Casa Museo di Luigi Pirandello, il salone-studio

Lo Studio di Luigi Pirandello a Roma, ultima casa dello scrittore

Casa Museo di Luigi Pirandello, il salone-studio
Casa Museo di Luigi Pirandello, il salone-studio

In via Antonio Bosio 13B a Roma, a pochi passi da Villa Torlonia, si trova lo Studio dove Luigi Pirandello visse dal 1933 fino alla morte, avvenuta il 10 dicembre 1936. Collocato all’ultimo piano di un villino degli anni Dieci immerso del verde, custodisce ancora gli arredi originali, la biblioteca di duemila volumi, i quadri appartenuti a Pirandello, alcuni dipinti dal figlio Fausto. Qui nel 1934 lo scrittore ricevette la notizia del conferimento del Premio Nobel.

Si osservano con emozione la sua macchina da scrivere portatile, collocata sullo stesso tavolino basso su cui Pirandello la utilizzava, la scrivania sulla quale egli scrisse i Sei personaggi in cerca d’autore, i calamai che recano ancora le tracce d’inchiostro nero e rosso, il letto su cui lo scrittore spirò a causa di una polmonite.

La scrivania e la macchina da scrivere portatile
La scrivania e la macchina da scrivere portatile

L’appartamento di Luigi Pirandello è composto dal grande salone-studio, illuminato da alte finestre ancor oggi affacciate sulle fronde degli alberi, dalla camera da letto – in cui sono esposti la divisa della Real Accademia d’Italia, alcuni abiti e cappelli conservati nell’armadio, la borsa da professore appoggiata su una poltrona a dondolo – una terrazza. Alle pareti si ammirano i quadri del figlio Fausto e nello studio, dietro la scrivania, tre dipinti ad olio opera di Pirandello stesso, fra i quali una marina di Viareggio e un paesaggio di Anticoli Corrado, luoghi di vacanza e riposo.

Tanti oggetti testimoniano momenti di vita vissuta, come le fotografie di Marta Abba nella camera da letto e nello studio, i ritratti di Massimo Bontempelli e Federigo Tozzi appoggiati sulla libreria, sulla scrivania il calendario da tavolo fermo al 9 dicembre 1936 – il giorno prima del decesso – recante l’annotazione a mano del figlio Stefano “sempre a letto”, due doni di Gabriele d’Annunzio tra i quali un portasigarette con inciso il motto dannunziano “Memento audere semper”, il piccolo busto di Henrik Ibsen.

Il tavolo su cui Pirandello scrisse "Sei personaggi in cerca d'autore"
Il tavolo su cui Pirandello scrisse “Sei personaggi in cerca d’autore”

In una stanza accanto all’ingresso – oggi riservata agli studiosi – si osservano le fotografie della famiglia di Luigi Pirandello: la moglie Maria Antonietta, i figli Stefano, Lietta e Fausto.

Così lo scrittore descriveva il suo salone nell’incipit della novella Visita: “Il mio studio è tra i giardini. Cinque grandi finestre, tre da una parte e due dall’altra; quelle, più larghe, ad arco; queste, a usciale, sul lago di sole d’un magnifico terrazzo a mezzogiorno; e tutt’e cinque, un palpito continuo di tende azzurre di seta. Ma l’aria dentro è verde per il riflesso degli alberi che vi sorgono davanti. Con la spalliera volta contro la finestra che sta nel mezzo è un gran divano di stoffa anch’essa verde ma chiara, marina; e tra tanto verde e tanto azzurro e tanta aria e tanta luce, abbandonarvisi, stavo per dire immergervisi, è veramente una delizia“.

Informazioni utili: dal 1961 lo Studio di via Antonio Bosio è sede dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Contemporaneo. Per visitare la casa museo o per consultare gli Archivi e la Biblioteca rimando al sito internet www.studiodiluigipirandello.it. Questo luogo appartiene al novero delle case museo che si possono visitare a Roma, fra le quali rammento la casa museo di Giorgio De Chirico, la casa museo di Giacomo Balla, quella di Hendrik Christian Andersen e infine di John Keats.

Altre immagini dello Studio di Luigi Pirandello a Roma:

Mappa dello Studio di Luigi Pirandello a Roma:

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