Le chiese di Genova. Santissima Annunziata del Vastato, volta della navata centrale

Le chiese di Genova, l’itinerario di quelle da non perdere

Santissima Annunziata del Vastato, volta della navata centrale
Santissima Annunziata del Vastato, volta della navata centrale

Le cento e uno chiese di Genova: in questa città di scambi commerciali e d’incontri culturali e religiosi, potenza navale e militare, sono innumerevoli le testimonianze religiose come chiese, cappelle e oratori. Nate come espressione di devozione popolare, nel corso dei secoli – ed in particolare durante il Cinque e Seicento, “il siglo de los genoveses” – divennero anche la manifestazione del desiderio delle più nobili famiglie cittadine di mostrare la propria ricchezza e posizione sociale, un desiderio che affiancava alla decorazione dei palazzi, i Rolli, quella dei luoghi di culto eletti. Questo mio itinerario alla scoperta delle chiese di Genova vuole essere un invito a scoprire le più notevoli, situate in varie zone del centro storico: per ciascuna di esse accenno agli aspetti a mio giudizio più interessanti, dal punto di vista storico e storico-artistico.

Cattedrale di San Lorenzo, Navata centrale dalla Tribuna dei Dogi
Navata centrale dalla Tribuna dei Dogi

Cattedrale di san Lorenzo
Un itinerario fra le chiese di Genova non può che partire dalla cattedrale di San Lorenzo, il principale luogo di culto della città, le cui prime notizie risalgono all’878. Nel suo aspetto, in particolare all’interno, svela le vicissitudini che l’hanno vista protagonista nel corso dei secoli, e il succedersi di maestranze di varia provenienza ed epoca che le hanno conferito la sua ricchezza di stili. Scrigno di capolavori, alla sua storia ho dedicato un articolo. La sua visita può accompagnarsi a quella del Museo del Tesoro, dove si ammirano manufatti liturgici legati al culto millenario del Battista. E’ inoltre possibile accedere alle torri, con un percorso di visita che conduce alla Tribuna dei Dogi – da cui si gode del formidabile colpo d’occhio sull’interno – fino alla loggia della Torre nord, che domina i tetti di Genova.

Pieter Paul Rubens, I miracoli di sant'Ignazio di Loyola @ Finestre sull'Arte
Pieter Paul Rubens, I miracoli di sant’Ignazio di Loyola @ Finestre sull’Arte

Chiesa dei santi Ambrogio e Andrea, detta del Gesù
Progettata dal gesuita Giuseppe Valeriani, fu costruita tra il 1589 e il 1606 a spese di Marcello Pallavicino, che riservò alla propria famiglia il privilegio del presbiterio e di una cappella. Ad aula unica e cupola centrale, tutte le sue superfici sono rivestite in marmi policromi, stucchi dorati e affreschi, talmente sontuosi da renderla un capolavoro del barocco genovese insieme all’Annunziata. Il ciclo di opere custodito all’interno è ancor più prezioso, con opere di Vouet, Reni, Piola. Fra tutte spicca, sull’altare maggiore, la prima grande opera sacra di Rubens, la Circoncisione di Gesù, dipinta su commissione dei Pallavicino. La tela fu realizzata durante il felice soggiorno genovese del grande pittore, che nel 1604 arrivò nella città della Lanterna e per il suo talento fu subito conteso fra le grandi famiglie. Sull’altare del transetto sinistro si ammira una seconda opera di Rubens, spedita nel 1620 da Anversa, dove il pittore aveva fatto ritorno: rappresenta I miracoli di sant’Ignazio di Loyola.

San Matteo
Fondata nel 1125 da Martino Doria come cappella gentilizia di famiglia, la chiesa di San Matteo si erge sulla piazzetta che ha mantenuto il suo aspetto medievale, su cui affacciano i palazzi più importanti della casata Doria. Martino, divenuto monaco dell’abbazia di San Fruttuoso, ottenne dal vescovo Sigifredo il permesso di costruire la piccola chiesa, sui terreni di proprietà vicini alla cattedrale di san Lorenzo.

Chiese di Genova. Chiesa di san Matteo
Chiesa di san Matteo

Nel 1278 l’edificio venne completamente riedificato dalle fondamenta nell’ambito di una riqualificazione urbanistica che dette vita anche alla piazza antistante. Di quella costruzione è rimasta inalterata la facciata, a strisce bianche e nere con l’inserimento di un sarcofago tardoromano: sulle strisce bianche furono incise iscrizioni, commemorative delle imprese della famiglia. Nel 1308 fu realizzato il chiostro, che ha mantenuto il suo impianto quadrangolare sorretto da esili colonnine binate, cui si accede sempre dalla piazza. L’interno della chiesa, il cui aspetto attuale deriva dagli interventi voluti da Andrea Doria tra il 1543 e il 1559, mescola elementi gotici e rinascimentali, e custodisce opere tra gli altri di Cambiaso, Montorsoli e Maragliano. Vi sono sepolti molti membri della famiglia, tra cui Oberto vincitore della Meloria e lo stesso Andrea Doria (nella cripta, concepita quale suo sepolcro e monumento funebre).

Chiesa di santa Maria delle Vigne
Chiesa di santa Maria delle Vigne

Santa Maria delle Vigne
Situata nel cuore del centro storico, venne costruita intorno all’anno Mille in una zona all’epoca esterna alle mura, coltivata a vigneti. Sul luogo esisteva già una cappella dedicata alla Madonna, eretta nel VI secolo in segno di devozione alla Vergine apparsa miracolosamente a un giovane. L’edificio romanico subì profonde modifiche dal XVI secolo: del complesso originario è rimasto inalterato il chiostro, del XII secolo, e il campanile, eretto sull’arco che attraversa il vico. Sotto l’archivolto si trova la copia di un sarcofago romano del II secolo, utilizzato quale sepoltura di Anselmo d’Incisa, medico di papa Bonifacio VIII e del re Filippo il Bello.
Il culto della Vergine portò, a partire dal XVII secolo, alla trasformazione della Cappella a lei dedicata in santuario, primo santuario mariano della città di Genova: sull’ancora dell’altare si ammira la Madonna col Bambino di Taddeo di Bartolo, l’artista di Siena che visse a Genova intorno al 1392. All’interno, inserita in un’edicola di gusto barocco, si trova una colonna di reimpiego dipinta con l’effige trecentesca della Madonna del latte, oltre alle opere dei maggiori maestri di pittura genovesi.

San Pietro in Banchi, abside
San Pietro in Banchi, abside

San Pietro in Banchi
E’ chiamata “San Pietro alla porta” in virtù della sua antica posizione, alla porta della città verso il mare. Fra le chiese di Genova è nota come “la chiesa sopra le botteghe” perché la sua costruzione fu soprelevata per consentire di metterne in vendita i locali sottostanti, finanziandone l’edificazione. Il suo nome deriva inoltre dalla presenza di numerosi banchi di cambiavalute: nelle sue vicinanze si trova il Banco San Giorgio, la più antica banca centrale del mondo. L’attuale edificio risale alla metà del XVI secolo, in sostituzione del precedente, distrutto alla fine del Trecento durante il scontri fra i guelfi e i ghibellini genovesi. All’interno si ammira l’elegante decorazione in marmo bianco, e in particolare gli stucchi della calotta absidale ritenuti il capolavoro di Marcello Sparzo. La Cappella dell’Immacolata, sulla sinistra, fu fatta erigere dalla Repubblica di Genova come voto per la cessazione della peste del 1579.

Basilica di San Siro
Fra le chiese di Genova è stata la prima cattedrale della città, eretta nel IV secolo d.C. sull’area di un antico cimitero cristiano, dedicata ai santi Apostoli. Fu trasformata in forme romaniche dai Benedettini che vi si stabilirono ai primi del Mille, fondandovi un’abbazia e dedicando la chiesa a san Siro.

Basilica di san Siro, controfacciata
Basilica di san Siro, controfacciata

Nel 1580 fu ricostruita dai Teatini in stile barocco, con la partecipazione di numerose famiglie nobili genovesi, in particolare i Pallavicino, che la scelsero quale chiesa d’elezione: Agostino – doge di Genova nel 1637 – vi fu sepolto e predispose la monumentale decorazione della controfacciata; il figlio Ansaldo commissionò la decorazione della navata centrale, tra cui il ciclo di affreschi sulla volta. Il prezioso altare maggiore, opera di Pierre Puget in pietra di promontorio, raccoglie le reliquie dei santi vescovi genovesi: Felice, Romolo, Valentino e Siro.

San Donato
È l’esempio più significativo del romanico genovese: dedicata al martire e vescovo di Arezzo Donato, fu consacrata nel 1182 e poi, dopo vari rifacimenti, nel 1892. Attestata già dall’XI secolo, non è esclusa una sua origine più antica, anche se non sono giunte fino a noi evidenze anteriori al XII secolo. Al suo interno, a pianta basilicale a tre navate divise da colonne (alcune di reimpiego), custodisce diverse opere d’arte, tra le quali in particolare l’Adorazione dei Magi di Joos van Cleve e una Madonna col Bambino di Niccolò da Voltri. Splendido è il suo campanile, una torre nolare a pianta ottogonale. Lungo il fianco destro si ammira l’edicola barocca opera del Casella, artista noto come lo “Scorticone” a causa del suo carattere rissoso.

Giovanni Mazone, Polittico dell'Annunciazione
Giovanni Mazone, Polittico dell’Annunciazione

Santa Maria di Castello
Il complesso di Santa Maria di Castello, composto dalla chiesa e dal convento, è uno dei più antichi luoghi di culto di Genova, talmente ricco di testimonianze storico-artistiche da essere secondo solo alla cattedrale di san Lorenzo. Secondo la leggenda un primo tempio venne fondato nel 658 dal re dei Longobardi Ariperto, a conferma dell’antichissimo insediamento presente in questa zona a partire dall’epoca preromana, poi romana e bizantina. Fra IX e X secolo venne costruito il palazzo vescovile, mentre la chiesa, consacrata nel 1237, era amministrata da un collegio di canonici.
Al suo interno, la chiesa custodisce innumerevoli opere d’arte, tra le quali il Polittico dell’Annunciazione di Giovanni Mazone (ante 1469) – inserito in un baldacchino marmoreo della bottega dei Gagini – la cappella di sant’Antonino da Firenze (già priore del convento fiorentino di San Marco) risalente nella sua integrità al 1523, gli affreschi quattrocenteschi di Nicolò Corso nella cappella di santa Caterina (prima a sinistra). La visita del complesso comprende gli ambienti della sagrestia e del convento, interessato a partire dal 1441 da importanti lavori di trasformazione per opera dell’ordine domenicano, cui era stato assegnato. Sulla volta del loggiato al primo piano del secondo chiostro si ammira una splendida decorazione ad affresco, che accompagna l’Annunciazione di Giusto di Ravensburg, firmata e datata 1451, realizzata sulla parete.

Chiese di Genova. Chiesa di santa Maria Assunta di Carignano
Chiesa di santa Maria Assunta di Carignano

Santa Maria Assunta di Carignano
Capolavoro di Gian Galeazzo Alessi, venne commissionata nel 1549 dalla famiglia Sauli: il cantiere si svolse nell’arco di un secolo, tanto che la cupola venne ultimata nel 1603, trent’anni dopo la morte dell’Alessi. A pianta quadrangolare, all’interno presenta una forma a croce greca con quattro pilastri che reggono la cupola centrale, a ricordo dei modelli di Bramante e Michelangelo per la Basilica di San Pietro a Roma. Al centro della chiesa, entro nicchie, si ammirano le sculture di Pierre Puget raffiguranti Sant’Alessandro Sauli e San Sebastiano, mentre nei bracci laterali si trovano pale di Carlo Maratta (Martirio di san Biagio), Aureliano Lomi (Giudizio universale), Luca Cambiaso (Pietà). L’organo risale al 1656-1660, opera del fiammingo Willem Hermans.

Santissima Annunziata del Vastato
Santissima Annunziata del Vastato

Santissima Annunziata del Vastato
E’ probabilmente la più bella e sfavillante tra le chiese barocche di Genova, dalla sontuosa decorazione e i preziosi rivestimenti: un tripudio di marmi, stucchi dorati, affreschi. La prima costruzione, di epoca romanica, fu profondamente modificata a partire dal 1520: per il suo ornamento contribuirono le maggiori famiglie genovesi, che vi realizzarono cappelle lungo le navate. Fra di esse, in particolare, la famiglia Lomellini, che dal 1591 ottenne il giuspatronato della chiesa: ne dispose l’allungamento della navata di una campata, la costruzione della facciata con i due campanili simmetrici, la decorazione interna con le colonne in marmo bianco di Carrara e rosso di Francia, gli stucchi dorati nelle volte, gli affreschi nelle navate, nella cupola e nel transetto. Gli affreschi furono realizzati nel corso del Seicento dai maggiori artisti genovesi e raffigurano episodi della vita di Cristo (navata centrale) e della Madonna (cupola e presbiterio), storie dell’Antico Testamento (navata sinistra) e degli Atti degli Apostoli (navata destra). In controfacciata si ammira la grande tela di Procaccini raffigurante l’Ultima cena, qui trasferita dal refettorio dei frati, mentre nelle cappelle si susseguono pale d’altare, sculture, affreschi, opera di artisti quali Cambiaso, Ponsonelli, Strozzi, Piola, Maragliano.

Commenda di san Giovanni di Prè
Commenda di san Giovanni di Prè

San Giovanni di Prè
La chiesa di san Giovanni Evangelista appartiene a un complesso edificato a partire dal 1180 presso la foce del rio San Ugo (poi tombato), sull’area di una chiesa precedente dedicata al Santo Sepolcro. Nella chiesa primitiva, documentata dal 1098, all’epoca della prima Crociata furono deposte le presunte ceneri del Battista, prima della loro traslazione nella cattedrale di san Lorenzo. Il complesso che vediamo oggi – pressoché integro nel suo aspetto romanico – fu costruito dai cavalieri gerosolimitani al di fuori della prima cinta muraria, destinato ad ospitare i pellegrini in transito verso la Terrasanta al tempo della terza Crociata. Nel corso dei secoli fu poi adibito ad ospedale per i malati e gli indigenti della città. Al suo interno si trovano due chiese, l’inferiore – cui accedevano i pellegrini e gli abitanti – e la superiore, adibita ad uso esclusivo dei cavalieri. Oggi il convento è destinato a polo museale mentre la chiesa superiore, in stile romanico, è accessibile dall’abside, attraverso l’apertura ricavata nel 1731, quando il luogo di culto fu aperto a tutti e fu capovolto l’orientamento originario. Il campanile che si ammira all’esterno risale al XII-XIII. secolo. Una lapide ricorda che qui soggiornò papa Urbano V dal 13 al 20 maggio 1367, durante il suo viaggio di ritorno da Avignone.

Chiese di Genova. Chiesa di san Giorgio (a sinistra) e di san Torpete (a destra)
Chiesa di san Giorgio (a sinistra) e di san Torpete (a destra)

Altre chiese di Genova da menzionare, ricche di storie e opere d’arte, sono: San Marco al Molo (1173, in stile romanico, intitolata al santo patrono dell’eterna città rivale, Venezia), San Luca (1188 e poi 1626, in stile barocco, è ancor’oggi la parrocchia gentilizia della famiglia Spinola), San Torpete (1180 e poi 1730, in stile barocco, è scenograficamente affacciata sulla piazza accanto alla chiesa di San Giorgio), Santo Stefano (972, venne pesantemente distrutta durante la II Guerra Mondiale. S’ipotizza che qui sia stato battezzato Cristoforo Colombo).

Informazioni utili. Fornisco di seguito gli orari di apertura delle chiese di Genova indicate in questo itinerario, in vigore in occasione della mia visita: suggerisco di verificarli prima recarsi sui luoghi, tenendo conto anche dei momenti di interdizione durante le celebrazioni liturgiche. La cattedrale di san Lorenzo è aperta i feriali e festivi dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 19,00. Per salire sulle Torri rimando al sito internet www.museodiocesanogenova.it. Gli orari di apertura e le modalità di accesso al Museo del Tesoro sono reperibili sul portale del Musei di Genova, all’indirizzo www.museidigenova.it.

Santuario della Vergine, Santa Maria delle Vigne
Santuario della Vergine, Santa Maria delle Vigne

San Matteo (parrocchiasanmatteo.wordpress.com) è aperta dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 19,00 dal martedì al sabato, dalle 9,00 alle 12,00 la domenica. Santa Maria delle Vigne è visitabile dalle 8,00 alle 19,00 dal lunedì al sabato, dalle 9,00 alle 19,00 la domenica. San Pietro in Banchi è sempre aperta dalle 10,00 alle 19,00. San Siro è aperta dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,00. San Donato (www.sandonato.org) è visitabile dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 19,00 i giorni feriali, la domenica dalle 9,00 alle 12,00. La chiesa di Santa Maria di Castello è aperta, insieme al percorso museale, tutti i giorni dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00. Santa Maria Assunta di Carignano (www.basilicadicarignano.it) è visitabile dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 16,30 alle 19,00 nei giorni feriali, dalle 8,00 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30 nei festivi. La Santissima Annunziata del Vastato è aperta tutti i giorni dalle 7,30 alle 19,30.

Altre immagini delle chiese di Genova:

Mappa delle chiese di Genova:

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