Quattro giorni nella Valle Umbra: arte, natura e sagrantino, una gita tra i borghi più belli d’Italia

La Valle Umbra che si ammira da Montefalco

Ho compiuto un viaggio nella Valle Umbra visitando alcuni dei borghi più belli d’Italia, luoghi dove il rispetto della natura e del paesaggio, l’attenzione al cibo e al vino sono elevati da un richiamo secolare alla bellezza e all’arte. Ho visitato Montefalco, Bevagna, Foligno, Spoleto, Spello, Campello sul Clitunno, e le impressioni e i ricordi che ho portato a casa derivano da un senso di cura, accoglienza, apertura e cordialità che non sempre ho incontrato durante i miei viaggi.

Ho notato un grande riguardo nella gestione dei beni culturali, nonostante le ferite del terremoto del 2016 siano ancora tangibili, e alcuni scrigni d’arte come il convento di San Fortunato a Montefalco o la chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello non siano ancora accessibili per problemi di staticità e sicurezza. Auspico che questi tesori, che rappresentano il senso d’identità di quelle comunità e un patrimonio per tutti, possano finalmente tornare alla luce.

Affreschi di Benozzo Gozzoli nella cappella maggiore, volta
Affreschi di Benozzo Gozzoli nella cappella maggiore della chiesa di San Francesco a Montefalco, volta

Ho suddiviso il mio viaggio in quattro giorni, cominciando il mio itinerario dalla visita del primo borgo, Montefalco: ho visitato la chiesa di San Francesco dove si trova un magnifico ciclo di affreschi realizzato da Benozzo Gozzoli e le cantine dei frati dove trovò origine il sagrantino. Ho passeggiato per le strade cittadine e percorso la cinta muraria duecentesca, dalla quale si ammira un panorama mozzafiato su tutta la valle circostante (Montefalco non a caso è chiamata la “ringhiera dell’Umbria“). Ho trascorso una giornata ricca di stimoli e di bellezza, in questo post scrivo quello che consiglio di vedere e tutti i dettagli per organizzare al meglio la visita.

Il secondo giorno mi sono fermata alla tenuta Castelbuono di Lunelli, assecondando la passione per il binomio vino e architettura contemporanea: la cantina infatti ha la forma di un enorme carapace di tartaruga ed è stata progettata e realizzata per Lunelli da Arnaldo Pomodoro. Qui racconto la mia visita.

Piazza Silvestri, la chiesa di San Michele Arcangelo
Piazza Silvestri a Bevagna, la chiesa di San Michele Arcangelo

Mi sono poi recata a Bevagna, uno dei borghi più belli d’Italia che ha mantenuto il suo assetto urbano inalterato dall’epoca medievale: ho passeggiato nelle strade del borgo e ammirato le sue chiese, in particolare quella di san Francesco dove – secondo la tradizione – si conserva la pietra della “predica agli uccelli”. Racconto la mia visita in questo articolo.

Nelle immediate vicinanze di Bevagna si trovano due cantine che consiglio di visitare, la Fattoria Colleallodole di Milziade Antano e la cantina Arnaldo Caprai. Per la visita della cantina Caprai è necessaria la prenotazione, che si può richiedere anche on line. Con l’arrivo del bel tempo è inoltre possibile godere di un bel “pic nic in vigna“, con la cantina che offre tutto il necessario e la libertà di scegliere l’angolo preferito dove accomodarsi tra le vigne e i prati della Tenuta: un’idea originale e simpatica per un’esperienza “a tutto sagrantino”. Mi sono infine recata a Foligno, dove ho visitato Palazzo Trinci (qui si trovano gli affreschi di Gentile da Fabriano) e osservato da vicino l’enigmatica Calamita Cosmica di Gino de Dominicis: in questo post tutti i dettagli.

Il terzo giorno l’ho trascorso a Spoleto, città che ho visitato nelle sue molteplici testimonianze storiche: la basilica longobarda di san Salvatore e quella di Sant’Eufemia, l’arco romano di Druso e Germanico e il teatro romano, la trecentesca Rocca Albornoziana, la cattedrale duecentesca con gli affreschi di Filippo Lippi e Pinturicchio, infine l’arte contemporanea esposta in Palazzo Collicola. Una giornata davvero stimolante, che racconto qui.

Le fonti del Clitunno
Le fonti del Clitunno

L’ultimo giorno del mio viaggio in Umbria l’ho trascorso a Spello e Campello sul Clitunno. A Spello, come scrivo nel mio articolo, ho visitato la Villa dei Mosaici, dove si ammirano mosaici policromi per un’estensione di quasi cinquecento metri quadrati. Il Museo, di recente inaugurazione, supporta la visita con strumenti multimediali che ricostruiscono gli ambienti e offrono un apparato didascalico davvero molto curato ed esaustivo. Ho quindi visitato il borgo, passeggiando lungo le sue strade e soffermandomi nei luoghi di maggiore suggestione, come la Porta di Venere, il belvedere, piazza della Repubblica, la chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Segnalo infine che nella cattedrale si trova la cappella Baglioni, piccolo capolavoro di Pinturicchio di cui parlo in questo post.

A Campello sul Clitunno mi sono fermata al Tempietto longobardo e alle Fonti del Clitunno, un luogo incantato che ha ispirato poeti e pittori di ogni epoca e che sin dall’antichità era legato a riti religiosi di purificazione. Questo il post dedicato.

Villa Pambuffetti a Montefalco

Il percorso qui descritto mi ha regalato giorni di intensa bellezza, facendomi scoprire la storia antica della Valle Umbra, il suo ricchissimo patrimonio storico-artistico, la sua cucina genuina, scorci paesaggistici di grande varietà e suggestione. Consiglio questo itinerario a chiunque voglia conoscere una parte di Umbria che ritengo davvero imperdibile.

Per le informazioni logistiche legate alla visita dei singoli luoghi rimando alle indicazioni contenute negli articoli dedicati. Lungo tutta la durata del mio soggiorno ho pernottato a Villa Pambuffetti, situata poco fuori le mura cittadine di Montefalco, che ho scelto per l’ambiente confortevole e le ottime recensioni: non sono rimasta delusa, l’atmosfera era familiare e gli ospiti attenti e premurosi.

Per cercare di restituire un’idea di quel che ho visto, ecco una piccola galleria fotografica che tenta di trasmettere le suggestioni e le emozioni che ho provato io:

La mappa dei luoghi:

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