Grotte di Catullo, settore occidentale, resti del doppio criptoportico

Le Grotte di Catullo a Sirmione, villa romana sul lago di Garda

Resti del criptoportico del settore occidentale
Resti del criptoportico del settore occidentale

L’area archeologica delle Grotte di Catullo a Sirmione conserva i resti di una grande villa romana, una delle maggiori dell’Italia settentrionale, edificata tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C.. Il complesso di oltre due ettari, collocato all’estremità della penisola di Sirmione e circondato dalle acque del lago di Garda, è punteggiato da un vasto oliveto storico di oltre 1.500 piante.

A causa dell’aspetto delle sue rovine coperte dalla vegetazione, sin dal Rinascimento la villa fu associata a un insieme di grotte, e venne riferita a Catullo per la casa che il poeta latino qui possedeva e in virtù del suo richiamo a Sirmione nel carme XXXI: “Con quale gioia e felicità ti rivedo / Sirmione, gioiello delle penisole e delle isole, / fra tutte quelle che il duplice Nettuno accoglie nei / chiari laghi e nei vasti mari!”.

Prato delle noci, vista delle sostruzioni
Prato delle noci, vista delle sostruzioni

Collocata in una straordinaria posizione panoramica, la villa seguiva l’orientamento del promontorio sviluppandosi con una pianta rettangolare (167mt x 105), ideata secondo un progetto unitario: si ammirano ancora le sostruzioni, che tanto affascinarono i visitatori del passato, edificate sui lati settentrionale e occidentale per livellare la base rocciosa su cui fu edificato il complesso residenziale.

La struttura si articolava su tre livelli in base all’andamento del promontorio, che fu oggetto d’imponenti sbancamenti, livelli collegati tra loro da un sistema di scale e rampe. L’ingresso principale era a sud, verso la terraferma, dove si trovava la zona residenziale e un ampio complesso termale di circa 800 mq. Lungo i lati lunghi, a oriente e occidente, si prolungavano i porticati aperti verso il lago, sotto i quali a occidente si estendeva un criptoportico su due navate, di cui quella interna coperta: permetteva ai proprietari della villa di passeggiare al fresco in estate e al riparo delle intemperie in inverno. Al centro si apriva un ampio spazio scoperto di circa 4.000 mq, probabilmente destinato a giardino, circondato da porticati e suddiviso da vialetti. All’estremità nord, rivolta verso il lago, si trovava infine una grande terrazza belvedere.

Banchi calcarei all'estremità settentrionale della penisola di Sirmione, vista dalla terrazza panoramica delle Grotte di Catullo
Banchi calcarei all’estremità settentrionale della penisola di Sirmione, vista dalla terrazza panoramica delle Grotte di Catullo

Già nel III secolo la villa fu abbandonata, probabilmente a seguito di un incendio, e non venne ricostruita. Fu risistemata in alcune zone fra IV e V secolo e in parte destinata a necropoli. In occasione dell’edificazione della cinta muraria di Sirmione nel IV-V secolo, il grande muro rivolto verso il lago fu utilizzato quale recinto difensivo.

Informazioni utili: prima di visitare l’area archeologica delle Grotte di Catullo a Sirmione – preceduta da un interessante Museo che la introduce e presenta – suggerisco di consultare il sito internet museilombardia.cultura.gov.it circa orari e modalità di apertura. All’ingresso della penisola di Sirmione si trova un altro luogo da ammirare, il Castello Scaligero, magnifico esempio di fortificazione portuale del XIV secolo. Il lago di Garda è ricchissimo di innumerevoli luoghi da ammirare. Sul versante bresciano ho visitato, fra gli altri, Isola del Garda, isola ricca di storia e d’incomparabile bellezza, e il Vittoriale degli Italiani – eretto a Gardone Riviera da Gabriele d’Annunzio. Sulla riva veronese rammento i borghi di Malcesine, Lazise e Peschiera sul Garda. A mezz’ora di auto si trova infine la splendida Verona, città dei Della Scala.

Altre immagini dell’area archeologica delle Grotte di Catullo:

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