Prospetto esterno del Colosseo con lo sperone ottocentesco

Il Colosseo, simbolo della Roma imperiale

Colosseo, veduta dell'arena
Veduta dell’arena

Fra gli edifici più imponenti e iconici dell’antichità, l’anfiteatro Flavio – noto come Colosseo – fu avviato nel 71 d.C. dall’imperatore Vespasiano (69-79 d.C.) e portato a compimento dai successori Tito (79-81 d.C.) e Domiziano (81-96 d.C.).

Fu costruito per ospitare i combattimenti tra i gladiatori (munera) e le simulazioni di caccia ad animali feroci (venationes) assai popolari nel mondo romano: per avere un’idea degli animali impiegati negli spettacoli circensi basta ammirare l’Ambulacro della Grande Caccia della Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, dove si vedono tra gli altri struzzi, tigri, pantere, bufali, dromedari, elefanti catturati, rinchiusi in grandi casse poi caricate su carri e infine su navi a vele e remi.

Uno degli ingressi
Uno degli ingressi

L’anfiteatro prese il nome di Colosseo nell’XI secolo in virtù della presenza nelle sue vicinanze della colossale statua bronzea di Nerone.

Completato nell’80 d.C. la sua inaugurazione si protrasse per cento giorni consecutivi, finalizzati a celebrare la generosità degli imperatori della dinastia Flavia, di cui fu il più importante progetto politico: come scrisse Marziale (“Spettacoli 1”) “All’Anfiteatro di Cesare ogni umana fatica cede, / andrà per tutte il grido di una”.

La sua realizzazione testimoniò ancora una volta l’abilità costruttiva ed ingegneristica degli antichi romani, che ricorsero a varie tecniche e materiali (opera quadrata in blocchi di travertino, opera laterizia, opera cementizia, blocchi di tufo…) per aumentare l’elasticità e la leggerezza della struttura.

Il modello settecentesco di Carlo Lucangeli mostra la ricostruzione del prospetto esterno
Il modello settecentesco di Carlo Lucangeli mostra la ricostruzione del prospetto esterno

Con un’altezza di 52 metri, l’asse maggiore di 188 metri e il minore di 156 e un’arena di oltre 3.300 metri quadrati, il Colosseo poteva ospitare fino al 70.000 spettatori, disposti in settori rigidamente assegnati e articolati in base alla categoria sociale. Gli ingressi erano numerati a seconda del posto attribuito, che ciascun spettatore raggiungeva seguendo un percorso obbligato. I due ingressi principali posti sull’asse minore erano riservati all’imperatore e alle autorità, quelli lungo l’asse maggiore erano destinati ai gladiatori: la Porta Triumphalis per la loro entrata, la Porta Libitinaria per la loro uscita (vivi, o morti). Dalle stesse entrate si aveva accesso ai sotterranei, che ospitavano gli animali feroci e gli strumenti necessari ai giochi, portati sull’arena grazie a un complesso sistema di argani e piani inclinati. Il corridoio ipogeo centrale proseguiva oltre il perimetro dell’anfiteatro collegandosi con la vicina caserma dei gladiatori.

Corridoio anulare del Colosseo
Corridoio anulare

All’esterno il Colosseo è articolato in quattro ordini, i primi tre ritmati da ottanta arcate inquadrate da semicolonne con capitelli tuscanici (primo ordine), ionici (secondo), dorici (terzo), il quarto spartito in altrettanti riquadri da lesene corinzie, aperti alternativamente da finestre. In ciascun riquadro inoltre tre mensole sostenevano travi di legno alle quali era fissato il velario, che proteggeva gli spettatori dal sole e dalla pioggia ed era manovrato dai marinai della flotta di Miseno.

Il Colosseo conobbe vari interventi di restauro a seguito di incendi e terremoti. Con gli imperatori cristiani i giochi di gladiatori furono prima osteggiati, poi sospesi (da Onorio) e infine aboliti (con Valeriano, nel 438 d.C.). Proseguirono le venationes, che furono indette per l’ultima volta nel 523 d.C..

Veduta dell'arena e degli ambienti ipogei
Veduta dell’arena e degli ambienti ipogei

A causa della perdita delle sue funzioni l’anfiteatro fu oggetto di spoliazione, tanto che alcune zone divennero vere e proprie cave di materiali: tale pratica fu incrementata in occasione della costruzione delle principali fabbriche rinascimentali, a partire da quella di San Pietro. Venne in parte abitato e dal XII al XIII secolo fu inglobato nella fortezza della famiglia dei Frangipane.

Dal Quattrocento divenne oggetto di studio, eletto a modello dell’architettura di ogni tempo in particolare per la sovrapposizione degli ordini architettonici e per l’arco inquadrato: di tale studio sono testimonianza i disegni di architetti come Giuliano e Antonio da Sangallo, Francesco di Giorgio, Andrea Palladio, Van Wittel…

Interno del Colosseo
Interno

Nel Cinquecento la Chiesa fece dell’arena un luogo consacrato edificandovi una cappella, e nel Settecento lungo il perimetro innalzò le cappelle della Via Crucis. Nell’Ottocento furono avviati i primi scavi archeologici che portarono al disseppellimento delle strutture ipogee.

Informazioni utili: per approfondire la conoscenza del Colosseo e della sua storia suggerisco l’agile guida “Colosseo” edita da Electa con testi di Letizia Abbondanza, a cui in parte rimandano queste note. Per organizzarne la visita consiglio di consultare il sito internet del Parco Archeologico, ricco di informazioni. Al Colosseo è prossimo l’accesso al Foro Romano e Palatino, dove è possibile ammirare alcuni siti esclusivi appartenenti al percorso “Super” (ne parlo in questo articolo). La zona, oltre ai Fori e alla Domus Aurea, è inoltre ricchissima di luoghi da visitare: nel rione Monti si trova la chiesa di San Pietro in Vincoli, verso il Celio alcune fra le chiese più antiche di Roma tra le quali Santo Stefano Rotondo, la basilica di San Clemente, la basilica dei Quattro Santi Coronati con il suo oratorio, verso il Laterano la chiesa di San Giovanni e il Sancta Sanctorum con la Scala Santa, senza contare il Circo Massimo alle pendici del Palatino e le Terme di Caracalla ai piedi del Celio…

Altre immagini del Colosseo:

Mappa del Colosseo:

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