San Quirico d'Orcia

San Quirico d’Orcia, borgo ricco di storia ed opere d’arte in Val d’Orcia

Collegiata di San Quirico d'Orcia, vista dalle finestre di Palazzo Chigi
Collegiata, vista dalle finestre di Palazzo Chigi

San Quirico d’Orcia è un borgo di origine etrusca che nel corso dei secoli conobbe una grande importanza, e che conserva testimonianze di tale felice – ed alterna – sorte nel suo ricco patrimonio storico-artistico. Nel suo impianto urbanistico medievale si possono ammirare magnifici edifici e realizzazioni di epoca rinascimentale, fra tutti Palazzo Chigi e gli Horti Leonini. San Quirico d’Orcia appartiene inoltre a un territorio il cui valore paesaggistico e culturale è riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: oltre alla visita del borgo suggerisco di ammirarne gli scorci più belli, come i celebri cipressini, la cappella della Madonna di Vitaleta, il borgo di Bagno Vignoni.

Ospedale della Scala di San Quirico d'Orcia
Ospedale della Scala

San Quirico d’Orcia fu menzionato per la prima volta nel 712 a proposito di una contesa tra le diocesi di Siena ed Arezzo, dissidio che venne temporaneamente risolto cinquecento anni dopo da papa Onorio III con l’assegnazione della pieve al Vescovo di Arezzo, mentre nel 1462 Pio II l’assegnò alla diocesi di Pienza e Montalcino.
Nell’Alto Medioevo – sin dal IX secolo – assunse grande importanza in virtù della sua felice posizione geografica, posto lungo il tragitto della Via Francigena: vide transitare eserciti, sovrani, uomini di chiesa, personaggi illustri. Nel 1154 a San Quirico d’Orcia si svolse un celebre incontro, quello fra Federico Barbarossa e gli ambasciatori di papa Adriano IV, con l’obiettivo di trattare l’incoronazione imperiale. Divenuto nel 1167 sede di Vicariato Imperiale, il borgo vide svolgersi la prima Dieta della Lega Toscana nel 1205, durante la quale i Rettori delle città decisero la sorte di Montepulciano. Nel 1228 fu Corte Regia per Federico II. Città di confine della Repubblica senese, subì le sorti della città di Siena finché nel 1559 prestò giuramento di fedeltà a Firenze e a Cosimo I de’ Medici. Divenne infine feudo del cardinale Flavio Chigi, nominato marchese di San Quirico d’Orcia dal granduca Cosimo III de’ Medici.

Collegiata di San Quirico d'Orcia
Collegiata

Fra i luoghi da ammirare in questo splendido borgo vi è senz’altro la Collegiata, costruita sull’antica pieve risalente all’VIII secolo. Dedicata a santi Quirico e Giulitta, venne ricostruita in forme romaniche alla fine del XII secolo e ripresa nel suo aspetto attuale alla fine del XIII. All’esterno presenta tre portali, di cui quello in facciata in stile romanico lombardo, con motivi simbolico-religiosi all’interno dell’arco a tutto sesto, opera forse di maestranze comacine. Proseguendo lungo il fianco destro si ammirano altri due portali, il primo – il portale di mezzogiorno – attribuito a Giovanni Pisano, a quel tempo capomastro della Cattedrale di Siena: edificato nel 1288, presenta sculture e telamoni, nelle sembianze di un sacerdote e di un soldato, posti sopra leoni. L’ultimo portale procedendo verso l’abside risale al 1298, realizzato in un equilibrio di stili fra romanico e gotico. Lungo lo stesso lato della chiesa si ammirano due bifore, una delle quali con una cariatide dal ghigno inquietante.

Antonio Barili, dorsale del coro della Collegiata
Antonio Barili, dorsale del coro della Collegiata

Il campanile risale alla fine del XVIII secolo, costruito in sostituzione dell’antico a vela, attribuito a Giovanni Pisano. All’interno si può osservare l’antico soffitto a capriate, decorato in policromia, e l’altare rococò commissionato da Flavio Chigi: l’opera di maggiore interesse è senz’altro il dorsale del coro, composto da pannelli lignei intarsiati dal senese Antonio Barili tra il 1482 e il 1502. Destinati alla Cattedrale di Siena, questi pannelli vennero collocati nella Collegiata nel 1749. In un’ala del transetto si trova il polittico di Sano di Pietro (1470 ca.) raffigurante la Madonna in trono fra santi.

Di fronte alla Collegiata e al rinascimentale Palazzo Pretorio si trova l’edificio più sontuoso di San Quirico d’Orcia, Palazzo Chigi, fatto edificare alla metà del XVII secolo distruggendo parte dell’antica cinta muraria cittadina. Voluto dal cardinale Flavio Chigi e progettato da Carlo Fontana, è rimasto danneggiato durante la Guerra e ha conosciuto un periodo d’incuria, cui ha posto termine l’ampio restauro avviato in seguito all’acquisto da parte del Comune. All’interno presenta belle sale affrescate, purtroppo solo parzialmente recuperate, mentre nell’androne si ammira un bassorilievo romanico in onice raffigurante le Storie di Abramo, risalente al XII secolo e proveniente dalla Collegiata.

Palazzo Chigi di San Quirico d'Orcia
Palazzo Chigi

Davanti al Palazzo Pretorio si apre via Poliziano, che svolgendosi tra casette di epoca medievale conduce all’interessante Porta dei Cappuccini, a forma di torrione poligonale, e quindi alla campagna fuori dalle mura. Imboccando via Dante Alighieri si prosegue invece la visita del borgo di San Quirico d’Orcia, giungendo in piazza della Libertà. Qui si erge la chiesa di san Francesco, chiamata anche chiesa della Madonna, che si dice costruita ai tempi del santo di Assisi. Rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, sorgeva a fianco dell’antico convento francescano che nel XIII secolo sorgeva all’esterno delle mura cittadine, di cui oggi non è rimasta traccia. Al suo interno custodisce una splendida Madonna di terracotta invetriata attribuita ad Andrea della Robbia, forse parte di un’Annunciazione, originariamente collocata nella chiesetta della Madonna di Vitaleta.

Horti Leonini di San Quirico d'Orcia @ vivalavaldorcia.it
Horti Leonini @ vivalavaldorcia.it

Sulla stessa piazza della Libertà, accanto alla medievale Porta Nuova, si trova l’ingresso ai celebri Horti Leonini, un magnifico giardino realizzato per volontà di Diomede Leoni intorno al 1575 nel corso del restauro delle mura medievali danneggiate durante la guerra fra Firenze e Siena. Gli Horti di San Quirico d’Orcia sono un singolare esempio di giardino privato tardo rinascimentale, concepito come autonomo dalla propria villa signorile, destinato ai “viandanti e specialmente nobili”. Il parco si compone di due zone, la prima verso il bosco di lecci, con un evidente intento scenografico, la seconda conduce verso una scalinata in travertino e quindi al piazzale superiore, sul quale si ergeva la torre del cassero andata perduta: da questa altezza si gode di uno splendido panorama sulla Val d’Orcia, fra Radicofani e il Monte Amiata. Nella parte inferiore, al centro del giardino geometrico delimitato dalle siepi di bosso, si trova la statua di Cosimo III de’ Medici, commissionata dai Chigi come omaggio in seguito alla donazione in marchesato di San Quirico d’Orcia.

Chiesa di santa Maria Assunta a San Quirico d'Orcia
Chiesa di santa Maria Assunta

In concomitanza con l’ingresso sud degli Horti Leonini si trova il Giardino delle rose, realizzato negli anni Novanta, raggiungibile anche percorrendo via Diomede Leoni.
Accanto al giardino si trova la chiesa di santa Maria Assunta, una magnifica pieve romanica di cui si ha notizia dai primi dell’anno Mille: all’esterno si ammirano il severo portale – costruito con materiali provenienti dall’abbazia di sant’Antimo – il piccolo campanile a vela, la sagrestia coeva all’edificio. L’abside è coronata da mensole e decorata con archetti pensili. L’interno è a navata unica.

Di fronte alla pieve si trovata l’Ospedale della Scala, destinato ai pellegrini e grancia dello Spedale di santa Maria della Scala di Siena. Le strutture che componevano l’antico ospizio hanno conservato il loro aspetto tre-quattrocentesco, con il cortile interno, il pozzo – datato maggio 1543 – e un loggiato architravato al primo piano.

Bagno Vignoni, la celebre vasca monumentale
Bagno Vignoni, la celebre vasca monumentale

La visita di San Quirico d’Orcia non può non comprendere altri luoghi emblematici della Val d’Orcia quale il borgo di Bagno Vignoni (distante quattro chilometri) e la soprastante Rocca medievale, con la pieve romanica. Centro termale noto fin dall’antichità, Bagno Vignoni è celebre per la sua “piazza d’acqua” che lo rende unico al mondo. Nel medioevo godeva di grande fama, attirando personaggi illustri come Lorenzo il Magnifico e santa Caterina da Siena, che qui soggiornò fra il 1362 e il 1367. Il borgo era anche un importante centro molitorio sin dall’epoca medievale: quattro mulini, scavati nel fianco della rupe calcarea che domina la vallata, erano azionati dalle acque termali in virtù del grande dislivello tra la sorgente e il fiume Orcia.

Cappella di santa Maria di Vitaleta
Cappella di santa Maria di Vitaleta

Nel territorio comunale di San Quirico d’Orcia si trovano anche i “cipressini”, immortalati in tanti scatti della Val d’Orcia, e la cappella della Madonna di Vitaleta, da cui proviene la Madonna robbiana oggi collocata nella chiesa di san Francesco, nonché Poggio Manzuoli, il casale reso famoso per aver ospitato alcune scene del kolossal di Ridley Scott “Il Gladiatore”. A poca distanza si trovano infine i borghi di Pienza, Montepulciano, Montalcino, nonché la splendida abbazia di sant’Antimo.

Per organizzare la visita del borgo di San Quirico d’Orcia suggerisco di consultare il sito web del Comune, all’indirizzo www.comunesanquirico.it/area-turismo, oppure contattare l’efficiente Ufficio Turistico (www.facebook.com/ufficioturisticosqdo/).

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