Sant'Anna dei Lombardi, Cappella Piccolomini

Sant’Anna dei Lombardi, Firenze nel cuore di Napoli

Sant'Anna dei Lombardi, Antonio Rossellino, Cappella Piccolomini, altare - dettaglio
Antonio Rossellino, Cappella Piccolomini, altare – dettaglio

La chiesa di sant’Anna dei Lombardi a Napoli è un gioiello poco conosciuto che rappresenta una delle testimonianze storico-artistiche più significative e preziose del legame esistente in età rinascimentale tra la città partenopea e Firenze.

Si trova, insieme al complesso monumentale di cui fa parte, in piazza Monteoliveto, nella zona che si estendeva al di fuori delle mura cittadine fra l’attuale Palazzo Maddaloni e le pendici della collina di sant’Elmo. Venne fondata nel 1411 per volere di Gurello Origlia, Protonotario del Regno di re Ladislao, e affidata alle cure dei frati Olivetani di San Miniato, congregazione dell’ordine benedettino. Il suo nome originario era santa Maria di Monteoliveto, ma assunse quello di sant’Anna dei Lombardi perché nelle sue vicinanze la comunità lombarda edificò una chiesa dedicata a sant’Anna che a fine Settecento subì un crollo, divenendo inagibile. L’Arciconfraternita dei Lombardi chiese ed ottenne agli inizi dell’Ottocento la cessione della chiesa di Monteoliveto.

Sant'Anna dei Lombardi, Cappella Piccolomini
Sant’Anna dei Lombardi, Cappella Piccolomini

Le famiglie d’Avalos e Piccolomini e poi re Alfonso d’Aragona vollero contribuire alla costruzione della chiesa e del complesso, comprendente il monastero, quattro chiostri, i giardini, la biblioteca, la foresteria: un impegno che rese questo luogo molto caro alla dinastia aragonese e alle nobili famiglie ad essa legate. Gli alti dignitari della corte – anche in virtù degli stretti legami con i Medici a Firenze – commissionarono la realizzazione e la decorazione degli ambienti interni ad artisti toscani come Antonio Rossellino, Benedetto da Maiano, Giorgio Vasari, alla cui opera si devono tre splendide cappelle e la sagrestia con volte affrescate.

Il primo ambiente di sant’Anna dei Lombardi che si ammira, entrando nella chiesa a sinistra dell’atrio, è la cappella Piccolomini, replica di quella del cardinale del Portogallo nella chiesa fiorentina di san Miniato al Monte: la parete sinistra è occupata dall’imponente Monumento funebre di Maria d’Aragona, figlia del re Ferrante e consorte di Antonio Piccolomini, duca di Amalfi, morta nel 1470 a diciotto anni. Il monumento venne concepito e iniziato da Antonio Rossellino nel 1475 e portato a compimento da Benedetto da Maiano: presenta la giacente posta sul sarcofago accompagnata da putti, mentre in alto angeli affiancano un rilievo con la Resurrezione di Cristo e, ancora sopra, un tondo con la Vergine e il Bambino è posto entro una ghirlanda. L’altare è opera del Rossellino, con la Natività al centro affiancata da sculture e busti di santi e profeti e in alto putti che sorreggono un ricco festone.

Sant'Anna dei Lombardi, Antonio Rossellino, Cappella Piccolomini, altare - dettaglio della Natività
Antonio Rossellino, Cappella Piccolomini, altare – dettaglio della Natività

Antonio Rossellino merita un piccolo approfondimento: appartenente a una famiglia di illustri architetti e scultori, il padre Matteo fu scalpellino e proprietario del podere che poi divenne la splendida Villa Gamberaia, sulle colline di Settignano che guardano a Firenze. Il fratello Bernardo, architetto, concepì e realizzò per papa Pio II Piccolomini la piazza della città ideale di Pienza, in val d’Orcia. Da parte sua, Antonio fu autore di sculture mirabili e monumenti funebri tra i quali la tomba del cardinale del Portogallo nella chiesa di san Miniato al Monte e il pulpito del duomo di Prato.

Speculare alla cappella Piccolomini rispetto all’ingresso, a destra dell’atrio, si trova la cappella Terranova, seconda cappella “fiorentina” della chiesa, realizzata per Marino Correale conte di Terranova: vi si ammira il Sarcofago opera di Benedetto da Maiano, risalente al 1489 con l’Annunciazione tra i santi Giovanni Battista ed Evangelista, busti di martiri e Scene della vita di Cristo e della Vergine nella predella.

Sant'Anna dei Lombardi, volta della Cappella Tolosa
Sant’Anna dei Lombardi, volta della Cappella Tolosa

In fondo alla navata sinistra si apre la cappella Tolosa, opera di Giuliano da Maiano la cui cupola ad ombrello richiama fortemente quella del Brunelleschi della Sagrestia vecchia della Basilica di san Lorenzo a Firenze: torna il contrasto cromatico là esistente tra la pietra serena degli elementi portanti e l’intonaco delle pareti, e tornano i tondi nei pennacchi, là realizzati da Donatello e qui opera della bottega di Andrea della Robbia. Sulle pareti si snodava un coro ligneo con pannelli intarsiati e intagliati da fra’ Giovanni da Verona, con a soggetto splendide nature morte, arredi sacri e oggetti scientifici entro finti armadi aperti, vedute napoletane di Castelnuovo e della Certosa, prospettive architettoniche. (Per gli amanti delle tarsie lignee, consiglio di recarsi nella Basilica di santa Maria Maggiore a Bergamo per osservare dal vivo quelle di Gianfrancesco Capoferri e bottega su disegni di Lorenzo Lotto: una meraviglia unica al mondo).

Sant'Anna dei Lombardi, Sagrestia Vecchia
Sant’Anna dei Lombardi, Sagrestia Vecchia

Il coro venne smontato e rimontato nella Sagrestia vecchia, un tempo Refettorio dei frati, ultima testimonianza dell’opera dei maestri toscani nella chiesa di sant’Anna dei Lombardi: la volta di questo vasto ambiente infatti fu completamente affrescata dal pittore aretino Giorgio Vasari, giunto a Napoli nel 1544. Vasari realizzò un ciclo allegorico teso ad esaltare i temi morali e religiosi, con la ripartizione della volta in tre settori raffiguranti la Fede, la Religione e l’Eternità nei riquadri ottogonali, figure accompagnate dalle sette Virtù nei riquadri laterali; tra le allegorie si sviluppano motivi a grottesca, opera dei collaboratori Raffaellino del Colle e Stefano Veltroni. Ammirando queste allegorie è impossibile non ricordare quelle delle Virtù e delle Arti dipinte dal maestro nella sua dimora ad Arezzo (oggi Casa Museo Vasari).

Sant'Anna dei Lombardi, Guido Mazzoni, Compianto di Cristo
Sant’Anna dei Lombardi, Guido Mazzoni, Compianto di Cristo

Un altro tesoro custodito nella chiesa di sant’Anna dei Lombardi è lo splendido Compianto di Cristo, capolavoro in terracotta del modenese Guido Mazzoni, realizzato nel 1492 su incarico di Eleonora d’Aragona, sorella di Alfonso II. Disposto nella cappella del Santo Sepolcro, al centro mostra il Cristo morto, adagiato a terra, attorno a cui si dispongono – da sinistra a destra – Giuseppe d’Arimatea, la Maddalena, Maria Salomé con la Vergine, san Giovanni, Maria di Cleofa e infine Nicodemo. Nelle sembianze di alcuni personaggi si riconoscono le figure dei regali aragonesi, ritratti probabilmente su richiesta: ad esempio nelle fattezze di Giuseppe d’Arimatea si ravvisa Alfonso II. Il naturalismo della raffigurazione e la grande espressività dei sentimenti dovevano essere risaltati dall’originale policromia delle sculture, andata perduta.

Guido Mazzoni, Compianto di Cristo, Maddalena, Vergine e Maria Salomè
Guido Mazzoni, Compianto di Cristo, Maddalena, Vergine e Maria Salomè

I capolavori fin qui descritti non sono le sole emergenze storico-artistiche – seppur le più significative – che rendono sant’Anna dei Lombardi una tappa imperdibile durante la visita di Napoli: la chiesa è infatti ricchissima di altre opere tra le quali, in controfacciata, segnalo i due celebri altari marmorei realizzati da Giovanni da Nola e Girolamo Santacroce. Tutte le cappelle delle navate laterali inoltre, così come il vano absidale, sono decorate con marmi, affreschi e pale dipinte.

Nel vestibolo della chiesa si trova il monumento funebre di Domenico Fontana, morto nel 1607: Fontana – dopo aver diretto i principali cantieri nella Roma di Sisto V (tra le opere maggiori, il palazzo del Laterano con la Loggia delle benedizioni, il palazzo del Quirinale su piazza Montecavallo, l’innalzamento degli obelischi di san Pietro, piazza del Popolo e piazza di santa Maria Maggiore, la sistemazione delle colonne di Traiano e di Marco Aurelio, la realizzazione della via Felice con l’incrocio delle Quattro Fontane…) – si trasferì a Napoli dedicandosi ad interventi urbanistici e civili, tra cui l’edificazione della chiesa di sant’Anna dei Lombardi. Dopo la sua morte, nel 1627 i figli fecero erigere in sant’Anna il monumento funebre, poi trasferito in questa attuale collocazione in seguito alla distruzione di quella chiesa.

Tutte le informazioni per visitare sant’Anna dei Lombardi sono reperibili sulla pagina Facebook www.facebook.com/santannadeilombardicomplessomonumentale.

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