Arazzi con le Storie della Passione di Cristo. Atelier di Peter van Aelst, Natività di Gesù, particolare del coro angelico

Gli arazzi con le Storie della Passione di Cristo a Trento

Arazzi con le Storie della Passione di Cristo. Atelier di Peter van Aelst, Lavanda dei piedi (al centro). In alto, da sinistra a destra: Cristo nell'orto di Gethsemani, Cristo condotto a Gerusalemme, Cristo tradito da Giuda
Atelier di Peter van Aelst, Lavanda dei piedi (al centro). In alto, da sinistra a destra: Cristo nell’orto di Gethsemani, Cristo condotto a Gerusalemme, Cristo tradito da Giuda

Le Storie della Passione di Cristo è uno straordinario ciclo di arazzi custodito presso il Museo Diocesano di Trento: fu realizzato tra il 1511 e il 1528 a Bruxelles nell’atelier di Pieter var Edinghen, detto van Aelst, il più importante arazziere del suo tempo.

Il ciclo, forse unico in Italia, fu acquistato nel 1531 dal principe vescovo Bernardo Cles per ornare la camera del Torrione di Sopra del Castello del Buonconsiglio e durante il Concilio di Trento (1545-1563) arredò l’aula in cui si svolsero le sedute solenni, allestita nel coro della cattedrale di san Vigilio.

Atelier di Peter van Aelst, Cristo davanti a Caifa, particolare
Atelier di Peter van Aelst, Cristo davanti a Caifa, particolare

Si compone di sette arazzi in cui la raffigurazione è organizzata in modo similare, con l’episodio principale nella parte inferiore e quelli secondari nella parte superiore: a dividerli vi sono talvolta elementi architettonici. I soggetti maggiori sono la Nascita di Cristo, la Lavanda dei piedi, Cristo davanti a Caifa, Cristo davanti a Pilato, la Salita al Calvario, la Deposizione e la Resurrezione.

Vi è inoltre, come pezzo isolato, un arazzo più piccolo raffigurante San Giovanni mentre compone l’Apocalisse sull’isola di Patmos. Risale agli anni Trenta del Cinquecento e fu realizzato dalla medesima arazzeria: Bernardo Cles lo utilizzò per ornare la Stua della Libreria del Castello del Buonconsiglio.

Atelier di Peter van Aelst, Salita al Calvario, particolare
Atelier di Peter van Aelst, Salita al Calvario, particolare

Negli arazzi si mescolano elementi gotici fiamminghi e rinascimentali italiani in uno stile che viene definito “pré-Renaissance”: sono spiccatamente tardo gotici l’affollamento dei personaggi nelle scene, l’attenzione agli elementi naturalistici e in particolar modo floreali, la ricchezza dei dettagli preziosi, mentre è rinascimentale il repertorio decorativo delle architetture con i candelabra, le ghirlande, i mascheroni, i putti musicanti.

Pieter van Aelst fu il più importante produttore di arazzi del suo tempo: fu arazziere di Filippo il Bello e “tappezziere di corte” di Carlo di Lussemburgo e Margherita d’Austria. Su commissione di papa Leone X dal 1515 al 1519 realizzò il celebre ciclo di arazzi raffigurante gli Atti degli Apostoli, dieci pezzi tessuti su cartoni di Raffaello e destinati alla cappella Sistina.

Sala del Museo Diocesano di Trento dedicata alla serie di arazzi realizzati presso l'atelier di Peter van Aelst raffiguranti le Storie della Passione di Cristo e San Giovanni Evangelista mentre compone l'Apocalisse sull'isola di Patmos
Sala del Museo Diocesano di Trento dedicata alla serie di arazzi realizzati presso l’atelier di Peter van Aelst raffiguranti le Storie della Passione di Cristo e San Giovanni Evangelista mentre compone l’Apocalisse sull’isola di Patmos

La serie raffigurante le Storie della Passione di Cristo fu probabilmente realizzata prima del 1528, quando le autorità di Bruxelles imposero la presenza su ciascun arazzo di una marca recante l’indicazione della città e dell’atelier di fabbricazione, sì da proteggere gli acquirenti da eventuali truffe. Sulla serie del Museo Diocesano non compare alcun contrassegno, facendo presupporre dunque una tessitura anteriore a quella data.

Informazioni utili: per ammirare il ciclo di arazzi con le Storie della Passione di Cristo rimando al sito internet del Museo Diocesano di Trento, www.museodiocesanotridentino.it, per conoscere modalità e orari di accesso.

La città di Trento merita una visita approfondita: tra i luoghi da non perdere suggerisco il Castello del Buonconsiglio, che nella Torre Aquila custodisce il Ciclo dei Mesi, capolavoro del Gotico Internazionale, e la cattedrale di san Vigilio, dove si svolsero le sessioni solenni del celeberrimo Concilio.

Fra gli arazzi più belli che ho ammirato ricordo quelli della Dama e l’Unicorno al Musée de Cluny a Parigi. Ho inoltre approfondito la storia degli arazzi di Urbano VIII, realizzati dall’arazzeria della famiglia Barberini tra il 1663 e il 1679, conservati nei Musei Vaticani.

Altre immagini degli arazzi con le Storie della Passione:

Mappa del Museo Diocesano di Trento:

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