere:  è il punto più alto della città, da cui la veduta sulla Valle Umbra, con Assisi in lontananza, è davvero meravigliosa. Una bellissima immagine-ricordo di questo splendido borgo.

Per preparare la mia visita ho fatto riferimento al portale turistico della Regione Umbria (www.umbriatourism.it) e al sito internet dedicato al turismo del Comune di Spello (https://turismo.comune.spello.pg.it/), nonché al sito della Villa dei Mosaici (www.villadeimosaicidispello.it).

Infiorata 2015, piazza San Martino @ infioratespello.it
Infiorata 2015, piazza San Martino @ infioratespello.it

Presso la Villa dei Mosaici consiglio di scaricare l’APP messa gratuitamente a disposizione, perché offre elementi ed indicazioni ulteriori, che arricchiscono e integrano la visita. Durante il percorso, in alcuni punti segnalati ci sono sensori che – con la tecnologia bluetooth – attivano schede, fotografie e filmati di approfondimento. E’ quindi possibile ampliare le informazioni dei pannelli e delle didascalie con questi contenuti multimediali.

Segnalo che ogni anno a Spello in occasione del Corpus Domini si svolge la tradizionale Infiorata: un vero spettacolo, con i colori dei fiori che ornano le già pittoresche vie e piazze cittadine e i loro profumi che si spandono per l’aria. Tutte le informazioni sul sito web dedicato, https://infioratespello.it/.

Chi volesse accompagnare la visita del borgo di Spello con altre cittadine e centri storici della Valle Umbra, può agevolmente recarsi nelle vicine Montefalco, Spoleto, Campello sul Clitunno, Bevagna, Foligno. Le ho visitate nel corso di un viaggio di quattro giorni in questa splendida regione, e le consiglio tutte per la ricchezza del loro patrimonio storico e artistico.

Altre immagini della Villa dei mosaici:

Altre immagini:

Mappa del borgo di Spello:

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