Dama con l'unicorno, sesto arazzo

La dama e l’unicorno: gli arazzi del Musée de Cluny a Parigi

Dama con l'unicorno, la vista
Arazzo rappresentante la vista

Sono circondati dal mistero gli arazzi della Dama e l’unicorno tessuti intorno al Cinquecento ed esposti al Musée de Cluny – Musée National du Moyen Âge di Parigi. Menzionati per la prima volta nel 1814 presso il castello di Boussac, sono sei pezzi appartenenti ad uno stesso ciclo. Loro protagonista è una dama accompagnata da un’ancella e affiancata da un leone e da un unicorno – quest’ultimo talvolta attore e talvolta spettatore della scena principale.

Dei sei pezzi, cinque sono generalmente interpretati come rappresentazione dei cinque sensi, secondo una chiave di lettura di epoca medievale che stabiliva una gerarchia tra i sensi in base alla loro vicinanza con il mondo spirituale: la progressione gerarchica cominciava con il tatto, proseguendo con il gusto, l’olfatto, l’udito e infine la vista.

Dama con l'unicorno, l'udito - dettaglio
Arazzo rappresentante l’udito – dettaglio della dama e dell’ancella

Nel tatto la dama accarezza con la mano sinistra il corno dell’unicorno e con la destra regge uno stendardo, recante l’immagine di tre mezzelune d’argento su un fondo blu: si tratta di un emblema che ha permesso di identificare il committente dell’opera nella famiglia lionese La Viste, i cui esponenti ebbero prestigiose carriere nel Parlamento di Parigi. La profusione di questo emblema su tutti gli arazzi testimonia la volontà di affermazione familiare tipica di queste discendenze, divenute ricche e potenti ma prive della nobiltà per nascita.

Nell’arazzo interpretato come rappresentazione del gusto la dama prende un dolce dall’alzata che le viene offerta dall’ancella per nutrire un pappagallino che tiene nell’altra mano, mentre ai suoi piedi una scimmietta sta mangiando un dolce e il leone e l’unicorno recano stendardi e portano mantelli con l’emblema delle tre mezzelune.

Dama con l'unicorno, il gusto - dettaglio della Dama con il pappagallino
Arazzo rappresentante il gusto – dettaglio della Dama con il pappagallino

Nell’arazzo identificato con l’olfatto la dama prepara una corona con i fiori che l’ancella le porge su di un piatto, e la scimmietta al suo fianco gioca con altri fiori raccolti in un cestino: ai lati vi sono sempre il leone e l’unicorno che recano lo stendardo dei La Viste. Nell’arazzo dell’udito la dama suona un organo appoggiato su un tavolo coperto da un tappeto orientale e l’ancella aziona il mantice che dà aria allo strumento, mentre a destra e sinistra vi sono il leone e l’unicorno con bandiera e stendardo. Nella vista infine la dama non è in piedi ma seduta, l’ancella è assente e l’unicorno poggia le sue zampe sul grembo della protagonista mentre questa ne riflette l’immagine in uno specchio.

Il sesto arazzo suscita diversi interrogativi ed è ancora oggi un enigma: forse fa riferimento a un “sesto senso“, più vicino all’anima e al mondo dello spirito, che potrebbe essere identificato nel cuore. Le sue dimensioni sono maggiori rispetto agli altri cinque e il suo stile è differente: la dama si trova di fronte a una tenda, che reca in alto la scritta “mon seul desir“, tenda i cui lembi sono tenuti aperti dal leone e dall’unicorno posti ai suoi lati.

Dama con l'unicorno, sesto arazzo
Arazzo rappresentante il cuore

Nelle mani la protagonista tiene un velo che avvolge una collana – simile a quella che portava nell’arazzo del gusto – forse per riporla in un cofanetto che l’ancella le porge, forse per tirarla fuori. L’interpretazione che porta a identificare questo arazzo con il senso del cuore e che riconduce questa spiegazione al pensiero medievale, porta altresì a includere altri significati – più “terrestri” – che si completano senza escludersi: il cuore infatti era considerato sia la sede della vita morale sia quello dell’amore e del desiderio carnale. Nella stessa ambivalenza va intesa la presenza dell’unicorno che, considerato tradizionalmente simbolo di castità, possiede tuttavia un attributo caratterizzato dall’evidente connotazione sessuale.

Il video con i dettagli del sesto arazzo:

Dama con l'unicorno, il gusto
Arazzo rappresentante il gusto

In ogni arazzo la dama, l’ancella, il leone e l’unicorno sono disposti al centro, all’interno di un prato ricchissimo di fiori, piante e piccoli animali, mentre attorno si stende un magnifico fondo rosso altrettanto ricco di animali e vegetali: la tipologia di decorazione è quella dell’arazzo “millefiori”, in cui gli elementi decorativi si stendono sulla superficie senza conferirle profondità (un’arazzo millefiori di splendida fattura fiamminga si trova a Pistoia, custodito nel Museo dell’antico Palazzo dei Vescovi). Fra i piccoli animali che si ammirano nel ciclo, vi sono un giovane unicorno ancora privo del suo corno, un lupo, una pantera, un ghepardo, conigli, cagnolini di varie razze, una volpe, scimmie, un airone. Fra le piante, oltre a fiori di varie specie, aranci, pini, agrifogli, querce…

Dama con l'unicorno, la vista - dettaglio della dama con lo specchio
Arazzo rappresentante la vista – dettaglio della dama con lo specchio

La datazione di questo capolavoro è incerta, come il suo committente: forse Giovanni IV, capofamiglia alla morte del padre nel 1457 e a sua volta deceduto nel 1500, forse suo cugino e successore Antonio II: in questo caso gli arazzi potrebbero essere stati tessuti dopo il 1500 magari per festeggiare il fidanzamento con Jacqueline Raguier. Questa ipotesi spiegherebbe la presenza delle lettere A e I, iniziali dei nomi dei due fidanzati, all’inizio e alla fine dell’iscrizione “mon seul desir”.

Le caratteristiche formali e stilistiche dell’opera riconducono inoltre all’attività di un importante atelier riunito attorno alla figura del Maître des Très Petites Heures d’Anne de Bretagne, attivo proprio intorno al 1500: tale Maître fu un pittore parigino di grandissimo successo presso le più alte cariche politiche ed ecclesiastiche del tempo, tra le quali anche il re e la regina di Francia. Il modello della Dama e l’unicorno potrebbe essere opera del suo ingegno.

Dama con l'unicorno, il gusto - dettaglio dell'ancella
Arazzo rappresentante il gusto – dettaglio dell’ancella

Quanto al luogo della tessitura, non è escluso che gli arazzi siano stati realizzati proprio a Parigi, anche se i centri di produzione più celebri e richiesti si trovavano all’epoca nel nord della Francia e nei Paesi Bassi.

Oggi gli arazzi si ammirano presso il Musée National du Moyen Âge a Parigi in una sala dedicata: il colpo d’occhio che se ne ha all’ingresso è davvero indimenticabile, e l’impressione indelebile della meraviglia è confermata dall’osservazione ravvicinata delle opere, di fattura raffinata, fantasia non comune e significato tutt’oggi ancora sfuggente.

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